Sintomi carenza vitamina D
La vitamina D è indispensabile per la formazione e la salute delle ossa, in quanto permette che avvenga la deposizione del calcio e del minerale fosfato nelle cartilagini. La vitamina D lavora anche perché avvenga l’assorbimento di questi minerali nell’apparto gastrico digestivo e per la mobilitazione del calcio nelle ossa, nonché nei reni. Si tratta di una vitamina fondamentale per la salute e per il benessere degli esseri umani.
Carenza di vitamina D: i sintomi
Per varie ragioni, la vitamina D può essere carente nell’orgasmo. La conseguenza di questa carenza è molto problematica, soprattutto nei bambini e nelle persone anziane, ma non deve mai essere presa alla leggera dagli adulti. Nel dettaglio, la carenza di vitamina D può portare a debolezza muscolare, a dolori addominali e all’inadeguata mineralizzazione dello scheletro, che si traduce nel rachitismo nei bambini e nella cosiddetta osteomalacia e osteoporosi negli adulti.
Il rachitismo come conseguenza di carenza della vitamina D: il rachitismo è una patologia che può comparire nei bambini tra i 4 e i 24 mesi di età. Si tratta di una inadeguata e insufficiente mineralizzazione delle ossa, che può portare a malformazioni nello scheletro. Nei primi mesi di vita il rachitismo colpisce soprattutto il cranio ed è legato al rammollimento delle sezioni temporali, parietali e occipitali. Successivamente il problema può interessare l’ipertrofia delle cartilagini e la nodosità nei polsi e nelle caviglie, nonché l’incurvamento delle ossa più lunghe e il ginocchio valgo.
L’osteomalacia come conseguenza di carenza della vitamina D: l’osteomalacia si manifesta negli adulti e i suoi sintomi sono la debolezza muscolare, i dolori che interessano il tratto dorso lombare della colonna vertebrale e le cosce e la cintura pelvica. L’osteomalacia si manifesta con un’andatura insicura e con fragilità ossea, che interessa soprattutto le costole, il bacino, le spalle e la spina dorsale, ma anche le aree del femore e dell’omero. Una tale debolezza aumenta essenzialmente la possibilità che si verifichino fratture, soprattutto nella zona del bacino e dei polsi.
L’osteoporosi come conseguenza della carenza di vitamina D: l’osteoporosi è una patologia che colpisce le ossa e che può manifestarsi nelle donne, soprattutto durante il periodo della menopausa. Le donne che sono soggette a questo problema e che inoltre manifestano una carenza di vitamina D possono rischiare di soffrire di estrema fragilità ossea e quindi essere soggette a fratture, nonché a dolori che interessano l’apparato scheletrico.
Carenza di vitamina D e problemi cardiovascolari
La carenza di vitamina D interessa tradizionalmente la salute delle ossa, ma è importante considerare che questo vitamina è fondamentale per la funzionalità di molti organi e tessuti corporei. In particolare, la D è una vitamina importante per il sistema cardiovascolare e recenti studi ne hanno legato la carenza all’insorgenza di malattie cardiovascolari, al diabete e all’ipertensione, nonché alla sindrome metabolica.
Carenza da vitamina D: perché avviene?
Le cause della carenza di vitamina D possono essere legate ad un insufficiente apporto alimentare e all’inadeguata esposizione alla luce del sole. Queste sono le maggiori cause, che si legano all’aumentato fabbisogno di vitamina che può verificarsi in certi periodi della vita e all’alterato assorbimento intestinale che può provocare carenze. Alcune malattie epatiche o renali compromettono la conversione della vitamina D, quindi possono essere lette come causa della sua carenza di questa vitamina nell’organismo.
Ci sono inoltre dei fattori che aumentano la carenza di vitamina D. Si tratta del fumo di sigaretta che altera il metabolismo, dell’età avanzata che rende meno efficace la produttività cutanea, dell’obesità che induce le persone a ad una ridotta disponibilità biologica della vitamina, che viene ‘sequestrata’ dal grasso, ma anche dell’assunzione di farmaci che possono accelerare il metabolismo della vitamina. Chi sta seguendo una cura farmacologica deve quindi chiedere consiglio al medico curante se è ideale attuare un’integrazione della vitamina con prodotti farmaceutici.
Ipervitaminosi, eccesso di vitamina D, quali sono i sintomi?
Se la carenza di vitamina D può portare all’insorgenza delle problematiche descritte, un eccesso di questa vitamina si rivela essere altrettanto pericoloso. In termini medici si tratta dell’ipervitaminosi, il quale induce un aumentato dell’assorbimento intestinale della vitamina e quindi a problemi che si manifestano a livello di composizione del sangue. I sintomi si manifestano con nausea e vomito e anche con diarrea acuta. Dal punto di vista delle ossa dei tessuti, l’ipervitaminosi può indurre alla calcificazione dei tessuti molli e alla nefrocalcinosi. Se si considera una dieta normale, l’eccessiva assunzione di vitamina D si rivela essere improbabile, e non sono conosciuti casi di ipervitaminosi dovuti all’eccessiva esposizione solare. La condizione si rivela quindi essere legata alla intossicazione da somministrazione del calciferolo a scopo terapeutico.
Carenza da vitamina D: quali alimenti scegliere?
La carenza da vitamina D può essere contrastata con la giusta alimentazione. In particolare, la dieta deve essere integrata con cibi che ne contengono in alte proporzioni, come il fegato, il pesce e alcuni oli marini. In particolare sono utili l’aringa, il salmone e anche le sardine. Quantità minori della vitamina sono presenti nel latte, nel burro e nelle uova.
Carenza di vitamina D: quanto conta il sole?
La vitamina D viene sintetizzata a livello cutaneo per la maggior parte, quindi è importante esporsi al sole e ricevere la giusta quantità di luce al giorno, soprattutto per quanto riguarda i bambini e le persone anziane. Non è necessario esagerare, ma un’ora di sole al giorno è il minimo consigliato perché non si manifesti una carenza di vitamina D nell’organismo.