Endometriosi: cos’è, cause, sintomi, cure e trattamenti
La campagna sulla Consapevolezza dell’Endometriosi punta a sensibilizzare su una patologia molto frequente nelle donne. Che cos’è l’endometriosi?
Negli ultimi anni si sta cercando di sensibilizzare sull’endometriosi, una patologia meno rara di quanto si possa pensare.
Endometriosi: Cos’è e significato
“Si tratta di una patologia benigna estrogeno-dipendente caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale funzionante al di fuori della cavità uterina. E’ poco conosciuta in quanto l’endometriosi è una patologia subdola, con un’ampia gamma di sfumature sintomatologiche, talora eclatanti ma più spesso sovrapponibili ad altre patologie addomino-pelviche, talora completamente silenti.”
Con queste parole veniva spiegata l’endometriosi durante la settimana Europea della Consapevolezza dell’Endometriosi di qualche anno da.
Per capire meglio questa definizione è bene fare un passo indietro e approfondire la natura e il ruolo dell’endometrio. Si tratta di un tessuto che ricopre la superficie interna dell’utero e che ciclicamente si sfalda, provocando le perdite ematiche tipiche del ciclo mestruale.
Questo vuol dire che l’endometriosi è la patologia caratterizzata dalla delocalizzazione del suddetto tessuto al di fuori della cavità uterina. Cellule di endometrio possono trovarsi sulla superficie di altri organi facenti parte dell’apparato riproduttivo come le ovaie, le tube, e la vagina. Ma anche sulla parete intestinale e persino in zone del corpo lontanissime dall’utero, come cute e polmoni.
Ogni 28 giorni circa, in concomitanza con il flusso mestruale, queste isole cellulari in posizioni anomale, cominciano a staccarsi e provocare sanguinamento, esattamente come avviene all’interno dell’utero. Ciò provoca l’irritazione dei tessuti circostanti e la formazione di aderenze (endometrio ispessito).
Purtroppo l’endometriosi è una patologia cronica che colpisce dal 10% al 15% delle donne in età fertile.
Vulvodinia ed endometriosi
La vulvodinia e l’endometriosi sono due malattie ginecologiche che possono causare dolore pelvico cronico e sconvolgere la vita di una donna. Quali sono le differenze e le somiglianze tra queste due condizioni.
La vulvodinia è una malattia ginecologica che causa dolore, bruciore e prurito nella vulva, l’area esterna dell’apparato genitale femminile. La condizione può essere debilitante e interferire con la vita quotidiana delle donne colpite. La causa non è ancora completamente compresa, ma si ritiene che sia influenzata da fattori genetici, ormonali e ambientali (oltre che da infezioni micotiche o batteriche, lesioni del nervo del pudendo, traumi dovuti a rapporti sessuali e ipercontrattilità vulvo-perineale).
Come già detto, l’endometriosi è una malattia ginecologica in cui il tessuto dell’endometrio, che normalmente si trova all’interno dell’utero, cresce al di fuori dell’organo riproduttivo femminile. La malattia può causare dolori durante il ciclo mestruale, durante i rapporti sessuali e infertilità e può anche portare a problemi di salute a lungo termine.
In cosa vulvodinia ed endometriosi si assomigliano? Entrambe le condizioni possono causare dolori pelvici cronici e problemi di salute sessuale. Inoltre, la causa esatta di entrambe le malattie non è ancora completamente compresa.
Quali sono le differenze tra vulvodinia ed endometriosi? La prima si manifesta con sintomi nella zona vulvare mentre la seconda si manifesta con sintomi all’interno dell’utero e delle tube di Falloppio. Inoltre, l’endometriosi può causare infertilità, mentre la vulvodinia no.
Quali sono le cause e i fattori che favoriscono l’insorgenza dell’endometriosi?
Non se ne conoscono ancora con sicurezza le cause specifiche ma le due teorie più accreditate puntano il dito contro un abbondante flusso mestruale retrogrado o contro difetti di differenziazione tessutale verificatisi a livello embrionale.
Nel primo caso, durante la mestruazione, piccole parti di tessuto endometriale dopo essersi sfaldate si muoverebbero in senso inverso nelle tube per poi impiantarsi nell’addome o comunque al di fuori della cavità uterina. In realtà, secondo alcuni esperti, la mestruazione retrograda sarebbe moderatamente presente in tutte le donne (pezzi di endometrio nelle mestruazioni), ma soltanto in alcune di esse, per motivi ancora tutti da spiegare, il tessuto endometriale riuscirebbe ad impiantarsi e crescere.
Nel secondo caso il tessuto ectopico può trovarsi ovunque e questo spesso rende più difficile la diagnosi.
