Demenza senile: causa, sintomi, cura e come comportarsi

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La durata della vita media è aumentata negli ultimi decenni, portando a un invecchiamento graduale della popolazione. Scopriamo cosa c’è da sapere riguardo la demenza senile.

Milioni di persone soffrono di problemi legati alla demenza senile, ponendo all’attenzione una priorità in tema di Salute pubblica.

Purtroppo troppo spesso la demenza senile viene sottovalutata negli stadi iniziali o peggio viene identificata soltanto con l’Alzheimer.

Cos’è la demenza senile?

La demenza senile è l’espressione più evidente di una degenerazione del sistema nervoso centrale dovuta principalmente all’invecchiamento.

I disturbi che accompagnano tale condizione sono di natura cognitiva, dalla riduzione della memoria alla difficoltà nel riconoscere i cari.

Qual è la differenza tra Alzheimer e demenza senile? La demenza senile è una forma di demenza che comprende tutte le malattie neurodegenerative a cui appartiene il morbo di Alzheimer. Praticamente l’Alzheimer è un tipo di demenza senile.

Nella famiglia “demenze senili”, oltre all’Alzheimer, rientrano anche la demenza vascolare (alterazione della circolazione sanguigna nel cervello) e la demenza a corpi di Lewy (formazione di complessi proteici insolubili all’interno di alcuni neuroni dell’encefalo).

Tipi di demenza

La demenza senile racchiude tutte le patologie neurodegenerative causate dall’invecchiamento, ma non è l’unica forma di demenza.

Per “demenze” si intendono le malattie neurodegenerative dell’encefalo che implicano un declino delle capacità cognitive e possono coinvolgere sia le persone giovani che gli anziani.

Possono essere di tipo corticale (morte dei neuroni della corteccia cerebrale che altera la memoria), sottocorticale (morte delle strutture collocate al di sotto della corteccia cerebrale che rallenta i meccanismi cognitivi e i movimenti, rende apatici, porta alla depressione e altera i comportamenti).

Nella maggior parte dei casi, quando si parla di demenza senile si fa riferimento a un tipo di danno sia corticale che sottocorticale.

Perché viene la demenza?

L’invecchiamento non è l’unica causa della demenza senile, considerando che non tutti gli anziani manifestano tale disturbo.

Ancora oggi non è semplice rintracciare le cause responsabili della demenza, un po’ a causa delle alterazioni presenti negli anziani e un po’ per i vari tipi di demenza.

Nonostante le difficoltà, però, studiosi hanno elaborato diverse ipotesi per spiegare l’arrivo della demenza senile:

  • Prioni – La formazione di proteine alterate a livello del tessuto nervoso permette ai cosiddetti prioni (proteine “sbagliate” e insolubili) di influenzare il metabolismo dei neuroni e ad accumularsi.
  • Intossicazione – Il consumo di carne bovina infetta (es. encefalopatia spongiforme bovina o BSE) trasmette prioni infettivi e causa la malattia di Creutzfeldt-Jacob (conosciuta come malattia della mucca pazza).
  • Trauma cerebrale – Alcuni sport come il pugilato o il football possono causare ripetuti traumi a livello cranico che fanno morire le strutture dell’encefalo e danno vita a una forma di demenza.
  • Alcool – Secondo alcuni studi, il consumo eccessivo di alcool distrugge le strutture dell’encefalo e causa altre condizioni che conducono alla demenza (es. deficit di micronutrienti ed encefalopatia epatica).
  • InvecchiamentoDemenza senile a 80 anni o a 90 anni: si può parlare di conseguenza dell’invecchiamento perché il cervello si deteriora e le funzionalità cerebrali iniziano a non funzionare a dovere.
  • Ipertensione – La demenza arriva più frequentemente in coloro che soffrono di ipercolesterolemia: i vasi danneggiati non riescono a trasportare nutrienti e ossigeno al cervello.
  • Diabete – Il diabete finisce inevitabilmente per danneggiare la rete vascolare e per deteriorare le strutture cerebrali.
  • Sedentarietà – La mancanza di esercizio fisico non favorisce l’arrivo di sangue ossigenato e nutrienti al cervello, favorendo così l’arrivo di problemi cognitivi.
  • Alimentazione scorretta – Le diete restrittive riducono sensibilmente la varietà di nutrienti che arrivano al cervello, aumentando il rischio di danneggiare le strutture cerebrali.

