Quanta pipì c’è in una piscina pubblica?

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Non se ne parla spesso, ma tutti ne siamo più o meno a conoscenza: c’è una discreta quantità di urina in ogni piscina pubblica. Ma quanta ce n’è per la precisione? Uno studio si è occupato di accertarlo, e di stabilire quali sono i danni per la salute.

75 litri: è questa la quantità di pipì rilevata in una grande piscina dai ricercatori canadesi dell’Università di Alberta, che hanno voluto indagare in merito a questo argomento. Una quantità notevole, anche se in totale la piscina conteneva 830mila litri d’acqua. In un’altra struttura sono stati rilevati 30 litri di pipì. Gli autori dello studio pubblicato su Environmental Science & Technology Letters hanno usato un test che valuta la concentrazione di un edulcorante artificiale, l’acesulfame potassico (o acesulfame K), che si trova in molti cibi e che viene eliminato dal corpo attraverso l’urina, appunto.

“Il nostro studio conferma che la gente ha l’abitudine di fare pipì nelle piscine pubbliche – ha spiegato Lindsay Blackstock, a capo della ricerca -. Non abbiamo però monitorato il numero di persone che hanno frequentato i due luoghi analizzati nelle tre settimane in cui abbiamo effettuato i test, quindi non è possibile calcolare quante volte al giorno qualcuno abbia urinato in vasca”.

Il vizio non riguarda solo i bambini, anzi, e il cloro non basta a rendere innocua l’urina. Alcuni composti presenti nell’urina, infatti, come urea, ammoniaca e creatinina, non sono affatto sicuri. È stato dimostrato che reagiscono con i disinfettanti (come appunto il cloro) producendo sostanze, chiamate dibutilftalati, che possono provocare irritazioni oculari e respiratorie. Molti nuotatori professionisti, non a caso, soffrono di asma cronica.

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