Morbo di Crohn: cause, sintomi e conseguenze
Cause, sintomi e conseguenze del morbo di Crohn, una malattia infiammatoria che colpisce l’apparato digerente e che può compromettere lo stato generale della salute di chi ne soffre.
Il morbo di Crohn appartiene a quella categoria di patologie infiammatorie a carico del nostro apparato digerente. Questa infiammazione cronica può colpire una qualsiasi zona che fa parte dell’apparato intestinale e quello gastrico. Sembra tuttavia che colpisca in particolar modo il colon.
Questa malattia può rimanere silenziosa per poi tornare all’attacco più volte. E’ un’infiammazione recidiva e molto fastidiosa. Vediamo subito quindi, quali sono quei sintomi che possono aiutarci a riconoscerla.
Sintomi del morbo di Crohn
Non esistono dei sintomi specifici del morbo di Crohn. Molto varia infatti in base a dove l’infiammazione è localizzata e quanto si è cronicizzata. Tuttavia ci sono alcuni campanelli d’allarme generici che possono mettervi sull’attenti. Abbiamo deciso di elencarli perché, se siete in grado di riconosceri, potrete chiedere prontamente il parere del vostro medico.
Tra i sitomi del morbo di Crohn più comuni troviamo:
- Dolore nella zona bassa dell’addome, accompagnato da diarrea e una lieve febbre. In base alla zona colpita la diarrea potrà essere lieve o molto acuta. La febbre molto raramente è superiore ai 38°C.
- In alcuni casi il morbo di Crohn può riportare sangue nelle feci.
- Si può notare una riduzione generae dell’appetito e la perdita di qualche chilo. Chi soffre di questa infiammazione cronica può essere soggetto anche ad alcune carenze nutrizionali.
- Altri sintomi poco frequenti del morbo di Crohn sono: vomito, anemia e disidratazone.
Cause del morbo di Crohn
Non sono ancora del tutto chiare le cause del morbo di Crohn. Quindi vi sono prevalentemente ipotesi a riguardo nonostante i molti studi. Alla base potrebbe esservi:
- Fattori genetici. Cioè quando all’interno della stessa famiglia ne soffrono molte persone.
- Agenti infettivi. Trattandosi di una malattia infiammatoria gli esperti ritengono che alla base del morbo di Crohn potrebbe esservi un agente infettivo virale e batterico. Tuttavia non sono stati individuati i possibili responsabili.
- Una risposta immunitaria alterata. Di conseguenza potrebbe derivare da un sistema di difesa dell’organismo che non funziona a dovere.
- Cause autoimmunitarie. Sostengono gli esperti che il morbo di Crohn potrebbe dipendere ad esempio da un forte stress. Tuttavia è anche vero che questi forti stati d’ansia potrebbero essere una conseguenza.
- Dieta. Potrebbe essere che un’alimentazione scorretta, basata principalmente su sostanze di pessima qualità e senza delle regole precise. Questa deduzione nasce dal fatto che il morbo di Crohn è aumentato considerevolmente negli ultimi 10 anni, da quando il nostro stile di vita si è velocizzato ancor di più portandoci a tralasciare tante (indispensabili) buone abitudini. Anche il sovrappeso è una delle possibili cause.
Conseguenze del morbo di Crohn
Le conseguenze sono tanto più “invalidanti”, quanto è grave la malattia. Ricordiamci comunque che il morbo di Crohn ha un andamento progressivo. Tra un attacco e un altro possono passare anche anni, così come dopo un episodio molto intenso, possono presentarsene altri di lieve entità.
Quando la patologia è particolarmente invalidante, il medico può suggerire di ricorrere alla chirurgia anche se c’è da dire che, tale mossa, non può assicurare che non vi siano nuove comparse del morbo di Crohn in futuro.
Tra le conseguenze più gravi del morbo di Crohn troviamo:
- Perforazione intestinale
- Ostruzione del piccolo intestino
- Fistole
Le conseguenze non interessano solo l’intestino. Ad essere colpiti alcune volte sono anche articolazioni, cute, fegato, occhi, reni etc. Spesso è una delle cause dell’artrite. Se invece compare nei bambini può essee causa di uno sviluppo sessuale o della crescita non completo.
La donna che soffre del morbo di Crohn, può essere soggetta durante la gravidanza a un parto prematuro o aborto, qualora i sintomi erano presenti durante il concepimento.