Poliomielite: cos’è, cause, sintomi, vaccino e dove esiste ancora

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La poliomielite è una malattia grave di natura infettiva che porta alla morte delle cellule neurali e può causare la paralisi. Conosciamola meglio!

Qualcuno potrebbe aver sentito parlare di questa malattia in riferimento alla mielite, cioè una malattia infiammatoria che coinvolge il midollo spinale e può causare conseguenze gravi.

Quando si parla di poliomielite si fa riferimento alla malattia infettiva provocata dal virus del gruppo Picornaviridae che colpisce la materia grigia del midollo e causa malessere, disturbi vari e a volte paralisi.

La trasmissione di questi virus può avvenire a qualsiasi età, anche se interessa maggiormente l’età infantile. Per fortuna siamo ben lontani dall’epidemia di poliomielite in Italia nel 1958 che provocò oltre 8.300 paralizzati (secondo i dati del Ministero).

Ormai  l’arrivo del vaccino contro la poliomielite ha messo l’Italia al riparo dalla diffusione della malattia, ma la sua gravità comporta un monitoraggio attento.

Poliomielite: cos’è esattamente?

Cos’è la poliomielite? È una malattia infettiva di origine virale diventata rara in Italia e in molti altri Paesi, anche se continua a spaventare visto che la poliomielite esiste ancora. Dove esiste ancora la poliomielite? È ancora presente in Nigeria, Pakistan e Afghanistan.

Il virus responsabile della poliomielite si diffonde velocemente nel corpo e distrugge le cellule del sistema nervoso (in particolare le cellule neuronali del midollo spinale).

La morte di queste cellule corrisponde a una serie di sintomi caratteristici, dall’indebolimento muscolare al malessere generale. Purtroppo si rischia anche la paralisi.

Poliomielite: Cause

Cosa provoca la poliomielite? La scienza ha individuato le cause della poliomielite nella trasmissione di uno dei tre poliovirus appartenenti alla categoria Enterovirus.

Il virus della poliomielite, subito dopo il contagio, invade il corpo e infetta il sistema orofaringeo, le tonsille, i linfonodi del collo, l’intestino tenue arrivando il sistema nervoso centrale in pochissime ore.

L’infezione provoca la morte delle cellule neurali, causando prima indebolimento muscolare e dopo paralisi (totale o parziale).

Le conseguenze cambiano a seconda dell’entità dei danni causati dai virus: paralisi flaccida (perdita di tono muscolare delle gambe) e tetraplegia (paralisi che coinvolge tutti gli arti e il torso).

Nei casi gravi, quelli di poliomielite bulbare, l’infezione coinvolge i muscoli in cui corrono i nervi craniali, rendendo difficile respirare, parlare o ingerire.

Come si contrae la poliomielite?

Il virus della poliomielite si trasmette in modi diversi ma, una volta contratto, viene incubato in un lasso di tempo di 4-35 giorni.

Per quanto riguarda la poliomielite e la trasmissione del virus, invece, avviene attraverso il consumo di alimenti o acqua contaminati o il contatto con la saliva di individui infetti tramite starnuti o colpi di tosse.

Chi è più a rischio? Chiunque può contrarre il virus della poliomielite, anche se i neonati e i bambini sotto i 5 anni sono sicuramente più a rischio. Vale lo stesso per le persone immunodepresse.

Tuttavia le complicazioni dell’infezione dipendono da vari fattori di rischio, oltre all’assenza di vaccinazione: gravidanza, assenza di tonsille, ferite, terapie intramuscolari e attività fisica intensa.

Poliomielite: Sintomi

Il virus invade il corpo e provoca danni ingenti in pochissime ore, restituendo sintomi di entità differente. Come si manifesta l’infezione?

  • Asintomatica – La poliomielite asintomatica non presenta sintomi e il corpo reagisce all’infezione senza destare sospetti. Si riesce a guarire e a diventare immuni.
  • Aspecifica – In caso di poliomielite aspecifica si percepiscono sintomi generici e simili all’influenza: febbre, mal di testa, debolezza muscolare, dolori al collo e così via. Si guarisce e si diventa immuni.
  • Meningite non paralitica asettica – La meningite asettica non paralitica si sviluppa nei casi in cui il virus raggiunge il sistema nervoso centrale e provoca mal di testa, dolore a schiena, addome e collo, vomito, febbre e così via.
  • Paralisi  – Quando il virus danneggia le cellule del sistema nervoso centrale allora provoca indebolimento muscolare e comporta problemi respiratori. In alcuni casi può portare alla paralisi.

Diagnosi

La diagnosi della poliomielite non è affatto semplice, soprattutto quando l’infezione è asintomatica o aspecifica.

Purtroppo, anche quando i primi sintomi della poliomielite diventano specifici e riconoscibili (es. rigidità del collo o difficoltà a sollevare le gambe), la diagnosi della poliomielite potrebbe non arrivare prima delle conseguenze.

Ad ogni modo la malattia viene diagnosticata attraverso la valutazione dei sintomi e l’analisi di un campione di feci.

Come si cura la poliomielite?

Come si cura la poliomielite? Purtroppo non esiste una cura contro la poliomielite; più che altro si può parlare di terapie dirette a diminuire le conseguenze dell’infezione.

Come è stata debellata la poliomielite? Da quando Albert Bruce Sabin creò un vaccino efficace nel 1955, la corsa dei virus patogeni è stata arrestata.

L’unico modo per scongiurare le conseguenze della poliomielite è fare il vaccino, procedendo con la prima somministrazione al terzo mese, la seconda al quinto mese e la terza all’undicesimo mese di vita. Dopodiché si procede con i richiami al sesto e al dodicesimo anno.

È bene sapere che il vaccino anti poliomielite evita l’arrivo dei sintomi e delle consegue più gravi e la trasmissione da persona a persona, ma non rende immuni dal contagio. D’altronde la poliomielite non è stata debellata dappertutto.

Il vaccino anti poliomielite è obbligatorio in Italia per tutti i bambini entro il primo anno di vita e viene somministrato gratuitamente a carico del Servizio Sanitario Nazionale.

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