Vermi intestinali (ossiuri): cause, sintomi e terapie

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Si chiamano ossiuri e sono dei vermi intestinali piccoli e bianchi responsabili di una delle parassitosi più comuni sia negli adulti che nei bambini. Sostanzialmente, l’ingestione accidentali delle uova di ossiuri crea un’infestazione intestinale di parassiti definita ossiuriasi.

Cos’è l’ossiuri?- foto institutojesuslago.com

Questi parassiti intestinali si presentano come elminti nematoidi cilindrici, bianchi, mobili e visibili ad occhio nudo, responsabili di una parassitosi che viene anche definita enterobiasi.

È bene sapere che i vermi intestinali si distinguono in due categorie, caratterizzate da un dimorfismo sessuale e comportamenti diversi:

  • Femmina – È un ossiuro lineare con una coda affilata lunga 8-13 mm
  • Maschio – Si tratta di un verme intestinale ricurvo e lungo solo 2-5 mm

Le esigue dimensione degli ossiuri però non corrispondono a qualcosa da sottovalutare. Si pensi che alcuni ossiuri adulti posso essere visibili ad occhio nudo sotto forma di filamenti bianchi che si muovono nelle feci o nella zona perianale durante le prime ore del mattino. Chi non conosce la condizione dei vermi nei bambini!

Cause

Cause ossiuri- foto tuttogreen.it

L’ossiuriasi è un’infestazione intestinale causata dall’Enterobius vermicularis, meglio conosciuto come “verme dei bambini” o ossiuro. La patologia chiamata ossiuriasi colpisce la specie umana e si manifesta particolarmente nei bambini.

Cosa causa la comparsa di questi parassiti? Le uova allo stato embrionale possono arrivare da cibo infetto oppure oggetti e mani contaminati. Quando si ingeriscono le uova, le larve iniziano a schiudersi nel primo tratto dell’intestino tenue e a svilupparsi nelle zone contigue. Di lì a poco, i parassiti diventeranno adulti e discenderanno il tubo digerente fino a giungere nell’intestino crasso, dove perdureranno per circa 7-8 settimane

Dopo la fecondazione, i maschi tendono a dissolversi velocemente mentre le femmine migrano di notte verso l’apertura anale per deporre le uova e morire in meno di mezz’ora. Tutte le uova depositate dai parassiti femmine diventano infestanti già dopo pochi minuti dalla loro deposizione e possono essere trasmesse ad altri soggetti.

Sintomi

Tutti i sintomi dell’ossiuriasi, oltre al prurito- foto oldeconomy.org

Come si manifesta l’infestazione da ossiuri? Generalmente, questa condizione è caratterizzata da un intenso prurito anale, che si acuisce durante le ore notturne.

Il prurito è provocato dallo strisciare dei vermi attraverso la zona dell’ano, un movimento che induce il soggetto a grattarsi e provocarsi irritazioni, escoriazioni perianale e infezioni secondarie locali.

L’infestazione da ossiuri è relativamente innocua, ma in alcuni casi il prurito può essere associato ad altri sintomi, decisamente più rari:

  • Bruxismo (come risposta nervosa al fastidio)
  • Disturbi alle vie urinarie (dolore durante la minzione, infezioni delle vie urinarie e altro)
  • Disturbi dell’umore (irritabilità, nervosismo, fatica cronica e così via)
  • Disturbi gastrointestinali (mal di stomaco, nausea, diarrea, dolori addominali e simili)
  • Inappetenza
  • Insonnia (il prurito non permette di dormire)
  • Reazioni allergiche (asma, eruzioni cutanee e orticaria)

Prevenzione

Prevenire la comparsa dei vermi intestinali- foto tantasalute.it

Quello che preoccupa maggiormente è la facilità di re-infestazione, soprattutto se si condividono accessori e spazi. Per questo la trasmissione dei parassiti può essere evitata attraverso alcuni piccoli accorgimenti:

  • disinfettare le mani e tenere le unghie corte
  • lavare ad alte temperature abiti, lenzuola e asciugamani
  • mantenere un’accurata igiene intima mattutina
  • pannolini ben stretti per impedire al bambino di grattarsi

Diagnosi

Come prevenire i parassiti intestinali- foto vecchiaerboristeria.it

Dal momento che i vermi intestinali sono visibili nelle feci o nella zona perianale, la diagnosi di ossiuriasi si basa su un semplice esame, chiamato “scotch test”, che prevede l’applicazione di  una sottile striscia di carta adesiva sull’apertura anale del paziente. Si tratta di un’operazione che va eseguita al mattino, prima dell’evacuazione e del successivo lavaggio. Tutte le uova rimaste adese allo scotch dovranno essere analizzate e identificate all’esame microscopico.

Vermi intestinali: terapie farmacologiche e rimedi naturali

Come curare gli ossiuri- foto ioeilmiobambino.it

Fortunatamente, gli ossiuri sono particolarmente sensibili al trattamento con diversi farmaci:

  • Albendazolo (antielmintico che induce la paralisi e la morte del parassita a livello intestinale)
  • Mebendazolo (antielmintico che induce alterazioni metaboliche del parassite e lo porta alla morte)
  • Pervinio pomoato (molecola ad azione ossiuricida molto potente)
  • Pirantel pomoato (antielmintico a bassa tossicità che provoca paralisi motoria del parassita e la sua fine)

Generalmente, il medico prescrive una terapia che prevede la somministrazione di una singola dose, da ripetere poi a distanza di 14 giorni. La longevità degli ossiuri non supera i 40-50 giorni, ma la re-infestazione è sempre dietro l’angolo. Le uova possono essere deposte fino a una settimana dopo la terapia e per questo bisogna ripetere la somministrazione dopo 2 settimane ed estendere il trattamento farmacologico andrebbe esteso a tutti i membri del nucleo famigliare, in modo da debellare definitivamente la presenza del parassita.

Ma esistono dei rimedi naturali? La tradizione popolare riconosce la presenza di alcuni rimedi naturali in grado di coadiuvare la battaglia farmacologica contro gli ossiuri:

  • Bicchiere di acqua con aglio tritato al mattino a digiuno
  • Cipolla, finocchio, fragole e limone condividono la stessa azione vermifuga e riequilibrante sulla flora intestinale dell’aglio
  • Succo di ananas da assumere nell’arco di 24 ore negli adulti e in 2 giorni nei bambini.

Per completezza è bene ricordare che la somministrazione di questi vermifughi naturali deve essere seguita da blandi lassativi naturali come prugne o rabarbaro per favorire la rapida eliminazione degli ossiuri.

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