Salmonella e salmonellosi: che cos’è, come si prende, sintomi e cura

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Salmonella e salmonellosi sono due argomenti molto temuti dalle donne incinte, ma in realtà dovrebbero interessare chiunque. Cosa può provocare la salmonella? Scopriamo cosa sapere a riguardo.

I microrganismi patogeni possono mettere a dura prova la salute e il benessere generale, diventando pericolosi in presenza di alcune condizioni particolari e delicate (come la gravidanza per l’appunto).

Tra le infezioni batteriche più frequenti c’è sicuramente la salmonellosi, cioè una tossinfezione provocata da un gruppo di batteri del genere salmonella.

L’infezione da salmonella interessa sia bambini che adulti ogni anno, tanto da essere considerata la seconda causa di tossinfezione di tipo alimentare nei Paesi Europei.

Cos’è la salmonella?

La prima cosa da sapere è che la salmonellosi è una infezione alimentare provocata da un gruppo di batteri molto diffusi in natura, il ceppo della salmonella.

Perché è una delle infezioni alimentari più comuni? Il ceppo di batteri diversi per tipo e sierotipo sono presenti in tantissimi animali, da quelli domestici a quelli di allevamento fino a quelli selvatici.

Più che di salmonella, visto l’esistenza di oltre duemila tipi e varianti di questi batteri, sarebbe corretto parlare di salmonelle.

Solitamente le salmonelle possono essere divise in salmonelle maggiori Salmonella typhi (infezioni importanti come il tifo) e salmonelle minori Salmonella enteritidis e Salmonella typhimurium (causa di infezioni alimentari come la salmonellosi).

Salmonella: Come si prende?

I ceppi di salmonella si nascondono in acque e cibi contaminati, trovando così un ingresso privilegiato per infettare l’uomo e sviluppare la salmonellosi.

L’acqua e il cibo contaminato non è individuabile in alcun modo, né con un colore strano né con un odore sgradevole né una consistenza insolita.

Quando si prende la salmonella? Il rischio di contagio della salmonella aumenta consumando uova crude o poco cotte o prodotti a base di uova crude, carni e derivati poco cotti, latte non pastorizzato e suoi derivati.

Come si uccide il batterio della salmonella? In realtà basterebbe la cottura per uccidere i batteri ed eliminare il rischio di infezione.

La salmonella è contagiosa. È possibile contrarla attraverso il contatto oro-fecale quando ci si prende cura di persone anziane e neonati e si condividono oggetti personali e spazi con persone affette da salmonellosi.

Infezione da salmonella: Sintomi

Quali sono i sintomi della salmonella? La tossinfezione alimentare è caratterizzata da una serie di sintomi per lo più a carattere gastrointestinale: senso di nausea, vomito, dissenteria, dolori addominali. Può essere accompagnata anche da febbre.

I sintomi della salmonella possono debilitare le persone fragili (anziani, persone affette da patologia, coloro che usano farmaci contro l’acidità di stomaco) a tal punto da costringerle all’ospedalizzazione per scongiurare il peggio.

La salmonella ha tempi di incubazione variabili: la salmonellosi con i suoi sintomi si manifesta dopo 12-36 ore il consumo del prodotto contaminato o il contatto con una persona infetta e può durare fino a 7 giorni.

Diagnosi

La diagnosi della salmonellosi viene formulata attraverso l’anamnesi e la valutazione dell’esame colturale delle feci.

Salmonellosi: Cura

La varietà delle salmonelle impedisce di ideare un unico vaccino efficace in grado di contrastare lo sviluppo della salmonellosi. Quindi chi contrae la salmonella deve aspettare che passi spontaneamente.

Come si cura la salmonellosi? La diarrea è uno dei sintomi della salmonellosi, ma in realtà è anche una forma di difesa del corpo con cui si libera dei batteri provenienti dall’intestino.

La cura passa dalla reidratazione e dal ripristino dell’equilibrio della flora batterica attraverso l’assunzione di fermenti lattici vivi.

In questi casi vanno evitati gli antibiotici perché potrebbero aumentare il periodo di contagiosità e prolungare i tempi di persistenza dei batteri.

Nei casi più gravi (febbre resta alta e i sintomi non accennano a migliorare) e nei soggetti fragili, invece, il medico può capire se è il caso di approfondire e prescrivere un trattamento antibiotico (es. amoxicillina e cotrimoxazolo).

Salmonellosi: Come prevenirla

Il periodo di contagiosità varia da persona a persona, ma a volte può durare anche mesi anche in assenza di sintomi. Per questo è sempre meglio tenere la guardia alta.

Come prevenire la salmonellosi? È necessario conservare e cucinare i cibi nel modo corretto, refrigerando a temperatura inferiore a 5 gradi, congelando e/o cuocendo completamente gli alimenti a rischio.

È bene pulire attentamente stoviglie, posate e piani cottura durante la manipolazione degli alimenti per evitare il trasferimento delle salmonelle ad altri prodotti.

Ovviamente lavare frutta e verdura prima della preparazione e lavare le mani prima, durante e dopo la manipolazione del cibo sono must have.

È consigliabile limitare il consumo di uova poco cotte e prodotti a base di alimenti a base di uova crude (es. zabaione e gelato). Vale lo stesso per il latte non pastorizzato.

Si può morire di salmonellosi?

Di salmonella si muore? È piuttosto difficile che l’infezione possa portare alla morte, specie se viene contratta da persone in salute.

Nei più fragili, come le persone immunodepresse, i pazienti oncologici e i neonati nati prematuri, le salmonelle possono diffondersi attraverso il sangue e arrivare a polmoni, cuore e cervello. Se la terapia antibiotica non dovesse funzionare allora si concretizza il rischio di morte.

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