Sindrome Night Eating, la fame notturna
Per placare la terribile fame notturna, spesso si organizzano vere e proprie spedizioni in cucina per razziare quanto più è possibile.
La sindrome Night Eating, NES, è una sindrome abbastanza complessa in quanto è caratterizzata dalla concomitanza di due disordini alimentari, l’anoressia mattutina alla quale si contrappone l’iperfagia notturna associata, di conseguenza, all’insonnia.
Questo sindrome, che rientra a pieno titolo tra i disturbi dell’alimentazione, interessa circa l’1,5% della popolazione, con prevalenza femminile e con età di esordio compresa tra i 30 e i 40 anni, anche se non mancano esordi precoci, nell’età adolescenziale, che in genere possono essere concomitanti con i primi disturbi legati all’alimentazione.
Le popolazione dei Paesi industrializzati sono quelle maggiormente colpite, a differenza di quelle dei Paesi poveri o in via di sviluppo che non conoscono nemmeno questa sindrome.
Le cause dell’insorgenza della NES vanno, per lo più, ricercate nello stile di vita che spesso viene seriamente compromesso dai ritmi frenetici della vita moderna. Le insoddisfazioni sul lavoro, la perdita stessa del proprio lavoro che interessa recentemente un numero sempre crescente di persone, la necessità di consumere spesso un pasto frugale e frettoloso all’ora di pranzo perché condizionati dalla necessità di non sottrarre tempo alla propria attività lavorativa, sono le principali cause dell’insorgere di questo disordine alimentare che ha delle severe ripercussioni anche sulla personalità dell’individuo.
Con i ritmi biologici così fortemente stravolti, si arriva il più delle volte a casa, alla sera, in condizioni di completa frustrazione con la sensazione di fame biologica che si presenta nel solo momento di pace di tutta la giornata, ovvero la notte.
E qui comincia l’odissea, nel senso che ci si corica, semmai dopo aver cenato frettolosamente perché stanchi, ma ci si risveglia dopo un paio d’ore, in preda alla depressione e all’ansia, sensazioni che solo uno spuntino, e che spuntino, a base di cibi grassi e ricchi di zucchero riesce a placare. Sazi, o quasi, si ritorna a letto, ma di li a poco ci si risveglia nuovamente con la stessa sensazione di prima, e l’unica soluzione è quella di razziare quello che è possibile razziare in cucina. E non finisce qui, perché durante la notte, di queste scorribande se ne possono verificare più di una, anche 2-3 per notte.
Alla base di questo disordine, vi è anche una significativa alterazione del normale ciclo biologico veglia-sonno, con il coinvolgimento del ritmo circadiano che risulterà essere completamente alterato. Trattandosi di una sindrome che rientra tar i disturbi dell’alimentazione, come detto in precedenza, la NES è difficile da affrontare e da risolvere, in quanto andrebbero rimosse le cause che la determinano che il più delle volte sono anche legate allo stress quotidiano.
Ma non bisogna mai darsi per vinti e quindi è necessario affrontare il problema alla base, cercando di rimettere ordine nel proprio stile di vita alimentare, in questo caso.
Quindi, innanzi tutto sarà buona cosa fare una abbondante colazione al mattino, in modo da poter affrontare serenamente la giornata. Poi sarà necessario imporsi di non saltare mai il pasto, e quindi di ritagliarsi il tempo necessario per fare un pranzo completo a base di pasta, pane, insalata, legumi e carne.
La sera una cena leggera, ma completa, e se si hanno problemi a prendere sonno, cercare di mettere in atto delle tecniche di rilassamento, semmai sostenute da una buona tisana rilassante.