Integratore di acido eicosapentaenoico o EPA: significato, cos’è, a cosa serve e come scegliere il migliore
Non è una novità che gli acidi grassi ci mantengano in salute, ma spesso vengono ignorate le loro specificità. È il caso dell’acido eicosapentaenoico!

L’acido eicosapentaenoico o EPA è un acido grasso che rientra nella categoria degli acidi grassi Omega 3, mutuando la maggior parte delle loro proprietà e degli effetti benefici.
Assicurarsi la giusta quantità di EPA attraverso l’alimentazione e le formule integrative è fondamentale per mantenere il benessere generale.
Acido eicosapentaenoico: A cosa serve?

L’acido eicosapentaenoico (nome commerciale timnodonico) si presenta come un acido grasso essenziale polinsaturo caratterizzato da una catena di 20 atomi di carbonio con 5 doppi legami di insaturazione.
Le ricerche scientifiche sottolineano la capacità dell’acido grasso di migliorare la salute cardiovascolare, rallentare il processo di coagulazione sanguigna e contrastare l’insorgenza di dolori e gonfiori agli arti.
Ma quali sono le proprietà dell’acido eicosapentaenoico? Perché bisognerebbe tenere alta l’attenzione verso l’EPA?
- Infiammazioni – L’EPA acido viene coinvolto in varie reazioni enzimatiche, prime tra tutte quelle che producono le molecole destinate a contrastare l’azione pro-infiammatorie di altre molecole.
- Metabolismo glucidico – Svilupperebbe un’attività di sensibilizzazione rispetto al segnale insulinico e per questo sarebbe prezioso per il metabolismo glucidico.
- Sistema nervoso – La sua azione protettiva e antinfiammatoria sembrerebbe efficace anche per contrastare la progressione di alcune malattie neurodegenerative come la demenza e l’Alzheimer.
- Colesterolo – Secondo alcune ricerche questi acidi grassi svilupperebbero un’azione ipotrigliceridemizzante e ipocolesterolemizzante in grado di ridurre il rischio cardiovascolare.
EPA negli alimenti

L’alimentazione gioca un ruolo essenziale per assicurarsi nutrienti e sostanze importanti come l’acido eicosapentaenoico. Ma quali sono le fonti naturali EPA?
In linea di massima si trova in grande quantità nelle microalghe di acqua dolce e acqua salata per via della loro capacità di sintetizzarlo.
Dal momento che i pesci “grassi” si alimentano di fitoplancton, anche le carni di tonno, salmone, sgombro e pesce azzurro in genere sono ricche di EPA.
Altri fonti preziose di questi acidi grassi essenziali sono il latte materno per i neonati e l’olio di pesce per i ragazzi e gli adulti.
Chi segue un regime alimentare vegetariano o vegano può implementare la quota di EPA grazie al consumo di alghe marine.
Semaforo arancione per i semi oleosi in quanto nell’olio da loro ricavato si rintraccia un buon livello di acido alfa-linolenico che viene convertito un po’ a fatica dall’organismo in acido eicosapentaenoico.
Integratori di acidi grassi

La maggior parte degli integratori di acidi grassi contengono EPA e DHA (acido docosaesaenoico) per assicurare tutti i loro incredibili effetti benefici.
L’uso di un integratore di acido eicosapentaenoico diventa indispensabile quando la dieta non riesce a soddisfare la quota giornaliera consigliata di 220 mg.
Ciò detto, secondo le linee guida dell’EFSA, la modalità di assunzione degli EPA e del DHA acido grasso restituisce risultati diversi:
- Cuore – L’assunzione di almeno 250 mg di EPA e docosahexaenoic acid al giorno può essere sufficiente a garantire la normale attività cardiaca. Diciamo che l’EPA è un toccasana per il cuore.
- Pressione sanguigna – Una dose giornaliera di 3 g di EPA e DHA sarebbe in grado di tenere sotto controllo la pressione sanguigna.
- Trigliceridi – L’aumento dei valori di trigliceridi nel sangue può essere evitato assumendo una dose di 2 g di EPA e DHA al giorno.
Effetti Collaterali e controindicazioni
L’uso di integratori a base di EPA e Omega 3 non riserva effetti collaterali, salvo per qualche disturbo gastrointestinale dovuto più che altro all’assunzione dell’olio di fegato di pesce.
Non sono state evidenziate specifiche controindicazioni, ma sarebbe meglio chiedere un parere medico specialmente in caso di particolari condizioni e/o malattie preesistenti.
Purtroppo l’EPA interagisce con alcuni principi attivi: aspirina, antinfiammatori non steroidei, anticoagulanti, ginkgo biloba e aglio (rischio di sanguinamento) e farmaci ipoglicemizzanti (modifiche del metabolismo glucidico).
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