Integratori di tamarindo: come sfruttare le proprietà del lassativo naturale

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Il tamarindo o meglio conosciuto come dattero dell’India è un albero tropicale della famiglia delle Fabaceae tipico dell’Africa tropicale. Il fiore all’occhiello del tamarindo pianta sono i frutti pendenti più o meno appiattiti con protuberanze in corrispondenza dei semi che conservano del materiale fibroso e una polpa soffice, acidula e giallastra, la base dei molti integratori alimentari per combattere la stitichezza.

Come sfruttare le proprietà del tamarindo- foto avgsitesis.it

Quando si parla di integratori di tamarindo si deve pensare a efficaci lassativi naturali sotto forma di preparazioni, succhi e bibite rinfrescanti o sciroppi e marmellate.

Se le popolazioni del deserto usano masticare le foglie per combattere la sete, alle nostre latitudini questi integratori alimentari possono essere assunti contro la stitichezza ostinata secondo le seguenti indicazioni:

  • Adulto – 40-60 grammi
  • Bambini – 1-2 grammi per anno di età

Caratteristiche nutrizionali

Il tamarindo conferisce un grande apporto nutrizionale. Perché? La sua polpa infatti si compone di:

  • 31% acqua
  • 57% zuccheri
  • 5% fibre alimentari, ceneri, proteine e grassi

È possibile ravvisare tra i costituenti principali gli acidi organici (citrico, malico, succinico e tartarico), polisaccaridi, pectine e zuccheri semplici.

Tamarindo: proprietà

Tamarindo, proprietà lassative- foto vivodibenessere.it

La composizione chimica e i costituenti organici descrivono il tamarindo come un frutto con diverse proprietà rinfrescanti, depurative, antiossidanti e lassative:

  • Rinfrescante e dissetante – Lo sciroppo creato con questo frutto permette di preparare bevande rinfrescanti durante le ore più calde, reintegrando i sali persi con la sudorazione.
  • Depurativo – Un infuso è ideale per eliminare tutte quelle scorie che rallentano il metabolismo e affaticano il fegato.
  • Lassativo – L’azione lassativa viene svolta in modo osmotico ed è ascrivibile agli acidi organici presente all’interno della polpa dei frutti esotici.
  • Dimagrante – Gli integratori alimentari a base di questo frutto esotico aumentano il senso di sazietà e riducono l’assorbimento di grassi e zuccheri, oltre a depurare l’intestino.
  • Antiossidante – Uno studio condotto nel 2015 su cellule epatiche HepH2 ha sottolineato come l’estratto metanolico delle foglie sia capace di agire come antiossidante sulle specifiche linee cellulari epatiche (inibisce la perossidazione lipidica, sopprime la produzione di radicali liberi contenenti ossigeno e aumenta l’attività degli enzimi ad azione antiossidante).
  • Ipotensivo – Il potassio presente nel frutto lassativo rilassa le pareti dei vasi sanguigni, favorisce il flusso sanguigno e abbassa la pressione arteriosa.
  • Antibatterico e antinfettivo – Un’ulteriore ricerca ha indicato l’estratto del seme di tamarindo come valido aiuto nel trattamento di febbri reumatiche e infestazione di virus e batteri (Candida albicansAspergillus nigerBacillus subtilisEscherichia coliStaphylococcus aureus e Pseudonas aeruginosa).

Integratori di tamarindo

Lassativo naturale- foto nonsprecare.it

Gli integratori alimentari sfruttano le proprietà della polpa dei frutti di tamarindo esattamente come già fatto nella medicina popolare e cioè per contrastare la costipazione acuta e cronica e trattare i disturbi di cistifellea e fegato.

Oltre come integratore alimentare, il tamarindo può essere acquistato sotto forma di preparato liofilizzato, bustine, sciroppo o marmellata.

Infuso

È possibile preparare infusi caldi con il tamarindo secco:

  • Fare bollire una tazza abbondante di acqua naturale
  • Aggiungere un cucchiaino di tamarindo secco
  • Lasciare in infusione per qualche minuto
  • Filtrare bene

La bibita giallastra a base di tamarindo secco deve essere bevuta a digiuno, possibilmente senza zucchero e per un massimo di 2-3 tazze alla settimana.

Sciroppo lassativo

In alternativa all’infuso è possibile abbinare lo sciroppo di tamarindo ai sughi che vengono utilizzati per condire pasta o gnocchi oppure sostituire il pasto con una macedonia condita con succo di limone e qualche goccia di tamarindo per sbloccare l’intestino ed evitare di ingrassare dopo aver esagerato a tavola. Per prepararlo basta far bollire 2 litri di acqua e aggiungere 800 g di polpa da far bollire per altri 15 minuti a fuoco lento. Conclusa l’operazione sarà necessario aggiungere l’equivalente del doppio del suo peso in zucchero, fare bollire per circa mezz’ora e lasciare raffreddare.

Marmellata

La marmellata di tamarindo si prepara dalla polpa del frutto lassativo (1 kg di polpa per 500 grammi di zucchero), che va lasciata in ammollo nell’acqua calda per qualche ora. Successivamente la polpa deve essere strizzata, filtrata e passata al setaccio o al passaverdura per poi pesare il passato, aggiungere l’equivalente in zucchero e cuocere fino a raggiungere la giusta consistenza.

Controindicazioni

L’assunzione degli integratori a base del frutto esotico lassativo può celare alcune controindicazioni, più che altro legate all’ipersensibilità verso uno o più componenti o alle interazioni con terapie in atto.

Quando si parla di interazioni farmacologiche si fa riferimento all’influenza che possiede su:

  • Aspirina (aumenta la biodisponibilità)
  • Farmaci (riduce l’assorbimento)

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