Ittero negli adulti e nei neonati: valori, cause, sintomi e trattamento

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L’ittero non è una malattia, ma un sintomo caratterizzato dall’ingiallimento della cute e della parte bianca dell’occhio. Scopriamo tutto quello che c’è da sapere.

La pelle e la sclera diventano gialle, lasciando intuire la presenza di una quantità eccessiva di bilirubina, vale a dire un pigmento autoprodotto dal corpo.

Non è pericoloso di per sé (perché non è una malattia in senso stretto), ma segnala che qualcosa non va ed è necessario approfondire la situazione.

Purtroppo, anche se coinvolge più frequentemente gli uomini e le donne, l’ittero può interessare anche i neonati.

Ittero: Cos’è e significato

Che cos’è l’ittero? È una condizione in cui sia la pelle che la parte bianca dell’occhio assumono un colore giallastro visibile a tutti. Deve essere considerato un sintomo.

La colorazione giallastra è legata all’aumento della percentuale di bilirubina nell’organismo, cioè il pigmento giallo prodotto dalla distruzione dei globuli rossi invecchiati (3 mesi di vita) da parte della milza.

La degradazione dei globuli rossi maturi produce bilirubina indiretta, vale a dire una sostanza in grado di legarsi all’albumina e di raggiungere il fegato per essere trasformata in bilirubina diretta (bilirubina indiretta e acido ialuronico).

Questo nuovo tipo di bilirubina è solubile e quindi può essere introdotta nell’intestino tramite la colecisti e i dotti biliari: lì, viene usata dai batteri per portare avanti la digestione e l’assorbimento dei grassi, diventando urobilinogeno e stercobilina. Dopodiché viene espulsa.

Quindi, la bilirubina è un pigmento autoprodotto dal corpo e di per sé innocuo, ma segnala la presenza di un problema se viene accumulata in quantità eccessive (iperbilirubinemia).

Quando l’ittero è pericoloso? Quando la bilirubina supera i valori normali: si parla di ittero con valori della bilirubina indiretta oltre lo 0,1 e l’1,0 mg/dl o bilirubina diretta superiore a 0,0-0,4 mg/dl.

Ittero: Cause

Le cause dell’ittero negli adulti sono tante e varie, portando così all’individuazione di vari tipi di ittero. Tra le cause più frequenti ricordiamo i fattori che alterano la funzionalità del fegato (epatite, epatopatia alcolica e ostruzione biliare), le forme di anemia, i tumori al pancreas, i calcoli alla cistifellea, le infiammazioni dei dotti biliari, la sindrome di Gilbert (malattia genetica caratterizzata da un rallentamento della formazione di bile), l’ipertiroidismo e il consumo di droga.

L’aumento della bilirubina causa l’ittero, ma il sintomo manifesta una problematica di fondo in uno o più passaggi che portano alla produzione e all’espulsione della bilirubina.

  • Produzione eccessiva – Alcune condizioni come le anemie emolitiche portano a un aumento della degradazione dei globuli rossi e quindi a una produzione eccessiva di bilirubina.
  • Problemi di ricezione – Il fegato può vivere una riduzione delle sue capacità di catturare la bilirubina in circolazione.
  • Problemi di formazione di bilirubina diretta – La capacità epatica di combinare bilirubina indiretta e acido ialuronico può ridursi a causa di malattie del fegato fino a portare a un accumulo del pigmento nel corpo.
  • Ostacolo immissione di bilirubina diretta – La bilirubina diretta può non riuscire ad arrivare nei dotti biliari o nell’intestino a causa di un ostacolo (calcolosi, tumori e simili). Si parla di ittero ostruttivo.

Ittero nel neonato

L’ittero è una condizione che può interessare anche i neonati (specie se sono prematuri) nelle prime ore di vita (ittero neonatale).

Perché proprio i prematuri? Il fegato della madre tende a eliminare labilirubina nel bambino durante la gestazione, ma la nascita prematura lascia al fegato del piccolo ancora non del tutto sviluppato questo compito.

