Perché non riesco a meditare

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non riesco a meditare_optQuando iniziai a meditare diversi anni fa, rimanevo delusa dalla mia incapacità di raggiungere gli obbiettivi descritti nei libri. Mi domandavo: “Perché non riesco a meditare?” e “In cosa sbaglio?”. Con il tempo ho capito.

Leggevo troppo e praticavo troppo poco. E quando lo facevo, mi aspettavo di raggiungere in un ora i risultati descritti dai manuali. Pensavo che il semplice atto di meditare mi avrebbe portato alla pace interiore. Niente di più sbagliato!

Dal momento in cui inizi a meditare con l’obbiettivo di raggiungere il fine ultimo della meditazione, calma, pace interiore o addirittura l’illuminazione, devi fermarti. Perché dopo pochi minuti giudicherai te stesso. Ti chiedi com’è possibile non riuscire a fare neanche il primo passo, quello di fermare i pensieri, se vorresti trovare la calma che tanto desideri.

Il tuo scopo sarebbe quello di sperimentare i benefici del silenzio interiore anche quando non mediti. Così giudichi la tua meditazione come sbagliata perché pensi alla lista della spesa o al campionato di calcio andato male, anche quando hai gli occhi chiusi e hai assunto la posizione del loto. Ti senti molto poco spirituale e troppo attaccato alla vita terrena. 

Ti do una notizia, tu vivi sul piano terreno. Ed è normale avere preoccupazioni terrene, non sei un monaco che vive isolato dal mondo. Avrai sempre a che fare con i bisogni e le passioni quotidiane. L’unica cosa che ti distoglie davvero dalla meditazione è il tuo giudizio. Ti giudichi con tale pesantezza che getti la spugna. Ti aspetti di raggiungere risultati, pensi che la meditazione ti deve dare qualcosa.

Così ti arrabbi, irrigidisci il corpo e impedisci all’energia di fluire e alla calma di arrivare.

Non riesco a meditare: 4 problemi e 4 soluzioni

1. Non riesco a meditare perché i pensieri si affollano. Certo, sei umano. Allora insegna alla tua mente a concentrarsi su qualcos’altro. Concentrati sulle sensazioni del tuo corpo, visualizza, concentrati su una musica esterna o su una voce registrata. Prima devi educare la mente a focalizzarsi su qualcosa che non siano i pensieri. Loro però, i pensieri, mica vogliono stare in disparte. Allora ascoltali, dai loro soddisfazione e poi lasciali andare. Concentrati di nuovo sulla “distrazione”.

2. Il punto sopra però ti può portare in errore. Ti giudicherai perché non riesci a educare la mente. Ecco allora che ti innervosisci perché non ottieni neanche questo misero risultato. Ok. Allora ricordati che la meditazione è assenza di giudizio. Ma non puoi farne a meno.

3. Per smettere di giudicarti allora non devi porti obbiettivi in meditazione. Il punto primo allora? Non è un obbiettivo? Io ti dico, impara l’arte e mettila da parte. Cerca di capire il meccanismo per distrarre la mente ma non aspettarti assolutamente niente da lui.

4. Non riesco ad avere gli stessi risultati descritti nel libro. Allora chiudi il libro e non farti influenzare. è più che normale non raggiungerli, perché tu devi fare un percorso personale, non devi scimmiottare quello dell’autore. Non aspettarti niente da ciò che è  stato scritto in quel testo.

Il succo del discorso è questo: medita per il gusto di meditare. Così come leggi per il gusto di leggere. Al termine di una lettura potresti aver compreso qualcosa di interessante oppure, potresti solo aver impiegato il tuo tempo in qualcosa di piacevole senza aver raggiunto un bel niente. Ma non sei felice lo stesso di aver letto una buona storia?

Dal momento in cui ti aspetti grandi cose, se pensi di trovare la pace o l’illuminazione, ti sbagli. La meditazione ha come unico scopo quello di farti apprezzare il momento presente, smettendo di preoccuparti per il futuro e allontanando i fantasmi del passato. La meditazione vuole insegnarti che esiste solo il momento che stai vivendo. Per goderne però, non devi avere obbiettivi, non devi pretendere niente da te. Non devi aspettarti di diventare quello che non sei.

Queste sono solo parole dettate dalla mia esperienza. Ho impiegato anni per capire che io medito solo perché amo farlo e perché mi permette di apprezzare meglio ciò che ho. Non voglio praticare qualcosa che mi porta nuovamente a lanciarmi una sfida. Non voglio meditare per avere ancora più stress.

La meditazione non è questione di riuscire non riuscire a fare qualcosa. è semplicemente questione di essere te stesso. Pian piano la meditazione ti insegnerà che il desiderio che provi di vivere nel presente, perché è l’unico “tempo” che conta e nel quale puoi agire, può essere riprodotto anche mentre cammini, mentre lavi i piatti e mentre lavori. Apprezzerai tutto ciò che fai, e darai il meglio di te per essere soddisfatto. Semplicemente perché sei vivo e hai la possibilità di farlo.

Fonte immagine: FilippoL1982

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