Passiflora pianta: proprietà e usi. Quando usare la tisana, le gocce o l’integratore?
La passiflora è una pianta utilizzata in diversi campi per le sue innumerevoli proprietà terapeutiche. Scopriamola meglio!
Il nome “passiflora” indica una oltre 450 specie di piante appartenenti al genere e originarie del Sud America, anche se le più conosciute sono la Passiflora cerulea, la Passiflora incarnata e la Passiflora edulis.
In particolare la Passiflora edulis è la pianta che genera il cosiddetto frutto della passione, quella delizia esotica molto apprezzata anche in Italia.
In linea di massima ogni specie è caratterizzata da portamento, fusto e fiori diversi, anche se l’aspetto generale incredibilmente affascinante.
Possiamo dire che la passiflora è una pianta rampicante con fusto sottile e ramificato, foglie intere o lobate e fiori ermafroditi dalla forma particolare.
La denominazione “frutto della passione” sembra associata all’idea della Crocifissione di Gesù Cristo: corona di filamenti come corona di spine, 5 stami come ferite, 5 petali e 5 sepali come gli apostoli e 3 stigmi come chiodi.
L’habitat ideale a clima temperato-caldo permette di mettere a coltivazione la passiflora in vaso con terreni acidi e leggeri, annaffiature regolari e concimazioni in primavera ed estate.
Passiflora: Proprietà e benefici
La passiflora è stata utilizzata come sedativo e ansiolitico naturale sin dai tempi antichi, salvo poi essere declinata ad altri utilizzi.
Ancor oggi le foglie e il fiore di passiflora vengono impiegati in ambito omeopatico, aromaterapico e cosmetico.
- Insonnia – La sua azione sedativa si rivela efficace in caso di insonnia causata da stress fisico ed emotivo.
- Depressione – I flavonoidi sviluppano un’azione calmante che influenza positivamente l’umore e aiuta a gestire gli stati depressivi lievi.
- Dolori – La sua capacità di tendere la muscolatura liscia dell’apparato gastrointestinale e dell’utero riesce a lenire i dolori addominali legati al ciclo mestruale o allo stress.
- Asma – La percentuale di alcaloidi è sufficiente per farlo comportare come un antispasmodico dell’apparato bronchiale in caso di asma.
- Pelle – Il mix di fitoestrogeni e acidi grassi essenziali della piata passiflora viene sfruttato in ambito cosmetico per regalare effetto rimpolpante e luminosità alla pelle.
Modalità d’uso
La pianta passiflora può essere messa a coltivazione facilmente, specialmente perché la pianta predilige le zone soleggiate.
I preparati a base di passiflora si trovano in erboristeria, farmacia e shop online a un prezzo variabile in base alla formulazione.
La dose quotidiana è determinata dal disturbo che si vuole trattare, anche se è sempre meglio non andare oltre i 6/8 mg per ogni Kg di peso corporeo.
- Tisana – Per preparare la tisana di passiflora basta versare un cucchiaino di foglie e fiori in una tazza di acqua bollente, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e bere la passiflora tisana mezz’ora prima di andare a dormire per conciliare il sonno.
- Tintura madre – È possibile versare 30 gocce di passiflora tintura madre in un po’ di acqua e assumere il rimedio mezz’ora prima di andare a dormire oppure 3 volte al giorno.
- Granuli o gocce – La passiflora si trova in gocce e granuli omeopatici da usare a seconda del problema.
- Integratori – In commercio è possibile trovare la passiflora come integratore sotto forma di capsule e sciroppi, ma il loro uso deve guardare a bugiardino e al parere medico.
Passiflora: Frutto della passione
La maracuja o frutto della passione è un frutto caratterizzato da una forma ovoidale, una buccia dura e increspata e una gelatina con semi. Si consuma tagliandolo a metà e prelevando la polpa con un cucchiaino.
Il frutto della passiflora presenta un pool di vitamine, minerali, acidi grassi Omega 6 e sostanze antiossidanti davvero benefiche per l’organismo.
Per godere di tutti i suoi benefici è possibile consumare la maracuja o grenadilla al naturale o insieme a uno yogurt bianco, un frullato o un cocktail.
Controindicazioni
Non presenta effetti collaterali e controindicazioni se viene assunta seguendo i dosaggi e le indicazioni per risolvere un determinato disturbo.
In ogni caso è meglio non usarla in gravidanza a causa della presenza di armaline in grado di stimolare le contrazioni uterine.
Dal momento che i principi attivi potrebbero passare dal latte materno al feto, poi, è sempre meglio evitarla anche in caso di allattamento.
Per quanto riguarda il sovra dosaggio, invece, possiamo dire che potrebbe provocare un lieve stato allucinogeno.
Sarebbe meglio non assumere il rimedio in caso di terapie a base di sedativi, ansiolitici e antidepressivi in modo da non potenziarne gli effetti.