Endometriosi: Sintomi
I segni della patologia ripetono la ciclicità mestruale, rendendosi riconoscibili all’occhio di un medico attento e ricco di esperienza. Il sintomo principale è il dolore pelvico o addominale. Un’algia talmente forte da poter diventare invalidante e compromettere gravemente la qualità della vita della paziente. L’endometriosi è pericolosa? Sì, se si pensa al rapporto tra endometriosi e gravidanza. Oltre alla sintomatologia dolorosa possono essere presenti infertilità (impossibilità a rimanere incinta), frequenti aborti spontanei (difficoltà a portare a termine la gravidanza) e colite.
Ovviamente esistono poi i sintomi meno frequenti collegati alle localizzazioni tessutali più rare e particolari, come ad esempio l’emottisi legata alla presenza di tessuto endometriale nei bronchi.
Endometriosi, come si scopre
L’endometriosi può essere difficile da diagnosticare poiché i sintomi possono essere simili ad altre condizioni. Tuttavia, ci sono diversi modi per scoprire se si soffre di endometriosi e ottenere il trattamento adeguato.
- Anamnesi e esame fisico – Il primo passo è parlare con il proprio medico, il quale effettuerà un’analisi completa dei sintomi e una valutazione dell’anamnesi medica, inclusa la storia del ciclo mestruale, la gravità del dolore e la presenza di altri sintomi come problemi intestinali o di vescica. In seguito eseguirà un esame fisico che include una palpazione dell’addome e della pelvi per verificare eventuali masse o tessuti anomali.
- Ecografia – L’endometriosi può essere rilevata da un’ecografia in quanto l’ecografia pelvica evidenzia eventuali cisti ovariche o tessuti anomali che potrebbero essere causati dall’endometriosi.
- Laparoscopia – La laparoscopia è considerata il metodo più affidabile per la diagnosi dell’endometriosi. Questa procedura chirurgica viene eseguita sotto anestesia generale e coinvolge l’inserimento di un piccolo telescopio attraverso un’incisione nell’addome. Il telescopio permette al chirurgo di vedere direttamente i tessuti anomali e prelevare campioni di tessuto per analisi.
- Risonanza magnetica – La risonanza magnetica può essere utilizzata per confermare la presenza di tessuti anomali e cisti ovariche. Tuttavia non è considerata il metodo diagnostico più affidabile.
- Test ormonali – In alcuni casi, i test ormonali possono essere utilizzati per diagnosticare l’endometriosi. Ad esempio, i livelli di ormone luteinizzante (LH) e di ormone follicolo-stimolante (FSH) possono essere testati per determinare se ci sono squilibri ormonali che potrebbero indicare la presenza di endometriosi.
Endometriosi: Cura e terapie
Di endometriosi si guarisce? La malattia endometriosica è una patologia cronica e terapie definitive per la cura a tutt’oggi non sono ancora state trovate. E l’approccio varia a seconda dell’età della paziente, della gravità del dolore e del desiderio di maternità.
Le opzioni mediche includono corretta alimentazione, ricca di frutta e verdura e povera di carne rossa; terapia del dolore (FANS); antagonisti del GnRH per provocare una menopausa artificiale; pillola anticoncezionale.
Le opzioni chirurgiche, invece, prevedono la resezione laparoscopicadella maggior parte di tessuto endometriosico provocato dalla malattia, preservando il più possibile tessuto sano nella paziente che non vuole rinunciare ad avere figli.
Putroppo, nei casi più gravi si rendono necessari interventi invasivi, come l’isterectomia e l’annessiectomia. Interventi che, ovviamente, portano all’infertilità permanente.
L’endometriosi può trasformarsi in un tumore?
La domanda che spesso si pongono le donne che soffrono di endometriosi è: può questa malattia trasformarsi in un tumore?
La risposta a questa domanda non è semplice. Sebbene sia una malattia che può causare problemi di salute significativi, non è considerata un tumore. Tuttavia, esiste una piccola possibilità che possa trasformarsi in un tipo di cancro chiamato carcinoma ovarico a cellule chiare.
Il carcinoma ovarico a cellule chiare è un tipo di cancro che si verifica quando le cellule del tessuto ovarico iniziano a crescere in modo anomalo e diventano cancerose. Si ritiene che l’endometriosi possa aumentare il rischio di sviluppare questo tipo di cancro, ma non è ancora del tutto chiaro come la malattia possa influire sulla trasformazione delle cellule in cellule cancerose.
Tuttavia, è importante sottolineare che la trasformazione dell’endometriosi in carcinoma ovarico a cellule chiare è molto rara. La maggior parte delle donne con endometriosi non sviluppa mai il cancro ovarico.