Vertigine posizionale parossistica: cause, sintomi e terapie

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La vertigine posizionale parossistica benigna è una condizione che provoca crisi di vertigini con la sensazione di capogiro e completa rotazione dell’ambiente circostante e può colpire persone di ogni età, soprattutto soggetti dai 60 anni in poi.

Vertigine posizionale parossistica benigna- foto dolceattesa.com

Essere afflitti da vertigine posizionale parossistica benigna significa soffrire di brevi ma intensi attacchi di vertigini quanto il corpo o la testa sono orientati in determinate posizioni come sdraiati su un fianco o a testa in su. Questo problema può essere fastidioso e quasi mai può provocare condizioni gravi, a patto che non determini cadute pericolose.

Vertigine posizionale parossistica: Cause

Quali sono le cause della vertigine posizionale parossistica?- foto gnubik.it

La condizione nota anche con i termini di cupololitiasi o canalolitiasi viene provocata da un piccolo distacco di frammenti (otoliti che contengono cristalli di carbonato di calcio) dal rivestimento dei canali del labirinto vestibolare dell’orecchio.

Solitamente questi frammenti deputati al controllo del movimento della testa e della posizione della stessa rispetto alla gravità non causano fastidio, a meno che non subentrino in canali pieni di liquido dell’orecchio.

Alcuni movimenti della testa provocano lo spostamento di questi frammenti lungo il canale pieno di liquido e determinano l’invio al cervello di segnali ambigui come la sensazione di vertigine.

Fattori di rischio

La vertigine posizionale parossistica può colpire qualunque persona, ma generalmente interessa individui con età avanzata (50-60 anni).

Esistono diversi fattori di rischio che potrebbero provocare l’insorgenza della vertigine posizionale parossistica quali:

  • Infezione dell’orecchio
  • Intervento chirurgico a carico dell’orecchio
  • Trauma alla testa
  • Convalescenza a letto prolungata

Vertigine posizionale parossistica: Sintomi

Le vertigini come sintomo del distacco degli otoliti- foto noene-italia.com

La vertigine posizionale parossistica provoca brevi, intensi e ricorrenti attacchi di vertigine, episodi che generalmente si risolvono nel giro di qualche minuto.

Il corredo di sintomi legato agli episodi di vertigine posizionale parossistica si presenta molto variegato:

  • Movimenti incerti
  • Nausea
  • Nistagmo
  • Perdita di equilibrio
  • Sensazione di avere la testa più leggera
  • Stordimento
  • Vertigini
  • Visione offuscata

L’attacco di vertigine può provocare uno stato di leggera confusione e una sensazione di mancanza di equilibrio negli istanti immediatamente successivi.

Diagnosi

Come diagnosticare la vertigine posizionale parossistica- foto youtube.com

Questo tipo di condizione può essere diagnosticata solo attraverso un corretto quadro interpretativo dei sintomi e una serie di parametri differenziali.

La vertigine posizionale parossistica non causa vertigini costanti a prescindere dai movimenti compiuti, non influisce sulla capacità di sentire, non causa particolari sintomi neurologici (formicolio o difficoltà di linguaggio o movimento).

Il medico deve passare in rassegna tutti i sintomi manifesti e indagare sul quadro clinico per identificare la vertigine posizionale parossistica ed escludere altri tipi di disturbi.

È essenziale eseguire alcuni test come il  Test Dix-Hallpike per evidenziare la condizione e procedere con gli eventuali trattamenti. Il paziente viene posizionato su un lettino e un cuscino sotto la zona cervicotoracica per lasciare la testa con un’estensione di almeno 30°: il risultato è positivo se durante questa manovra compare il nistagmo (movimento involontario oculare ripetuto), una condizione che diminuisce gradualmente ripetendo più volte la manovra.

Terapie

Terapie possibili per la vertigine posizionale parossistica – foto abcsalute.it

Non esiste una terapia specifica per curare tale condizione, considerando che la vertigine posizionale parossistica tende a passare autonomamente dopo qualche settimana o mese.

I piccoli frammenti del canale uditivo che causano le vertigini si sciolgono o incastrano in luoghi che non arrecano fastidi di sorta, portando con loro tutti i sintomi e i disturbi legati alla condizione.

La malattia è assolutamente benigna e il soggetto affetto da vertigine posizionale parossistica non deve preoccuparsi.

È possibile mettere in pratica una serie di buoni comportamenti fino alla scomparsa dei sintomi:

  • Alzarsi lentamente
  • Evitare attività che richiedono lo sguardo puntato in alto

Quando i sintomi di vertigine posizionale parossistica durano per mesi o anni può essere necessario un intervento chirurgico diretto a bloccare uno dei canali dell’orecchio e impedire che le formazioni possano recidivare e arrecare nuovi disturbi.

Vertigine parossistica posizionale benigna: Manovre

Esistono operazioni e manovre per liberare la parte interna dell’orecchio dagli otoliti che provocano le vertigini, cause e sintomi della condizione benigna.

Manovra di Epley

Un trattamento conosciuto per la vertigine posizionale parossistica è la Manovra di Epley, ben quattro movimenti in grado di spostare i frammenti all’origine della condizione. È sufficiente mantenere la testa in ciascuna posizione per almeno 30 secondi e aspettare che i sintomi migliorino rapidamente dopo le operazioni,  anche se la guarigione completa potrebbe richiedere un paio di settimane.

Manovra di Semont

La manovra di Semont si presenta come un’operazione liberatoria dell’otorino caratterizzata da un rapido movimento partendo da una posizione seduta verso un fianco e dalla comparsa di nistagmo e vertigini. Scomparsi tali sintomi, il paziente vien posizionato molto rapidamente sull’altro fianco per liberare i canali degli otoliti.

Esercizi di Brandt-Daroff

Quando la Manovra di Epley risulta insufficiente o non praticabile per problemi a collo o schiena allora è possibile provare con gli esercizi di Brandt-Daroff:

  • Stare seduti sulla metà del letto o al centro di un divano
  • Lasciarsi andare su un fianco fino ad appoggiare l’orecchio sul materasso
  • Mantenere questa posizione fino a quando la vertigine non sarà scomparsa
  • Attendere 20-30 secondi per valutare l’arrivo di un’altra vertigine (distendersi sul letto e aspettare se la vertigine si presenta molto intensa)
  • Procedere con l’esercizio dal lato opposto
  • Ritornare di nuovo dall’altro lato

Manovra di Gufoni

La cosiddetta manovra di Gufoni è una recente alternativa che garantisce buona tollerabilità. Il medico non fa altro che sdraiare il paziente rapidamente su un fianco a partire da una posizione seduta, ruotare la testa di 45° verso il basso e mantenerla in posizione per 2-3 secondi prima di riportarlo in posizione seduta.

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