Smettere di fumare con le sigarette elettroniche: è davvero possibile?

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In Italia è scoppiato il boom delle sigarette elettroniche e sembra che i fumatori più incalliti del nostro paese, giovani e adulti, non possano più farne a meno.

C’è chi le usa per smettere di fumare, chi le reputa più pratiche rispetto alle normali sigarette, anche perché possono essere utilizzate perfino nei luoghi chiusi e chi infine le preferisce con meno nicotina e con sapori diversi e bizzarri.

Secondo l’Associazione nazionale fumo elettronico (Anafe), sono più di 400 mila i consumatori di e-cig, mentre in Italia esistono più di 600 negozi specializzati, con un giro d’affari che alla fine del 2012 era stato stimato oltre i 100 milioni di euro.

Nonostante il boom di vendite, i tantissimi consumatori e la grande pubblicità l’Istituto superiore di sanità frena e punta verso una riflessione e una considerazione più appropriata delle sigarette elettroniche.

Secondo gli esperti, che hanno inviato un parere a dicembre 2012 al ministro della Salute Renato Balduzzi, oggi giorno non esistono studi sufficienti a stabilire l’efficacia o meno delle sigarette elettroniche con nicotina come metodo per poter smettere di fumare. Inoltre gli studiosi non escludono rischi futuri per la salute delle persone.

Intervistato dal settimanale di salute OK il direttore dell’Istituto farmacologico Mario Negri di Milano, Silvio Garattini ha commentato così la posizione del Ministero della salute e la possibilità che le sigarette elettroniche possano nuocere alla salute “Una posizione molto giusta, perché di precauzione e prevenzione” ha detto Garattini “Le sigarette elettroniche non sono mai state approvate da alcuna agenzia regolatoria. È necessario un controllo ben preciso prima che l’utilizzo delle e-cig diventi generalizzato”. Infatti sulla sigaretta elettronica oggi sappiamo purtroppo ben poco, e se alcuni studi sono in corso, quelli conclusi non danno risultati definitivi.

Ma le sigarette elettroniche possono davvero aiutare le persone a smettere di fumare? Su questo punto in particolare gli esperti nella lotta al fumo sono molto divisi. Secondo Riccardo Polosa, che è il responsabile scientifico della Lega italiana antifumo (Liaf), le sigarette alla nicotina potrebbero essere utili per ridurre il numero delle sigarette fumate ogni giorno e ridurre così la dipendenza.

Questo punto è stato dimostrato da uno studio clinico condotto dallo stesso Polosa all’Università di Catania e pubblicato a ottobre 2011 su BMC Public Health. Durante la ricerca sono state controllate, per un periodo di sei mesi, le abitudini di 40 fumatori che hanno utilizzato le sigarette elettroniche alla nicotina di marca Categoria. Dopo 24 settimane, il 32,5% dei partecipanti aveva ridotto di circa il 50% l’uso delle sigarette tradizionali mentre il 22,5% le aveva eliminate. Al termine del suo studio Polosa ha concluso che “le elettroniche consentono di compiere lo stesso gesto del tiro, pur essendo meno dannose delle classiche grazie all’assenza di combustione”.

Per risolvere il problema inoltre potrebbero essere utilizzate anche le sigarette elettroniche prive di nicotina. Sulle qualità e le potenzialità di queste sigarette elettroniche è in corso un altro studio italiano. L’Istituto europeo di 24175950_la-sigaretta-elettronica-solo-per-adulti-1oncologia (Ieo), in collaborazione con il Centro cardiologico Monzino di Milano e l’ospedale San Raffaele, infatti sta studiando l’efficacia di un nuovo modello di sigaretta elettronica, la TFumo. Questa sigaretta elettronica produce solo vapore acqueo e contiene aromi, ma è priva di derivati dal tabacco. Lo studio ha coinvolto un gruppo di 130 forti fumatori malati di tumore o che hanno avuto di recente un infarto del miocardico. Queste persone, a causa delle loro patologie, da un momento all’altro avevano dovuto dire addio alle sigarette.

“Il monitoraggio non è ancora finito, ma per ora abbiamo notato in loro un grande interesse per uno strumento potenzialmente in grado di aiutarli a superare psicologicamente i primi momenti di astinenza” ha rivelato Carlo Cipolla , direttore della divisione di cardiologia e del Centro antifumo dello Ieo. “L’ipotesi è che la sigaretta elettronica certificata e priva di nicotina, in combinazione con il counseling psicologico e l’utilizzo di farmaci sostitutivi della nicotina, sia efficace e non dannosa nei percorsi di abbandono del fumo”.

C’è ovviamente da chiarire che nonostante i tanti studi oggi l’Organizzazione mondiale della sanità non include le sigarette elettroniche che siano sia con o senza nicotina nelle sue linee guida per i metodi che possono aiutare a smettere di fumare. Nel nostro paese invece non sono considerate dal Ministero della Salute un presidio medico che può aiutare a ridurre la dipendenza dal tabagismo. A spiegarlo è il responsabile del Centro antifumo dell’Istituto nazionale dei tumori di Milano, Roberto Boffi “A oggi non si è ancora dimostrata in modo definitivo la loro efficacia” ha spiegato “Per questo non mi sembra ancora consigliabile suggerirle a chi vuole abbandonare i pacchetti tradizionali”.

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