Scoperto vaccino per la forma di meningite più diffusa in Europa

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La meningite del sierogruppo B, potrebbe essere curata con un vaccino. È questo ciò che emerge da uno studio pubblicato su Lancet Infectious Diseases.

meningite

La meningite è una patologia seria, le meningi sono tre membrane che fanno da rivestimento al sistema nervoso centrale. Quando, a causa di un processo infiammatorio che può avere origine batterica, le meningi si infiammano e ciò causa non pochi problemi, soprattutto in relazione al tipo di meningite, che può essere: acuta, subacuta o cronica.

Esistono tre tipologie di meningite, che prendono il nome di:

  • Sierogruppo A,
  • Sierogruppo B,
  • Sierogruppo C,

Il sierogruppo A è il responsabile della meningite epidemica che affligge l’Africa, mentre per quanto riguarda il sierogruppo B si hanno un numero di casi maggiore nei paesi industrializzati. Gli studi fatti sino ad ora hanno portato alla sperimentazione di vaccini in grado di curare sia la tipologia di tipo A sia quella di tipo C, solo recentemente sono stati fatti progressi per curare la meningite del sierogruppo B.

La cura della meningite del sierogruppo B sembrerebbe non essere molto lontana, infatti, è in corso uno studio che promette ottimi risultati entro tempi brevi. È stato, infatti, messo a punto un vaccino contro la meningite sierogruppo B, che è quello più diffuso in Europa e Nord America, che causa, all’anno, centinaia di decessi.

Grazie alla ricerca condotta dall’University of Western Australia sono stati presi in esame un gruppo di adolescenti di tre paesi: Australia, Polonia e Spagna, ed è stato dimostrato che il vaccino risulta essere efficace nel 90% delle forme di meningite sierogruppo B, senza riportare effetti collaterali rilevanti.

Il responsabile della ricerca, Peter Richmond, afferma, dati alla mano, che questo vaccino promette di essere ampiamente protettivo per la meningite del sierogruppo B, i dati sono risultati positivi, basti pensare che tre dosi del vaccino producono una risposta immunitaria negli adolescenti di una percentuale che va dall’80 al 100%.

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