Omocisteina alta: cause e rimedi

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L’omocisteina alta viene chiamata anche iperomocisteinemia e si verifica quando i valori di questo aminoacido superano determinati livelli nell’organismo. Nel dettaglio, l’omocisteina è un amminoacido solforato e il suo processo chimico di formazione interessa la perdita del gruppo metilico da parte della metionina. I livelli di omocisteina dipendono molto da soggetto a soggetto e i limiti stabiliti sono di 13 micro moli per gli uomini, 10,1 per le donne e 11,3 per quanto riguarda i bambini.

Omocisteina alta: le cause

Le cause dell’omocisteina alta sono varie e possono dipendere da patologie particolari, soprattutto metaboliche, ma anche da uno stile di vista non corretto, dal punto di vista della salute e delle scelte alimentari. In particolare, l’omocisteina alta può derivare dalla scarsa attività fisica, dall’abuso di sostanze alcoliche e anche dalla pratica di fumare. Il fumo si propone come una delle cause più conosciute, in quanto la nicotina è notoriamente una sostanza che influisce sul comportamento sul metabolismo dei folati, riducendone l’assorbimento. Essendo l’omocisteina prodotta dalla metabolizzazione della metionina, essa si difende dagli eventuali eccessi grazie all’acido folico, quindi una riduzione dello stesso per causa del fumo può portare a delle alterazioni nei processi chimici che la interessano.

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Le cause scientifiche possono essere un po’ ostiche da ‘digerire’, ma suggeriscono attenzione nelle sostanze che vengono introdotte nell’organismo. Oltre al fumo e alle abitudini di vita errate, anche l’alimentazione gioca un ruolo fondamentale fra le cause dell’omocisteina alta. In particolare si tratta dell’elevato consumo di proteine e di uno scarso apporto di vegetali, di frutta e di verdura all’interno dell’alimentazione quotidiana. Altre cause sono da ricercare nell’esposizione all’inquinamento atmosferico e anche nell’abuso di alcuni farmaci fra i quali si incontrano le medicine anticonvulsionanti, il metotrexato e alcuni farmaci impiegati per abbassare il livello di colesterolo nel sangue.

Le cause primarie dell’aumento dell’omocisteina possono in ogni caso essere ricondotte alla presenza di alcune malattie metaboliche quali ad esempio il lupus o la psoriasi, ma anche l’ipertiroidismo, l’artrite reumatoide e le mutazioni genetiche. In questo caso gli esperti hanno notato un abbassamento dell’enzima mthfr che è attivamente coinvolto nella produzione della sostanza in questione.

Omocisteina alta: i rischi per la salute

I rischi legati all’omocisteina alta interessano innanzitutto la comparsa di malattie che toccano il sistema cardiocircolatorio, quindi l’ipertensione, l’infarto, l’ictus e l’arteriosclerosi, ma anche patologie come il diabete, l’Alzheimer e l’osteoporosi. Si tratta quindi di una questione di vitale importanza e i livelli dell’aminoacido devono essere controllati con le dovute analisi del sangue, soprattutto se si rientra fra le persone che hanno abitudini di vita errate, si è fumatori e consumatori di cibi altamente proteici a discapito di una dieta povera di vegetali.

Gli alti valori dell’omocisteina sono pericolosi per la coagulazione del sangue e se il problema si verifica in gravidanza può portare alla malformazione del feto o in casi limite all’aborto.

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Omocisteina alta: i rimedi

Per combattere l’omocisteina alta è innanzitutto fondamentale cambiare di stile di vita in generale e tenere sotto stretto controllo gli esami del sangue. È consigliato fare moto e sport e cercare di perdere il peso in eccesso. Fumo e alcol chiedono quindi di essere banditi e per rimediare alla situazione può essere utile assumere degli integratori a base di acido folico.

Per quanto riguarda l’alimentazione, essa di propone come il rimedio maggiore per contrastare gli alti livelli di omocisteina nel sangue. La dieta quotidiana deve infatti contemplare molte porzioni di frutta e di verdura fresche, consumate leggermente cotte o crude e la dieta deve essere integrata con il giusto apporto di vitamina B e di acido folico. Queste sostanze si trovano nella verdura a foglia verde come la lattuga, l’insalata, le biete, gli spinaci e nei prodotti ricchi di fibre come i legumi.

Al contempo è importante limitare il consumo di carne rossa e fibrosa e preferire carni bianche e leggere come il pollo, il tacchino e il vitello e il pesce è considerato un amico della lotta contro l’omocisteina alta. Via libera quindi al suo consumo, soprattutto di pesce azzurro come le sarde, gustose ed economiche, che possono essere preparate al forno e accompagnate da generose porzioni di verdura fresca. I grassi di origine animale devono quindi essere abbandonati o scelti in versione leggera. Bisogna inoltre fare attenzione ai formaggi grassi e stagionati e ai salumi, che vanno ridotti, a favore di latticini leggeri, yogurt e latte scremato, che apportano calcio ma senza appesantire l’apporto calorico e l’organismo in generale.

La dieta deve quindi essere integrata con la vitamina B9 o acido folico, per riequilibrare la situazione dei folati all’interno dell’organismo. In natura, la vitamina B9 o acido folico si può reperire nelle verdure a foglia verde, in particolare nelle crucifere e nella frutta. Per trarre il meglio è ideale consumarle crude o leggermente cotte, perché l’acido folico, come tutte le vitamine, tende a ridursi con la cottura. Il metodo ideale, in questo caso, è impiegare il vapore. Oltre a mangiare almeno 5 porzioni di vegetali al giorno, chi soffre di omocisteina lata può procedere con un’integrazione sintetica, ovvero assumere la proteina mediante capsule o polveri, preferendo composizioni che annoverano anche la vitamina B12, che sostiene e supporta il lavoro della vitamina B9. In questo caso è indispensabile mostrare le analisi del sangue al medico di base, informarlo sulle abitudini alimentari e sugli stili di vita e quindi seguire la prescrizione di integrazione proposta.

La dieta per contrastare l’omocisteina alta è quindi una vera e propria terapia alimentare, che mira al raggiungimento dei livelli raccomandati di acido folico, ma anche di vitamina B12, B6 e B2, nonché di zinco. Carne, uova e pesce devono quindi fare parte dell’alimentazione, ma essere scelti con attenzione, mentre i vegetali devono proporsi come alimenti base della dieta. Ogni giorno è importante aggiungere abbondanti porzioni di legumi per incrementare l’apporto proteico e variare il più possibile l’alimentazione, introducendo alimenti diversi. È altresì importante cercare di alternare anche la frutta e la verdura e di consumarla il più possibile cruda per avere a disposizione le vitamine in forma completa e non parziale.

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