Neutrofili alti o bassi: cosa fare
I neutrofili. Questo termine può risultare praticamente sconosciuto ai non addetti al mestiere. Cosa sono? Cosa si intende quando si parla di neutrofili alti o bassi? Come dobbiamo comportarci? Nell’articolo di oggi cercheremo di spiegarvi nel modo più esaustivo possibile di cosa si stratta.

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Cosa sono i neutrofili?
Per prima cosa, cerchiamo di inquadrare il loro ruolo nel nostro organismo. I neutrofili fanno parte dei globuli bianchi del nostro sangue, sono una delle 5 tipologie presenti. Sono quindi leucociti presenti in gran numero e prodotti dal midollo osseo, quando sono maturati passano al sangue. Sono caratterizzati da un nucleo trilobato. La vita di un neutrofilo non è più lunga dei due giorni di media.
A cosa servono i neutrofili?
Sono pur sempre dei leucociti e per tanto il loro scopo è quello di difendere l’organismo dagli attacchi dei germi e di quei batteri che possono in qualche modo compromettere la salute generale dell’organismo. Nonostante hanno vita piuttosto breve, essi sono capaci di eliminare i batteri in numero variabile. Considerate che un neutrofilo riesce a eliminare da 5 a 20 batteri. Sia dai tessuti ematici, sia da altri differenti.
Come lavorano?
Inglobano le cellule nemiche come i macrofagi. Le digeriscono e rilasciano dopo alcune sostanze che vanno a regolare la risposta infiammatoria del sistema immunitario.
Quando sono presenti? Sono sempre presenti nel corpo, ma il nostro organismo produce neutrofili aumentando i valori quando si ammala.
Neutrofili alti o bassi: i valori

I valori normali di riferimento quando si parla di neutrofili sono piuttosto variabili. Cambiano infatti da individuo a individuo. Considerate comunque che, in media, il numero di neutrofili presenti nel sangue è di circa 4 mila unità per millimetro cubo.
La soglia minima è di 1500 unità, quella massima di 7 mila unità. Il problema non sussiste solo quando i neutrofili sono bassi, ma anche quando superano la soglia massima.
Quando si hanno i neutrofili alti nel sangue, cioè quando arrivano a una concentrazione anche di 8-9 mila, si parla di neutrofilia.
Neutrofilia: cosa sono i neutrofili alti

Si parla di neutrofilia quando la concentrazione di neutrofili, cioè di questi globuli bianchi, superano il limine di concentrazione che come abbiamo visto il limite massimo è di 7 mila.
L’aumento di questi valori solitamente non provoca alcun sintomo almeno che non vi sia di base una patologia. Passa quindi inosservato. La sintomatologia esiste solo quando vi è una malattia di fondo che provoca appunto anche la neutrofilia.
Può esservi un aumento di neutrofilia nel sangue per due ragioni. Può trattarsi di neutrofilia da spostamento, cioè quando vi è un passaggio di neutrofili dalla colonia marginale, quella delle pareti dei vasi a quella circolare. In questo caso la natura è solitamente fisiologica e dipende magari dall’aumento di adrenalina. L’aumento dei livelli sono noti solitamente già dopo 1 o 2 ore da quando vi è stato il picco ormonale e tale può rimanere anche per diversi giorni. Dopo i valori tornano normali.
Abbiamo poi la seconda ragione, quella che provoca effettivamente neutrofilia perché alla base vi è una patologia. L’aumento delle cellule che passano da midollo a sangue è causato solitamente dalla massiccia richiesta di neutrofili nei tessuti o organi a causa di un’infezione. Quando la richiesta è considerevole, il trasferimento risulta troppo rapido, a tal punto da non garantire la totale maturazione. Ecco che nel sangue vi è un aumento di neutrofili immaturi.
Le cause che provocano questo aumento dei neutrofili nel sangue sono molte, quando ovviamente ci riferiamo alla seconda ragione. Si tratta di:
- Infezioni di batteri: possono essere localizzate o diffuse, acute o croniche.
- Infezioni virali: alcuni virus sono capaci di provocare neutrofilia. Le più comuni sono l’herpes simplex e la varicella.
- Micosi: o infezioni da funghi. La più comune è la candida, che interessa la cute, i polmoni, l’apparato urogenitale e l’apparato gastrointestinale.
- Infezione di parassiti: possono essere elminti o protozi. Una delle più comuni è la toxoplasmosi.
- Infiammazioni non infettive: possono essere sia acute che croniche. Tra le più comuni troviamo i traumi con danno tissutale e quelle a base autoimmune.
- Tumori maligni: come ad esempio i carcinomi, il linfoma di Hodgkin e altri.
- Leucemie: proliferazione di cellule del midollo con relativo incremento dei neutrofili.
- Problemi metabolici come la chetoacidosi diabetica e l’insufficienza renale
- Squilibri endocrini come quelli della gravidanza (neutrofili alti in gravidanza) o del ciclo mestruale.
- Anemia come quella emolitica e megaloblastica (es. neutrofili alti bambini).
- Alcuni farmaci che provocano effetti collaterali.
- Intossicazione da metalli pesanti o da veleno di insetti.
Se nel caso della neutrofilia da trasporto non è necessario il trattamento in quanto i valori si stabilizzano da soli, in quella “vera” deve essere curata la malattia che si trova alla base.
Neutropenia: neutrofili bassi, cosa significa e quali sono le cause

