Intolleranza al lattosio: cause, sintomi e alimenti sostitutivi
L’intolleranza al lattosio è una condizione fisiologica che consiste nell’incapacità di digerire il lattosio, uno zucchero presente nel latte e nei suoi derivati, a causa dell’insufficienza di un particolare enzima digestivo, detto lattasi.
Questa tipologia di intolleranza può provocare vari sintomi, tra cui nausea, gonfiore, diarrea o stipsi, mal di stomaco e stanchezza. L’intolleranza al lattosio se non diagnosticata e gestita correttamente, può anche portare a patologie croniche gravi.
Ma vediamo insieme le cause dell’intolleranza al lattosio, i sintomi e gli alimenti sostitutivi a cui poter attingere.
Cause dell’intolleranza al lattosio
Il lattosio è uno zucchero composto da 2 molecole: il glucosio, utilizzato dall’organismo per scopi energetici, e il galattosio, impiegato per sintetizzare i polimeri complessi. Quando vi è la mancanza o comunque la ridotta presenza dell’enzima che serve per digerirlo, chiamato lattasi, allora il corpo presenta l’intolleranza. Quando la produzione dell’enzima lattasi cessa in età adulta, si tratta di intolleranza alimentare al lattosio. Solo nel caso in cui questo enzima manchi dalla nascita, creando problematiche nella digestione del latte materno, allora si parla di intolleranza congenita, una vera e propria patologia dovuta a cause genetiche.
I sintomi più e meno comuni
I sintomi caratteristici di un’intolleranza al lattosio sono diversi e non sempre di natura gastrointestinale. I più comuni sono sicuramente quelli associati a problemi digestivi, quindi mal di stomaco, pesantezza, aerofagia, meteorismo, flatulenza, diarrea o stipsi, dispepsia e quelli conseguenti alla cattiva digestione come sonnolenza eccessiva dopo i pasti, mal di testa, eruzioni cutanee e spossatezza. In alcuni casi, la malnutrizione e la perdita di peso possono essere un altro sintomo dell’intolleranza al lattosio. Il deficit digestivo infiamma i villi intestinali e le mucose gastriche, producendo un successivo malassorbimento dei nutrienti e quindi una malnutrizione. Meno comuni, ma comunque presenti in alcuni individui intolleranti al lattosio, sono i sintomi legati alla sfera neurologicacome dolori articolari e muscolari, diminuzione della capacità uditive e tachicardia.
Alimenti sostitutivi
Una volta diagnosticata quest’intolleranza attraverso il test specifico, detto breath test, o test del respiro, vi sono regole alimentari da seguire.
Una dieta specifica non serve solo a eliminare la sintomatologia portata dall’intolleranza, ma anche, e soprattutto, a evitare peggioramenti e cronicizzazioni di problematiche digestive.
L’utilizzo di bevande sostitutive di origine vegetale è ampiamente consigliato, ma qualora si preferisca il latte vaccino, è opportuno consumare quello delattosato (con la presenza di meno dello 0.01% di lattosio al proprio interno). Mentre sono ottimi i formaggi stagionati per oltre 30 mesi, perché presentano una quantità di lattosio pressoché nulla.
Le bevande vegetali, già citate, come quelle di avena, riso, soia o altri cereali o legumi, sono buone alternative per la colazione, assieme a succhi di frutta o spremute.
La carne rossa o bianca è preferibile se non lavorata, in quanto a volte le aziende aggiungono lattosio durante la preparazione per renderle più morbide (ad esempio nelle polpette, nei polpettoni o negli hamburger); questo vale anche per tutti i prodotti raffinati, soprattutto se di pasticceria, che possono contenere tracce di lattosio. È, quindi, buona norma fare sempre riferimento alle etichette nutrizionali e analizzare la lista completa degli ingredienti prima dell’acquisto e del consumo.