Demenza senile: Sintomi

I sintomi della demenza senile sono di tipo cognitivo e comportamentale, ma cambiano a seconda della zona coinvolta dal deterioramento.

Quali sono i sintomi di demenza senile? Si può parlare di demenza quando si manifesta una ridotta capacità di memoria (sia a breve che a lungo termine), un problema di orientamento spaziale e temporale, una difficoltà a riconoscere i cari /o cambi di comportamento (momenti di euforia, depressione e insonnia).

Nella maggior parte dei casi di demenza senile, però, i sintomi iniziali sono di forma lieve e tendono a peggiorare nel tempo.

Demenza senile, quando preoccuparsi? Quando, per esempio, si inizia a dimenticare dov’è il cellulare o quando si ha un appuntamento medico e via via si fa fatica a riconoscere le persone e a perdere la strada di casa.

Ai problemi di memoria si associano anche il disorientamento sia nello spazio che nel tempo e a ricordare le parole opportune.

A tutto questo si aggiungono una riduzione della capacità di giudizio che conduce verso comportamenti inadeguati, apatia e sbalzi di umore.

La demenza senile allo stadio finale si manifesta con incapacità di riconoscere le persone, perdita della capacità motoria, difficoltà a deglutire, mancanza del controllo della funzione intestinale e incontinenza.

Diagnosi

La diagnosi tempestiva della demenza senile permette di agire in modo mirato e rallentare il decorso della malattia.

Come si diagnostica? Lo specialista valuta i sintomi, interpreta gli esami di laboratorio (quantità di vitamina B e valori del TSH) e imaging (risonanza magnetica, TC e PET) e utilizza test neuropsicologici per procedere con la diagnosi differenziale (domande e compiti).

Demenza senile: Cura e trattamento

La prima cosa da sapere è che purtroppo non esiste una cura o un trattamento risolutivo per la demenza senile. Si può intervenire nell’ottica di rallentare la demenza senile nel suo decorso.

Il trattamento varia a seconda del tipo di demenza e dal livello di gravità, contemplando l’allenamento mentale con giochi, esercizi e attività, l’intervento su alcuni comportamenti e l’uso di farmaci.

In caso di morbo di Alzheimer, non essendoci possibilità di frenare l’evoluzione della malattia, si ricorre a farmaci destinati ad alleviare i sintomi e a terapie comportamentali.

Se si tratta di demenza vascolare, invece, si tende a intervenire sui fattori di rischio, dall’ipercolesterolemia al diabete fino ad arrivare al tabagismo o al fumo passivo.

In tutti i casi si cerca di migliorare le condizioni ambientali e i comportamenti allo scopo di affrontare meglio la degenerazione cognitiva: si rende la casa più funzionale; si costruisce una routine semplice da portare avanti; si cerca di far fare attività fisica.

Quanti anni si può vivere con la demenza senile? Non c’è una risposta universale, specialmente considerando il livello di gravità e la terapia differenti in ogni persona, ma mediamente i pazienti convivono con la patologia mediamente dai 6 a 10 anni.

Demenza senile e morte: l’aspettativa di vita cambia e quindi è difficile stimarla, ma la morte sopraggiunge a causa di complicanze (es. problemi di deglutizione e infezioni).

Demenza senile: Come comportarsi

Non è facile interagire con un malato di demenza senile, specialmente perché un comportamento sbagliato potrebbe dare vita a situazioni piuttosto spiacevoli.

Prima di tutto è necessario comportarsi sempre in maniera calma, gentile e affettuosa e parlare in modo semplice e chiaro.

È meglio creare un ambiente familiare costruito su misura del paziente caratterizzato da ordine, sicurezza e ottimizzazione degli spazi.

Inoltre occorre assicurare un buona illuminazione ed eliminare superfici riflettenti che potrebbero causare illusioni o allucinazioni (effetti collaterali dei farmaci).

È necessario parlare in modo lento, chiaro e pacato (meglio se accompagnati da gesti comprensibili) e promuovere l’attività fisica leggera.

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