Disidrosi: cause, sintomi, cure e rimedi
La disidrosi è una forma di dermatite che colpisce le dita e il palmo delle mani o la pianta dei piedi e può essere confusa con altre problematiche della pelle.
In effetti le caratteristiche dell’eczema disidrotico o pompholix creano una certa confusione con una dermatite atopica o una forma allergica.
Tra l’altro il prurito a mani e piedi e le vescicole che restano per 3-4 settimane sui lati delle dita e sul palmo delle mani o sulla pianta dei piedi lasciano pensare erroneamente che si tratti di una malattia contagiosa.
Non si sa ancora molto della disidrosi, tranne che la pelle arrossata e il prurito possono compromettere la qualità di vita.
Il problema della pelle scivola nella sfera sociale attivando una paura (immotivata) di contagio che finisce per emarginare le persone che ne sono affette.
Disidrosi e altri eczemi
La disidrosi può comparire in modo imprevisto e isolato oppure può arrivare in maniera cronica in alcuni periodi o in seguito all’esposizione a certe sostanze.
A un occhio poco esperto, però, la disidrosi con la comparsa delle piccole vescicole può far pensare ad altri tipi di dermatiti più conosciute e comuni:
- Atopica – La dermatite viene causata da una predisposizione genetica e una serie di fattori ambientali.
- Da contatto – L’infiammazione della cute è dovuta alla reazione allergica a sostanze che il corpo riconosce come pericolose.
- Xerotica – La xerosi colpisce persone anziane con una secchezza eccessiva e un ispessimento della pelle.
- Nummulare – L’ eczema discoide si manifesta con macchie circolari di colore rosso scuro a livello di piedi, gambe, tronco, avambracci e mani.
Disidrosi: Cause
La ricerca sulle cause della disidrosi è ancora aperta, anche se la scarsa conoscenza della problematica ostacola l’acquisizione di nuovi dati a riguardo.
In linea di massima si tende a pensare alla disidrosi come a un disturbo con maggiore incidenza tra primavera ed estate e tra i soggetti tra i 20 e i 40 anni.
Fattori di rischio
Anche se le cause non sono state ancora rintracciate, sembra proprio che sia favorita da alcuni fattori di rischio.
Le persone più esposte a disidrosi hanno problemi all’intestino, vivono un momento stressante, sono state a contatto con metalli o sostanze irritanti, soffrono di dermatiti e hanno un sistema immunitario compromesso.
- Stress – La comparsa dell’eczema disidrotico e le situazioni recidivanti sono più frequenti nelle persone che vivono periodi particolarmente stressanti.
- Metalli – Gli studi condotti hanno sottolineato la capacità di alcuni metalli come nichel, cromo e cobalto di predisporre alla problematica. Quindi la disidrosi dipende anche dall’alimentazione!
- Sostanze irritanti – Le sostanze irritanti come cromo, siliconi o parabeni possono attaccare la pelle sensibile e promuovere la comparsa delle vescicole.
- Dermatiti – I soggetti affetti da altri tipi di dermatiti possono incappare in episodi di questo tipo di dermatite.
- Immunodeficienza – Le persone con un sistema immunitario compromesso (infezione da HIV, malattie autoimmuni o trapianto) sono più esposte al rischio di disidrosi.
Disidrosi: Sintomi
I fattori di rischio sollecitano la reazione infiammatoria del corpo che riconosce le proteine fillagrina e acquaporine della pelle come estranee e prova a contrastarle come farebbe con batteri e virus.
Insomma in caso di disidrosi la risposta è la stessa di una malattia autoimmune ovvero il corpo attacca se stesso.
Nella fase vescicolare le vescicole che compaiono ai lati delle mani e sul palmo delle mani e/o sulla pianta dei piedi sono piccole, ravvicinate, piene di liquido e pruriginose.
In un secondo momento, invece, le bollicine sulle mani e/o sui piedi si rompono e si liberano del liquido, dando inizio alla fase di guarigione con la formazione di crosticine.
La reazione cutanea tende a regredire spontaneamente nell’arco di 3-4 settimane, lasciando la pelle sottostante desquamata, arrossata e sensibile.
Complicazioni
La disidrosi plantare o palmare si risolve spontaneamente nel giro di qualche settimana, ma potrebbe richiedere il parere medico in caso contrario.
Esistono diverse complicanze come l’impetiginizzazione (perdita delle funzioni della pelle lesa a causa di infezioni batteriche) o le dermatofizie (miceti che si insinuano nelle ferite).
A questo si aggiunge il rischio di alterazione di pelle e unghie (colore e aspetto diverso a causa dell’infiammazione).
Diagnosi
La diagnosi della disidrosi a mani e piedi non è semplicissima perché esiste il rischio concreto che venga scambiata per un altro tipo di dermatite.
Il medico può arrivare a una diagnosi analizzando i sintomi del paziente, osservando le lesioni della pelle e approfondendo la situazione con test clinici (analisi del sangue, tampone cutaneo o patch test).
Disidrosi: Cura e rimedi
La disidrosi non ha una cura definitiva, ma il trattamento è strettamente collegato alla gravità dei sintomi e al caso specifico visto che la causa scatenante non può essere individuata.
Solitamente la cura passa da una terapia topica e orale a base di farmaci corticosteroidi antinfiammatori, il medico può optare anche per immunosoppressori, chelanti del nichel o retinoidi.
La terapia farmacologica può essere associata a un trattamento sintomatico diretto ad alleviare i sintomi correlati della disidrosi con rimedi naturali.
In tal senso è possibile procedere con impacchi freddi per alleviare il prurito ai piedi e/o il prurito alle mani o applicare pomate a base di Amamelide o Perilla per favorire la guarigione.
Ovviamente occorre lavare frequentemente la zona è per evitare l’insorgenza di infezioni.
Prevenzione
L’eczema disidrotico viene scatenato da cause ancora ignote e per questo resta difficile prendere in considerazione una linea di prevenzione.
Per limitarne la frequenza occorre mantenere bassi i livelli di stress, evitare l’esposizione a sostanze sensibilizzanti e fare attenzione all’igiene di mani e piedi.