Infezioni delle ferite chirurgiche: l’importanza della prevenzione
Le infezioni delle ferite chirurgiche sono oggi ancora piuttosto diffuse: si tratta infatti di un’eventualità che colpisce in media un paziente ogni 20 e che non dovrebbe pertanto essere sottovalutata. Se in seguito all’intervento chirurgico la ferita si infetta, il paziente può andare incontro a conseguenze anche molto gravi, oltre ad un inevitabile prolungamento dei tempi di guarigione.
Per tutte queste ragioni, la prevenzione è senza dubbio la migliore arma in nostro possesso per evitare complicanze post-operatorie. Seguire una corretta gestione della ferita è dunque fondamentale per evitare un peggioramento della situazione e per favorire una completa e rapida guarigione.
Come gestire correttamente le ferite chirurgiche
L’insorgenza di infezioni nella sede della ferita chirurgica è nella maggior parte dei casi causata da un’inadeguata gestione della medicazione. Il rischio di contaminazione dipende perlopiù dalla frequenza con cui vengono cambiate le medicazioni e dai prodotti impiegati per effettuarle. Onde evitare complicanze ed infezioni è dunque fondamentale, secondo gli esperti, prestare attenzione a questi due aspetti che devono essere gestiti secondo le linee guida previste in ambito sanitario.
La scelta della medicazione adeguata
Per prevenire le infezioni, scegliere le medicazioni corrette per le ferite chirurgiche è il primo passo da compiere. Queste devono essere in grado di garantire il giusto grado di umidità e la corretta temperatura nell’area interessata, devono aderire delicatamente in modo da non attaccarsi alla ferita e risultare facili da rimuovere all’occorrenza.
Pulizia ed irrigazione della ferita
Per prevenire il rischio di infezione, la lesione deve essere adeguatamente pulita ed irrigata prima di applicare la medicazione, mediante l’utilizzo di una soluzione per ferite, come Granudacyn di Mölnlycke. Questo prodotto è perfetto per il lavaggio delle lesioni post-operatorie, ma in generale per tutti i tipi di lesione, come ad esempio: ustioni, lesioni da radiazioni, fistole e ascessi, in quanto impedisce la proliferazione di batteri Gram positivi e Gram negativi compresi MRSA, ORSA, VRSA, VRE, virus e funghi.
Frequenza dei cambi di medicazione
È importante ricordare inoltre che la frequenza dei cambi di medicazione può rivelarsi un fattore di rischio per le infezioni delle ferite chirurgiche. L’ambiente esterno infatti, non asettico, può rappresentare un elemento di contaminazione. Per tale ragione è opportuno ridurre il numero dei cambi di medicazione al minimo, in modo da limitare il rischio.
Una gestione delle ferite sicura con Molnlycke
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