Farfaro o Tussilago farfara: proprietà, usi e controindicazioni

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Il farfaro o Tussilago farfara L. è una pianta appartenente alla famiglia delle Asteraceae molto conosciuta per le sue proprietà antinfiammatorie, espettoranti e astringenti. Scopriamola meglio!

Tussilago- foto tepliepol.ru

Se il nome farfaro proprio non dice niente è probabile che si conosce la pianta comune della pianura delle zone montagnose sotto altri nomi più popolari come “Tussilagine”, “Pljerche”, “Ugna cavallina”, “Barbàz”, “Piè d’asino” e “Petacciolo”.

Si tratta di una pianta alta più o meno 20-30 centimetri con rizoma di tipo stolonifero, foglie rotondeggianti con margine dentato che si sviluppano dopo la fioritura e fiori di colore giallo.

Composizione chimica

Già gli antichi greci indicavano il Tussilago o farfaro con il nome “bechion” per il suo potere bechico, espettorante ed emolliente sulle vie respiratorie.

Tutto questo è possibile ancora oggi grazie ai principi attivi e alle sostanze noti per la loro capacità espettorante, antispasmodica, emolliente, antinfiammatoria e anti-catarrale, tra cui mucillagini, saponine, tannini, olio essenziale, minerali, alcaloidi pirrolozidinici e sostanze amare.

Tussilago farfara: Proprietà

Tosse- foto gael.be

Dal farfaro si raccolgono i fiori senza gambo, ancor prima che portino a termine la fioritura, e si fanno essiccare i boccioli per preparare tisane e infusi mentre le foglie essiccate vengono usate per preparare macerati, impacchi e infusi.

La pianta nasconde incredibili proprietà espettoranti, antinfiammatorie ed astringenti che servono essenzialmente per alleviare le affezioni alle vie respiratorie, le bronchiti e i raffreddori.

In particolare, il farfaro sviluppa un’azione bechica che allevia i sintomi della tosse e promuove l’espulsione dei muchi bronchiali.

Le foglie essiccate possono essere fumate per combattere i sintomi dell’asma mentre il succo agisce per contrastare il catarro bronchiale dei fumatori.

Il Tussilago farfara è dotato anche di proprietà cosmetiche. Può essere utilizzato per contrastare i segni dell’invecchiamento e, se aggiunto all’acqua del bagno, sviluppa un effetto emolliente sulla pelle impura e sensibile.

Alcuni studi recenti hanno sottolineato che la presenza degli alcaloidi pirrolizidinici possa essere sfruttata per trattare i casi di tossicità epatica anche in quadri clinici complessi (es. cancro e tumori terminali).

Modalità d’uso

Farfaro fiore- foto pinterest.it

Il Tussilago farfara può essere acquistato in erboristeria o negli e-shop più forniti e può essere acquistato sia sotto forma di preparato per tisane che sciroppi, capsule o estratti concentrati.

  • Tisana – Tutto quello che bisogna fare è mettere in infusione foglie e fiori in acqua bollente per almeno 10-15 minuti, filtrare e bere.
  • Impacco – Il decotto a base di foglie fresche di farfaro può essere utilizzato come impacco per lenire le irritazioni della pelle.
  • Altri prodotti – Tutti gli sciroppi, le capsule o gli estratti concentrati sviluppano gli stessi effetti positivi sull’apparato respiratorio e allo stesso tempo rinforzare le difese immunitarie dell’organismo.

Farfaro: Controindicazioni

Gravidanza- foto tinystep.in

Qualsiasi sia il motivo di utilizzo del farfaro è sempre meglio consumarlo in modo moderato e per brevi periodi.

Un sovra dosaggio o un uso prolungato potrebbe sovraccaricare l’organismo di alcaloidi e causare tossicità epatica così come la presenza di lattoni sesquiterpenici potrebbe provocare reazioni allergiche nei soggetti predisposti.

Gli effetti collaterali legati alla tossicità della pianta ci fanno capire che il Tussilago farfara è sconsigliato in caso di insufficienza epatica e in caso di gravidanza e allattamento.

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