Neurite ottica: cause e sintomi
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Quando il nervo ottico s’infiamma, si parla di neurite ottica. Il nervo ottico comprende quelle fibre nervose che trasmettono le informazioni visive al cervello.
La neurite ottica nella maggior parte dei casi ha uno sviluppo associato a malattie autoimmuni, alcune volte innescate da infezioni. La neurite ottica è alcune volte associata alla sclerosi multipla. Quest’ultima è una patologia che porta all’infiammazione dei nervi nel midollo spinale e nel cervello.
Solitamente la neurite ottica colpisce un solo occhio, tuttavia può accadere che entrambi siano coinvolti. Vediamo adesso quali sono le possibili cause della neurite ottica e i sintomi più comuni.
Sintomi della neurite ottica
Le persone che sviluppano la neurite ottica solitamente provano dolore, il quale aumenta con il movimento oculare. Vi è una perdita della vista, la quale può essere più o meno grave. Spesso questa malattia colpisce l’occhio, portando alla perdita della percezione dei colori. Chi soffre di neurite ottica dice di aver visto delle volte luci lampeggianti o tremolanti.
Quando si ha dolore agli occhi e si nota anche un cambiamento nella vista, è importante rivolgersi subito al medico. Così come se i sintomi peggiorano in presenza di una neurite ottica già diagnosticata e il problema non migliora con il trattamento.
Sembra che, circa il 15% delle persone che sviluppano poi la sclerosi multipla, hanno avuto come sintomo primario la neurite ottica. Chi soffre di neurite ottica infatti e avvertisse sintomi come la debolezza agli arti o l’intorpidimento, è necessario consultare il medico.
Fattori di rischio
Le persone più colpite hanno un’età compresa tra i 20 e i 40 anni. Sembra, secondo le statistiche in merito a questa patologia, che sono le donne quelle che hanno il doppio delle probabilità di svilupparla. Inoltre, sembra che alcune mutazioni genetiche predispongono una persona a sviluppare neurite ottica o sclerosi multipla.
Cause della neurite ottica
Per adesso la scienza non è riuscita a individuare una causa precisa della neurite ottica. Secondo alcune teorie, si sviluppa quando il sistema immunitario per errore attacca la sostanza che copre il nervo ottico, cioè la mielina. Il danno a questa sostanza porta all’infiammazione.
La mielina è importante, perché è di aiuto per gli impulsi elettrici. Aiuta questi impulsi a viaggiare veloce attraverso il nervo ottico. Porta quindi l’impulso dall’occhio al cervello. Nel cervello l’impulso elettrico diventa informazione visiva. La neurite ottica influenza quindi la visione.
Come abbiamo accennato vi sono alcune malattie autoimmuni associate alla neurite ottica. La prima è la sclerosi multipla, malattia che colpisce la guaina mielinica che ricopre non solo le fibre nervose del cervello, ma anche quelle del midollo spinale. Altra malattia collegata è la neuromielite ottica. Quest’ultima porta all’infiammazione del nervo ottico e del midollo spinale. Altre malattie autoimmuni sono il lupus eritematoso sistemico e la sarcoidosi.
E’ bene ricordare comunque che non solo le malattie autoimmuni sono potenziali cause della neurite ottica. Possono essere altri i motivi che inducono allo sviluppo della malattia. Tra queste troviamo le infezioni batteriche e la sifilide. Anche la parotite, il morbillo e l’herpes possono essere tra le cause.
Troviamo poi la radioterapia. Le radiazioni alla testa, anche se molto raramente, possono causare neurite ottica. Lo stesso vale per alcuni farmaci. Uno dei principali è l’etambutolo, medicinale utilizzato per il trattamento della tubercolosi.
Proseguiamo con le possibili cause e troviamo ad esempio quei processi che portano alla compressione o l’infiammazione del nervo ottico. Possono essere tossine, carenze nutrizionali o tumori.
Complicazioni della neurite ottica
Tra le possibili complicazioni troviamo un danno al nervo ottico, nella maggior parte dei casi permanente. Tuttavia non è detto che il danno provochi sintomi specifici. Alcune persone dopo la neurite ottica riacquistano una vista praticamente normale nel giro di pochi mesi. Per altre persone la perdita della vista resta anche dopo il miglioramento.
Tra le complicazioni sono anche quelle derivate dai medicinali utilizzati per trattare la malattia. Sono effetti collaterali e comprendono una compromissione del sistema immunitario, rendendo il corpo molto più sensibile alle infezioni. L’uso prolungato di questi medicinali può causare anche osteoporosi.
Come viene diagnosticata?
La neurite ottica viene diagnosticata dall’oculista. Può essere scoperta dopo un esame oculistico normale oppure, dopo un test di reazione pupillare. Anche l’oftalmoscopia è utile in questo senso. Tale esame serve al medico per esaminare la struttura posteriore dell’occhio.
Tra gli altri test utilizzati per diagnosticare la neurite ottica troviamo la risonanza magnetica (MRI) e il test di risposta visiva. Anche gli esami del sangue permettono di capire se nel corpo vi sono anticorpi per la neuromielite.
Trattamenti della neurite ottica
La neurite ottica è una di quelle malattie che tende a migliorare da sola. Vengono comunque utilizzati in alcuni casi i farmaci steroidei, perché permettono una riduzione dell’infiammazione a carico del nervo ottico. Questi trattamenti possono provocare problemi come aumento di peso, insonnia, sbalzi d’umore e disturbi allo stomaco. Questi steroidi possono essere assunti per via endovenosa quando c’è bisogno di un accelerazione nel recupero della vista. Possono essere assunti per via orale, solitamente sono prescritti in seguito a quella endovenosa. Il trattamento dura circa 2 settimane. A seguito di questi due trattamenti, qualora non risultassero sufficienti, il medico può scegliere di prescrivere il plasmaferesi.
La maggior parte delle persone, entro 12 mesi dall’episodio di neurite ottica, riassume una visione normale. Coloro che invece soffrono di sclerosi multipla o neuromielite, hanno un rischio maggiore di ricadere nella neurite ottica.
Chi dispone di neurite ottica e ha un rischio elevato di sviluppare la schelorism ultipla, dovrebbe agire in via preventiva. Esistono infatti dei farmaci che aiutano a prevenire la malattia o in altri casi a ritardare lo sviluppo. Questi farmaci sono l’interferone beta-1a (Avonex, Rebif) e l’interferone beta-1b (Betaseron). Solitamente questi farmaci vengono prescritti in quei soggetti che soffrono di neurite ottica e hanno già una o più lesioni cerebrali evidenti dalla risonanza magnetica.