Ionizzatori di acqua: un aiuto per la dieta
Si sa che non bisogna mai credere a chi propone, per ogni tipo di male delle soluzioni prodigiose. Negli ultimi tempi si ascoltano molte storie “miracolose” relative all’acqua ionizzata, forse eccessive. Eppure bere l’acqua alcalina può essere molto utile per chi mangia poche verdure.
Negli ultimi tempi sempre più personaggi tirano fuori idee miracolose, allo scopo di risolvere ogni tipo di problema, e persino per curare malattie gravissime. Oltre alle panzane di vario tipo, inventate troppo spesso per attirare l’attenzione, o persino per lucrare in maniera subdola sulla buona fede delle persone, esistono casi in cui è anche la scienza a dare ragione.
Ultimamente per esempio si parla molto di acqua alcalina, ormai sotto gli occhi di tutti, a causa anche all’attenzione donatagli dai giornalisti de “Le Iene”, che ne hanno elencato alcune proprietà, tra le quali veniva lanciata la notizia di un paziente affetto dal cancro che ha visto regredire la malattia grazie anche al cambiamento di alimentazione: l’uomo è diventato vegano, introducendo l’acqua alcalina come parte importante del suo stile di vita. Naturalmente all’interno del servizio i medici hanno spiegato l’importanza che ha avuto la radioterapia nella guarigione, ma lì è partito il passaparola, con la rete che si è divisa come al solito, tra scettici ed entusiasti, lasciando il dubbio nella mente di molte persone se davvero bere acqua alcalina possa avere delle virtù “miracolose”. E molto spesso sono le stesse aziende venditrici delle apparecchiature apposite a parlare di risultati prodigiosi, al limite del fantastico.
Naturalmente non è così, ma nonostante ciò non significa che l’assunzione di acqua alcalina non possa rivelarsi utile per la salute del nostro organismo, soprattutto quando la nostra dieta è ricca di elementi acidi.
Per produrre l’acqua alcalina ionizzata occorrono del dispositivi venduti da alcune aziende, denominati ionizzatori, cioè dei filtri e generatori di ioni, da installare in casa e che servono a convertire la carica della normale acqua che scorre in tutte le case, e in tutti gli impianti idraulici, trasformandola da positiva a negativa, rendendola senza acidi e priva di metalli pesanti, cioè “basica”. Il prezzo di uno ionizzatore si aggira attorno ai duemila euro, ma nonostante questo per ogni litro di acqua ionizzata, includendo l’elettricità si spende solo un centesimo circa.
Nella comune acqua sono presenti alcuni minerali, in quantità diverse, a seconda della città in cui ci si trova, che la rendono, a seconda della misurazione del ph, non neutra. Più semplicemente: una soluzione è acida se il ph è contenuto tra 0 e 7, è basica se si trova tra 7 e 14.
Grazie agli ionizzatori di acqua, la parte acida viene eliminata, mettendo in azione delle molecole che rimuovono i residui di arsenico e piombo dalla normale acqua potabile (che comunque sono sempre al di sotto dei limiti imposti dalla legge). Non a caso questi dispositivi sono anche venduti come depuratori.
Bisogna ricordare che il sangue ha un valore medio del ph di 7,4 e che quindi qualsiasi alterazione potrebbe portare a gravi mancanze, anche se minime. Solo se seguiamo regimi dietetici equilibrati il nostro organismo può essere realmente equilibrato, cercando di ricevere i giusti componenti acidi dalla carne, e da verdure e ortaggi e frutta, i componenti alcalini. Per questo motivo è particolarmente facile per le persone che non mangiano quest’ultimi, rischiare di poter incontrare nel corso della vita, problemi seri.
Appunto per questo, per compensare gli squilibri alimentari, viene consigliato in certi casi di bere acqua alcalina ionizzata, per ristabilire in un certo modo lo stato di benessere del fisico.
Non si tratta insomma di miracoli, ma di pura e semplice scienza.