Si parla di neutropenia o neutrofili bassi quando il numero di questi globuli bianchi è inferiore alla media all’interno del sangue. La neutropenia può essere lieve, quando vi sono 1500 unità per MM cubo, media, quando vi sono tra le 500 e le 1000 unità, e severa, quando il numero è inferiore a 500.
I problemi legati ai neutrofili bassi nei bambini e negli adulti possono nascere a livello del midollo osseo, come ad esempio l’anemia. Può nascere da una pesante cura per il corpo, come la chemioterapia. Possono causare neutropenia anche tifo o brucellosi.
È davvero importante individuare una carenza perché essi sono necessari per la difesa da infezioni micotiche o batteriche. Come abbiamo visto comunque esistono tre forme di carenza da neutrofili. La neutropenia tuttavia può essere anche acuta, quando sopravviene in modo improvviso e dura poco, o cronica, quando dura più di tre mesi.
È comunque importante ricordarsi che i neutrofili possono essere più bassi in base all’età, la genetica, la razza… non sempre quindi un valore più basso della media può rappresentare un problema.
Spesso è possibile tenere a bada la carenza che causa una grave carenza di difese, andando a migliorare le difese immunitarie.
In caso di neutrofili bassi, cosa mangiare diventa importante. Largo a cibi ricchi di sali minerali e vitamine come i funghi, l’aglio, gli agrumi e le carote.
Quando nel sangue vi sono neutrofili bassi inferiori a 500 unità, anche una semplice colonia di batteri può causare infezioni.
La neutropenia è solitamente asintomatica per tanto molte persone non sono consapevoli del problema, il quale verrà scoperto in modo del tutto casuale.
La sintomatologia quando presente deriva da quanto sono bassi i neutrofili e da quanto dura la situazione. I sintomi che potrebbero comparire sono la febbre o delle infezioni ricorrenti come quelle dell’apparato urinario o intestinale.
Ciò che può provocare un abbassamento dei neutrofili nel sangue è una serie di cause differenti e chiarisce la causa dei neutrofili bassi e quando preoccuparsi. Le più comuni sono:
- Tumori del sangue, dei linfonodi e del midollo.
- Anemia aplastica
- Sindrome di Kostmann, o neutropenia congenita
- Neutropenia clinica, malattia molto rara che provoca un abbassamento dei sintomi dai 3 ai 6 giorni, ripetendosi circa una volta ogni tre settimane.
- Carenze di acido folico
- Esposizione alle radiazioni