Foresta pluviale minacciata dalla superstrada, la petizione
In Nigeria circa 180 comunità indigene potrebbero affrontare seri problemi, per colpa di una costruzione, vogliono creare una superstrada a sei corsie. Stiamo parlando di circa 260 km di strada e tutto questo nella foresta pluviale nigeriana! Oltre all’impatto negativo sull’ambiente e a quello che potrebbero subire gli indigeni, anche i gorilla (specie tra l’altro già in rischio di estinzione) saranno coinvolti. Insomma questo progetto ripercuoterà danni non indifferenti!
Sembra che la realizzazione di questa superstrada a sei corsie debba avvenire nello stato di Cross River. Per la precisione in corrispondenza della zona sudorientale del paese. Come abbiamo appena detto circa 180 comunità indigene saranno coinvolte se la strada verrà costruita. Proprio così, moltissime persone costrette a spostarsi dalla loro terra per lasciar spazio a una distesa di cemento. Un terreno che gli appartiene da innumerevoli generazioni. Ovviamente a tutto questo dobbiamo aggiungere i danni ambientali e quelli sulle specie a rischio come appunto quella dei gorilla.
Sfortunatamente non è ancora finita, questa superstrada attraverserebbe anche un parco nazionale. Comprendendo anche diverse riserve forestali in cui sono presenti animali che già faticano a non estinguersi, sempre naturalmente per colpa dell’uomo. Chilometri di asfalto nel mezzo della natura che mettono a rischio innumerevoli esseri viventi. È già allarme per molte associazioni ambientaliste, questa situazione deve essere fermata.
Nel caso la superstrada venga realizzata la specie vivente più a rischio sarà il gorilla Cross River. Basta pensare che ne sono presenti 300 unità circa anche se alcuni sostengono che siano meno di questo numero. Inoltre sono da contare scimpanzé, pappagalli, coccodrilli etc.
È passato circa 1 anno da quando il progetto è stato approvato per conto del presidente nigeriano Muhammadu Buhari. Tutto questo è solamente per risollevare il Paese per quanto riguarda l’economia, ma naturalmente le vittime non mancano mai all’appello e abbiamo visto che in questo caso i danni si fanno sentire forte e chiaro.