Supercompensazione: cos’è e a cosa serve nell’allenamento
Forse avrai sentito parlare della supercompensazione come della teoria che spiega la risposta del corpo agli allenamenti. Ma quanto ne sai delle potenzialità di questa teoria?
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La teoria della supercompensazione muscolare viene usata dagli appassionati di fitness per sfruttare al meglio il meccanismo di adattamento del corpo alla sessione di allenamento.
Il sistema di generale Stress-Recupero-Adattamento si rivela un meccanismo del corpo a seguito di particolari sollecitazioni fisiche.
Stress-recupero-adattamento
La conoscenza del meccanismo Stress-Recupero-Adattamento è importante per capire le modalità di reazione del corpo agli stimoli alimentari e fisici.
In definitiva, quindi, andare in palestra comporta uno stress fisico per il corpo esattamente come il consumo di alimenti permette di stressare i muscoli allo scopo di attivare i processi di ipertrofia o il riposo influenza le riserve energetiche del corpo.
Teoria della supercompensazione
La teoria della supercompensazione riprende i principi della sindrome generale di adattamento (GAS) ideata da Hans Selye.
Sostanzialmente, secondo la supercompensazione, si verifica quando un lavoro muscolare porta il tessuto muscolare a vivere una fase di stress (fase catabolica) e successivamente a una fase di crescita e adattamento muscolare (fase anabolica).
Affinché la supercompensazione si realizzi, però, è essenziale che lo stimolo rispetti alcune caratteristiche fondamentali, primo fra tutti il raggiungimento o il superamento della soglia limite.
Nell’allenamento la fase catabolica prolungata rappresenta la “caduta fisica” o sovrallenamento, un lungo periodo di riposo utile per riprendersi dal malessere generale.
Il processo di supercompensazione diventa fondamentale per riuscire a ricavare risultati eccellenti in termini di ipertrofia e incremento di forza.
Un allenamento eccessivo che non rispetta i ritmi e la frequenza è un training che non porta ad alcun miglioramento fisico.
Purtroppo è mai stato possibile stabilire quando viene raggiunto il picco massimo positivo e quindi stabilire il picco in cui è ideale allenare di nuovo il muscolo.
Bisogna considerare poi che, se è vero che le molecole si modificano nelle quantità, è anche vero che non tutte agiscono allo stesso modo.
Vale la pena fare allenarsi con la supecompensazione?
Sicuramente questa teoria deve essere presa con le pinze perché fortemente perfettibile e legata a diversi fattori che entrano in gioco durante l’allenamento: carichi usati, prestazioni fisiche della persone, condizioni esterne e così via.