Emetofobia: significato, cause, sintomi e come si cura
Le fobie portano con loro paure istintive e immotivate per qualcosa, stravolgendo la vita di tutti i giorni. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere riguardo l’emetofobia!
La prima cosa da fare per capire l’emetofobia è tenere a mente la differenza tra una fobia e una paura: la fobia è una paura marcata, persistente e immotivata per qualcosa che provoca ansia e panico secondo il DSM IV mentre la paura è una risposta emotiva motivata da una minaccia percepita o reale.
Tra i tipi di fobie più comuni che possono coinvolgere una persona ci sono l’aracnofobia (fobia per i ragni), l’aerofobia (fobia di volare), le fobie sociali, l’ablutofobia (fobia di bagnarsi), l’agorafobia (fobia degli spazi aperti), la claustrofobia (fobia degli spazi chiusi) e l’acrofobia (fobia dell’altezza).
Quante persone soffrono di emetofobia? Anche se meno conosciuta rispetto ad altre fobie, coinvolge oltre il 3,1% degli uomini e il 7% delle donne. Purtroppo spesso chi ne soffre non lo rivela a nessuno.
Emetofobia: cos’è e significato
Il primo passo per capire cos’è l’emetofobia è rintracciare il significato della parola: “émetos” che significa “vomito” e “phóbos” che vuol dire “paura”.
Chi soffre di emetofobia vive una paura istintiva, eccessiva e persistente di vomitare o di vedere vomitare le altre persone.
In pratica gli emetofobici non vomitano, ma l’eventualità che questa situazione si verifichi finisce per essere uno ostacolo insormontabile.
Emetofobia: Cause
Perché si ha paura di vomitare? Ad oggi non è possibile indicare con certezza quali siano le cause o i fattori aggravanti senza considerare la storia personale del paziente.
Le statistiche sull’emetofobia basate sulle testimonianze di chi ne soffre raccontano di traumi vissuti nell’infanzia mai affrontati o rimossi dalla mente.
Nella maggior parte dei casi il vomito viene associato a un evento traumatico che ha suscitato emozioni di angoscia e paura irrisolte o gestite male.
Tuttavia non mancano le ipotesi riguardanti il tentativo di controllo estremo portato avanti da alcune persone: di fatto il vomito è un evento incontrollabile.
Emetofobia: Sintomi
Più che di veri e propri sintomi dell’emetofobia ma di rimedi e comportamenti difensivi simili a quelli di altre fobie.
In pratica chi ne soffre non consuma cibo prima di uscire o quando è fuori casa per paura di aver bisogno di vomitare. In questo senso seleziona gli alimenti in modo meticoloso.
Inoltre evitano tutte le altre situazioni che potrebbe portarlo a vomitare, dai viaggi in areo, auto o mare all’assunzione di farmaci.
Gli emetofobi stanno alla larga anche dai bambini piccoli, dalle persone malate e dagli ubriachi per evitare di ritrovarsi a contatto con il vomito.
Nei casi più severi di emetofobia, poi, le donne rinunciano alla maternità per paura che la gravidanza le costringa a vivere l’esperienza del vomito.
Il problema è che l’ansia generata dalla paura di vomitare mette in moto un senso di nausea che genera altra ansia.
Tuttavia non tutti gli emetofobici estremizzano tali comportamenti difensivi: c’è chi riesce a vivere una vita normale e c’è chi vive tutto con ossessione.
Emetofobia nei bambini
L’emetofobia nei bambini e negli adolescenti si manifesta in maniera leggermente diversa rispetto agli adulti.
Per esempio non vogliono andare a scuola, rifiutano di frequentare i luoghi pubblici ed evitano attività sportive e feste di compleanni.
Le conseguenze di questo isolamento autoindotto a lungo andare compromette le relazioni e lo sviluppo sociale dei piccoli; il che prelude alla tristezza e all’angoscia sin dalla tenera età.
Diagnosi
La diagnosi dell’emetofobia non è sempre facile e immediata, specialmente perché non viene presa in considerazione dal personale non specializzato e non presenta sintomi ben precisi.
Purtroppo questa fobia viene confusa con altre condizioni, come per esempio l’anoressia nervosa (per via della selezione accurata del cibo), ildisturbo ossessivo-compulsivo (per via dei pensieri ossessivi verso il vomito) e l’agorafobia (per via di stazionare in luoghi in cui non c’è rifugio).
A rendere tutto più complicato c’è anche l’atteggiamento di chiusura di chi soffre di emetofobia che fatica a raccontare quello che prova. Spesso gli emetofobi rifiutano qualunque test o domanda.
Tuttavia una diagnosi tempestiva permette di mettere a punto un trattamento ad hoc in grado di evitare un peggioramento della situazione.
Come curare l’emetofobia
Più la diagnosi medica sarà tempestiva e maggiori possibilità di successo ci saranno per la cura. Come superare l’emetofobia? Come non avere più paura di vomitare?
L’approccio terapeutico più utilizzato è sicuramente la psicoterapia perché fornisce una serie di strumenti utili ad accettare la condizione e a gestire l’ansia.
Il paziente può essere indotto a seguire una terapia breve strategica destinata a spezzare il meccanismo di fobia e alimentazione. Non si prova a spiegare le origini, ma come è impostato e come viene nutrito.
In alternativa gli psicologi esperti in emetofobia possono consigliare un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale volta a indagare sul legame tra fobia ed emozioni e a fornire gli strumenti utili per far fronte la situazione.
Alcuni psichiatri possono decidere di prescrivere psicofarmaci al solo scopo di tenere sotto controllo l’ansia dovuta all’emetofobia.