Tra le altre cause dell’ittero nei neonati ci sono le alterazioni dei globuli rossi, l’emorragia, il cattivo funzionamento del fegato e le infezioni.

Salvo condizioni particolari o patologie sottostanti, l’ittero neonatale rientra nell’arco di due settimane. In presenza di ittero nei neonati, quando preoccuparsi? Se non dovesse risolversi allora necessario intervenire per individuare la causa sottostante da gestire.

Ittero: Sintomi

L’ittero agli occhi e alla pelle è un sintomo di per sé, ma può essere accompagnato da altri sintomi che possono aiutare a capire la natura del problema. Quali sono gli altri sintomi dell’ittero? Tra gli altri, il cambiamento del colore delle feci, il prurito e gli ematomi.

È quasi sempre accompagnato da un’alterazione del colore delle feci (bianche o troppo scure) e dell’urina quando è causato da una mancata espulsione del pigmento.

Se è associato al prurito allora molto probabilmente è causato da un blocco delle vie biliari o un tumore al pancreas.

E ancora, se questa condizione si manifesta in concomitanza con ematomi o sintomi dell’anemia allora quasi certamente si è verificata una degradazione eccessiva dei globuli rossi.

Per quanto riguarda l’ittero nei neonati, i sintomi principali sono gli stessi (pelle gialla e sclera ingiallita), ma possono verificarsi anche problemi di addormentamento, difficoltà ad attaccarsi al seno, frequenza ridotta di minzione ed escrezione e scarsa reattività.

Diagnosi

La diagnosi è importante per trovare il trattamento adatto e scongiurare alcune complicazioni sia nei casi semplici (dolore addominale, costipazione, flatulenza) che nei casi gravi (es. coagulopatie, emorragia, crescita del tumore).

Se non trattato, l’ittero nei neonati ha conseguenze rare che si manifestano quando la patologia scatenante non viene trattata a dovere (es. encefalopatia da bilirubina e kernittero).

Si procede con la valutazione dei sintomi e l’interpretazione degli esiti di esami di laboratorio e test specifici: esami del sangue, esami delle urine, esami delle feci, diagnostica per immagini e biopsia.

Le analisi della bilirubinemia mostrano se si tratta di bilirubina indiretta (che fa sospettare la sindrome di Gilbert o l’emolisi) o bilirubina diretta (che lascia intendere un blocco delle vie biliari o un tumore). L’alterazione di altri valori come la fosfatasi alcalina o le transaminasi  segnala il sospetto di una malattia al fegato.

In caso di eccesso di bilirubina diretta, oltre agli esami di laboratorio, lo specialista può procedere all’ecografia dell’addome e il consulto epatologico.

Se la diagnosi non è ancora certa allora si può procedere con analisi più specifiche, dalla TAC dell’addome alla biopsia di un campione di fegato fino all’endoscopia.

Ittero: Cura

La cura varia da caso a caso in relazione a cosa provoca l’ittero nell’organismo (fatta eccezione per la malattia di Gilbert).

Se la causa è una malattia emolitica allora la terapia punterà a eliminare la causa alla base della disintegrazione eccessiva dei globuli rossi.

Nel caso di calcoli biliari o tumori del pancreas, invece, si interviene chirurgicamente alla rimozione dell’ostruzione.

Se è causato da cirrosi, epatite o altre malattie epatica allora si parla di ittero epatico e  il trattamento cambia in base alla causa: gestione dei danni in caso di cirrosi e farmaci in caso di epatite.

Per quanto riguarda il trattamento sui neonati, invece, si può intervenire con la fototerapia dell’ittero o le trasfusioni di sangue per abbassare i livelli di bilirubina.

Alimentazione

Anche l’alimentazione può giocare un ruolo essenziale nel percorso di guarigione dall’ittero: cosa mangiare e cosa evitare?

Il menu deve essere vario ed equilibrato a base di frutta, verdura, pesce con carni grasse, frutta secca e semi oleosi.

È meglio ridurre al minimo o evitare totalmente cibi raffinati, alimenti grassi, fritture, caffè, cioccolata, bevande alcoliche e superalcolici.

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