Fave: proprietà, benefici e controindicazioni
Le fave sono i frutti dei baccelli grossi, oblunghi e schiacciati di una pianta leguminosa originaria dell’Asia Minore (Vicia Faba): ciascun baccello deve contiene normalmente sei semi da mangiare cotti, essiccati o freschi con tegumento o senza buccia.
La pianta erbacea annua si presenta come una pianta dal fusto eretto e grosso a sezione quadrangolare, una radice fittonante e un baccello dalla lunghezza media di circa 20 cm con semi piatti, ovali, larghi e polposi, le fave per l’appunto.
Esistono diverse varietà di fava, caratterizzate per lo più sulla base delle dimensioni del seme come la favetta (equina Pers) e il favino (minor Beck) usate per l’alimentazione animale e la fava da orto (Major) che si trova sulle tavole a partire dal periodo primaverile.
Valori nutrizionali
L’analisi dei valori nutrizionali di questi baccelli ravvisa un rapporto di 55 Kcal per 100 g di prodotto, un complesso nutritivo composto da:
- acqua 85%
- carboidrati 4,5%
- fibre 5%
- proteine 5%
- grassi 0,5%
Si tratta di un legume particolarmente ricco di sali minerali (ferro, potassio, magnesio, selenio e rame), vitamine ( vitamine B1, B2, B3, B5, B6 e vitamina C) e amminoacidi (acido aspartico e glutammico, alanina, arginina, cistina, glicina, fenilalanina, istidina, leucina, isoleucina, lisina, prolina, metionina, serina, tirosina, triptofano, valina e treonina).
Proprietà e benefici
Prima di procedere con la disamina degli effetti benefici di questi legumi è necessario precisare che le fave fresche si presentano come legumi meno calorici rispetto alle fave secche (minor contenuto di acqua corrisponde a un maggior apporto calorico). Ma qual è il loro impatto sull’organismo?
- Dieta – Si tratta di un alimento ricco di proteine e fibre alimentari ideale per le diete dimagranti.
- Morbo di Parkinson – Alcuni studi hanno evidenziato come un amminoacido chiamato L-dopa sia capace di alzare la concentrazione di dopamina nel cervello, una sostanza presente in molti farmaci per la cura del morbo di Parkinson.
- Colesterolo – Le fibre contenute aiutano il sangue a stabilizzare i livelli di colesterolo cattivo e favorisce la funzionalità del cuore.
- Fonte di energia – Le vitamine del gruppo B contenute in questi legumi migliorano il processo di metabolizzazione di energia.
- Anemia – Il potere antiossidante della vitamina C lascia spazio a un ruolo importantissimo perché facilità l’ingresso del ferro nell’epitelio intestinale e contrasta l’anemia.
- Intestino – Le fibre alimentari conservano un gran potere depurativo in quanto incoraggiano l’attività dell’intestino e l’eliminazione di scorie e tossine.
- Ritenzione idrica – Un semplice decotto a base di fiori secchi di fava e acqua permette di favorire la diuresi, ideale in caso di ritenzione idrica.
- Sistema immunitario – Il contenuto di ferro e zinco risulta indispensabile per supportare il sistema immunitario e favorire il corretto funzionamento dell’organismo.
Fave: controindicazioni ed effetti collaterali
Nonostante i numerosi effetti benefici che sviluppano sull’organismo, anche i legumi simili alle fave di cacao conservano particolari controindicazioni. Il consumo è sconsigliato in diversi casi, quali:
- Diabete – Possiedono un indice glicemico più elevato rispetto agli altri legumi e per questo è controindicato in caso di diabete.
- Favismo – La questione “fave e favismo” impone un divieto assoluto per chi soffre di carenza di glucosio-6 fosfato deidrogenasi (G6PD), un enzima coinvolto nella produzione degli acidi nucleici e nella funzionalità delle cellule.
- Allergie – Il consumo di questi legumi può associarsi alla manifestazione di reazioni allergiche di varia natura, soprattutto se le si consuma fresche.
- Spasmi intestinali – L’alto contenuto di fibre incide sull’aumento di spasmi intestinali.
- Gravidanza – In caso di gravidanza è sconsigliata l’ingestione di tali legumi per via dell’elevato indice glicemico, valore che potrebbe indurre il diabete gestazionale.
- Allattamento – Proprio come tutti i legumi, le fave potrebbero irritare l’apparato gastroenterico suscettibile e delicato del neonato.
- Farmaci – Non andrebbero mai consumate in concomitanza di farmaci inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) perché potrebbero provocare crisi ipotensive di varia entità.
Tutte queste controindicazioni legate all’uso delle fave però non hanno nulla a che fare con un falso mito: non fanno alzare la pressone sanguigna. La grande quantità di sodio presente non può nuocere alla pressione, anzi numerosi studi sostengono come riescano ad abbassare la pressione arteriosa. L’unica regola per consumare le fave è quella del buon senso: ma esagerare!
Fave: usi e consigli
Questi legumi benefici possono essere consumate crude o cotte, fresche o secche. Se si decide di gustare le fave crude fresche è necessario acquistare i baccelli ancora freschi ovvero con colore vivido e croccante e conservarli in frigo per qualche giorno.
Le fave secche invece possono essere consumate durante tutto l’anno, salvo mantenerle ammollo prima di cucinarle.
Un modo curioso di usare questi legumi è quella di creare una farina, semplicemente tostando e tritando i legumi. La farina di fave è utile non solo per realizzare gustose e inedite preparazioni ma soprattutto per creare maschere e impacchi per viso e capelli (mescolare una piccola quantità di farina con latte tiepido e succo di limone fino ad ottener un composto pastoso).
Ma come cucinare le fave? Le ricette con le fave lasciano spazio a un miscuglio di tradizione, cultura e fantasia. Ecco qualche idea:
- Pasta con le fave – Basta soffriggere 50 g di pancetta a dadini e ½ cipolla in 3 cucchiai di olio di oliva, aggiungere 300 g di fave sgranate, cuocere con brodo vegetale e spadellare il condimento con la pasta cotta al dente.
- Polpettine di carne – Si tratta di una ricetta con le fave che prevede l’unione di 150 g di carne macinata, un ciuffo di prezzemolo, cipolla, sale, pepe, 30 g di formaggio grattugiato, 2 uova e 200 g di fave sminuzzate.