In Giappone arriva il fidanzato virtuale
Si chiamano romance app e servono per creare l’illusione di una vita amorosa piena e appagante. Una sorta di fidanzato virtuale che ti può portar via dal grigiore quotidiano; segno dei tempi che corrono, instabili e incerti? Almeno in un’app, avranno pensato le ragazze e le donne giapponesi, posso avere il sogno che mi spetta.
E’ una tendenza nata in Giappone, quella dei romance app, ma non è detto che presto non arrivi anche da noi. “Le ragazze vogliono sentirsi dire ti amo”, racconta Ayumi Saito, che a 22 anni ha interrotto la sua relazione con il fidanzato e se n’è trovato un altro, virtuale ovviamente. Si tratta di videogiochi, ma soprattutto di storie d’amore. All’inizio del racconto l’app offre il contesto, e la fantasia fa il resto.
Sono milioni le ragazze giapponesi che preferiscono la fantasia alla vita reale: basti sapere che il circuito dei videogiochi romantici valeva 130 milioni di dollari nel 2014, solo in Giappone. Il business funziona così, con un modello freemium: il contesto iniziale è gratis, poi si possono aggiungere capitoli della propria storia d’amore a pagamento.
La tendenza comincia già nel 1994, quando un gruppo di programmatrici giapponesi dell’azienda Kokei lancia «Angelique», un gioco dedicato solo alle donne, che poi ha ottenuto un grande successo. Chissà se da noi qualcosa del genere potrebbe avere successo: c’è da dire, infatti, che in Giappone la dichiarazione dei sentimenti non è molto praticata, e che dunque è normale che le ragazze si rifugino nella fantasia per trovare un po’ di romanticismo.