Insonnia, tutti i rimedi. Dalla camomilla ai sonniferi, passando per la melatonina
L’insonnia è un disturbo del sonno molto diffuso che può essere superato utilizzando diversi rimedi, da quelli naturali come una buona tazza di latte caldo, a quelli più aggressivi come i farmaci.
Per sconfiggere l’insonnia, prendere sonno, riposare bene e non svegliarsi troppo presto la mattina, si hanno a disposizione molte opzioni tra cui scegliere. Si va dai vecchi rimedi della nonna, alle buone regole di vita, fino ai farmaci nei casi più estremi.
Sembra ridicolo, ma può essere molto utile ispirarsi ai riti della “nanna” che di solito si usano con i bambini. Il latte tiepido, ad esempio, contiene il triptofano un sedativo naturale. La camomilla e la lavanda sono blandi calmanti: la prima può essere bevuta in infusione, la seconda utilizzata sotto forma di sali in un bel bagno caldo rilassante. Proprio come si fa con i bambini. Proprio come le nonne facevano con noi.
Persino mantenere degli orari di sonno regolari porta molto giovamento nella qualità e nella durata del riposo dei grandi. Insomma: se funziona con i piccoli perché non dovrebbe funzionare anche con gli adulti?
E’ di grande aiuto anche rendere la propria camera un ambiente idoneo al riposo. Buio, silenzioso e ben areato. Bisogna considerare la propria camera come un luogo dedicato solo al riposo, per le altre attività è bene utilizzare il resto della casa.
Evitare di usare il letto per altre attività oltre al sonno, come leggere, scrivere o peggio ancora guardare la televisione.
Infine è dimostrato che una vita troppo sedentaria non aiuta il sonno ed è quindi consigliabile una blanda e costante pratica sportiva, niente di troppo intenso però, per evitare di avere troppa adrenalina in circolo o di arrivare eccessivamente stanchi alla sera. Infatti, sembra assurdo, ma anche la spossatezza impedisce un sonno sereno.
Ovviamente queste poche sagge regole d‘igiene del sonno funzionano solo quando i disturbi sono lievi e dovuti ad innocue cattive abitudini. Ben diverso il discorso se siamo di fronte ad un’insonnia secondaria o cronica.
Nel primo caso è bene guarire l’origine del disturbo, la patologia che impedisce un addormentamento sereno. Se non si elimina la causa, come può essere l’ipertiroidismo o l’ulcera gastroduodenale, è impossibile eliminare la conseguenza.
Nel secondo caso se il soggetto non riesce a prendere sonno per gravi forme di stress, che sfociano in veri e propri disagi psicologici, è bene che si agisca in primo luogo su questi, migliorando così non solo la vita notturna ma anche e soprattutto quella diurna, evitando la classica stanchezza cronica che potrebbe affligere i soggetti colpiti.
Se tutto ciò non basta però, e si è di fronte ad un’insonnia persistente e gravemente invalidante, è lecito, dopo consultazione medica, prendere in considerazione anche una terapia farmacologica.
Molti anni fa gli unici farmaci disponibili erano i famigerati barbiturici, sostanze potenzialmente molto pericolose. Questi, essendo forti depressori del sistema nervoso centrale, potevano causare una depressione cardiorespiratoria con coma e morte. Tanto che negli anni ’60 il suicidio da overdose di “sonniferi” divenne una pratica drammaticamente diffusa. Oggigiorno per fortuna i barbiturici sono stati soppiantati dalle benzodiazepine. Queste non inducono una depressione respiratoria neanche se sovradosate, ma possono provocare una grave forma di dipendenza ed un peggioramento dei sintomi in caso di brusca sospensione.
Negli anni ’90 sono stati introdotti nel mercato anche i cosiddetti Farmaci Z , ovvero le imidazopiridine, che inducono un sonno fisiologico, simile a quello naturale, ed inoltre non danno intontimento diurno né assuefazione.
Un discorso a parte lo merita la melatonina. Studi medici recenti hanno confermato l’utilità dell’ormone nel ripristino di un regolare ciclo sonno-veglia. In Italia esso non è classificato come farmaco ma come integratore, in quanto già fisiologicamente prodotto nell’organismo. Allo stato attuale non sono stati rilevati effetti collaterali o da overdose, ma è comunque consigliabile assumerlo con attenzione e non con leggerezza. Senza dimenticare che in altri paesi la melatonina necessita di ricetta medica.