Fame d’aria: cause, sintomi e trattamenti

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La sensazione di fame d’aria si presenta come un sintomo simile al respiro affannoso che può dipendere da problemi fisiologici e patologie, una condizione di disagio che si manifesta ogni qual volta si tenta di respirare.

Dispnea- foto bdsgiaitri.info

La persona avverte una specie di fame d’aria appena prova a respirare ovvero la sensazione che l’aria che cerca di inspirare non è sufficiente a soddisfare il bisogno di ossigenazione dell’organismo.

È possibile considerare la fame d’aria come un sintomo legato a respiro affannoso o dispnea, un disturbo che dipende dall’alterazione della normale ossigenazione del sangue e un conseguente accumulo di anidride carbonica nei tessuti.

Tipi di dispnea

Fatica a respirare- foto noene-italia.com

La dispnea può avere significato diverso in base a modalità di insorgenza, apparati che coinvolge e sintomi associati, compresa la fase di respirazione in cui si verifica.

  • Dispnea acutaFame d’aria e tachicardia sono i segnali più evidenti di patologie acute dell’apparato respiratorio, neurologico e cardiovascolare (quando non ha fame d’aria, ma il cuore è vittima di una malattia cardiaca che potrebbe provocarla).
  • Dispnea cronica – La fame d’aria costante è sintomatica di patologie croniche a carico di apparato respiratorio.

Fame d’aria: Cause

Ipertensione polmonare- foto my-personaltrainer.it

È importante conoscere le cause del respiro affannoso per intervenire in modo corretto ed eliminare il problema alla radice.

Cause patologiche

Ernia iatale e tachicardia- foto bellezzasalute.it

Spesso fa parte di un quadro sintomatologico che risponde a problemi riguardanti l’apparato respiratorio, complesso cardiovascolare e apparato gastrointestinale:

  • Bronchite e polmonite – Il processo infettivo-infiammatorio a polmoni e bronchi causato da infezioni batteriche o virali crea difficoltà respiratorie.
  • Bronco pneumopatia cronica ostruttiva – La fame d’aria continua dipende dalla BPCO, una patologia dovuta a una infiammazione di bronchi e polmoni (causata a sua volta da un ispessimento della parete, un iper-produzione di catarro oppure un enfisema polmonare).
  • Problemi cardiovascolari – La sindrome coronarica acuta (conseguenza dell’aterosclerosi) e l’insufficienza cardiaca (scompenso cardiaco e ipertensione polmonare) minano la normale respirazione e determina fiato corto e affanno.
  • Malattie neuromuscolari – La miastenia Gravis o la sclerosi laterale amiotrofica possono provocare insufficienza ventilatoria e la comparsa di fatica a respirare e respiro corto.
  • Allergie e asma – L’infiammazione causata dalle patologie di tipo allergico-asmatico riducono la quantità di ossigeno che il soggetto può inspirare.
  • Ernia iatale – La dilatazione dello sfintere cardias deputata al passaggio dall’esofago allo stomaco può provocare ernia itale e tachicardia, difficoltà digestive, bruciore e pesantezza la petto e mancanza di respiro.
  • Tumori – I tumori che coinvolgono polmoni e bronchi possono causare versamenti di liquidi, difficoltà respiratorie e fame d’aria.
  • Obesità – L’obesità può provocare apnee notturne, vale a dire una respirazione anomala caratterizzata da bisogno di respirare, specialmente in posizione supina (fame d’aria notturna).

Cause non patologiche

Gravidanza- foto nostrofiglio.it

È possibile che il fenomeno sia conseguenza di cause non patologiche non troppo preoccupanti, dalle condizioni particolari allo stile di vita fino ai problemi di origine psicologica:

  • Fumo – Il fumo di sigarette provoca un’irritazione alle vie respiratorie che induce una bronco-costrizione e una diminuzione dell’ossigeno assunto.
  • Sforzi eccessivi – La scarsa attività fisica e l’obesità possono richiedere una maggiore quantità di ossigeno sotto sforzo e un’aumentata attività cardiaca e respiratoria. È facile che si verifichi la dispnea da sforzo, l’affanno e la mancanza di respiro.
  • Gravidanza – Il volume dell’utero comprime la vena cava inferiore e il diaframma, provocando respiro affannoso, tachicardia e senso di svenimento.
  • Anziani – L’età avanzata può portare con sé patologie cardiache o respiratorie e deterioramento fisiologico degli organi.
  • Neonati – La fame d’aria e il reflusso gastroesofageo sono consueti nei neonati subito dopo la poppata oppure durante il sonno (apparato respiratorio ancora non sviluppato).
  • Stato febbrile – Febbre alta, raffreddore e mal di gola possono provocare congestione delle vie nasali e difficoltà respiratorie.
  • Ansia e stressFame d’aria e ansia da stress è un binomio frequente in quanto condizionano il normale processo respiratorio (dispnea ansiosa).
  • Altitudine – L’aria ad alta quota risulta rarefatta (minore contento di ossigeno) e per questo potrebbe provocare affaticamento e fame d’aria.
  • Pressione bassa – Gli abbassamenti di pressione possono causare difficoltà respiratorie, sudorazione fredda, scarso apporto di ossigeno e altro.

Fame d’aria: Sintomi

Sintomi della dispnea- foto salute.pourfemme.it

La fame d’aria è un segnale che manifesta problemi respiratori legati a condizioni patologiche o situazioni non patologiche.

Il sintomo si accompagna ad altri tipi di disturbi correlati che possono creare di volta in volta un quadro sintomatologico differente:

  • Difficoltà respiratorie (naso chiuso e fame d’aria)
  • Febbre alta
  • Fiato corto
  • Frequenza cardiaca aumentata
  • Mancanza di respiro
  • Oppressione al petto
  • Problemi digestivi
  • Respiro affannoso
  • Sensazione di svenimento
  • Stanchezza (fame d’aria e sbadigli)
  • Tosse

Diagnosi

Diagnosi – foto

Visto che si tratta di un sintomo e non di una malattia, il quadro sintomatologico che accompagna la fame d’aria deve essere analizzato cin base alla causa della dispnea in atto.

La diagnosi deve interpretare al meglio il corredo di sintomi durante la fase di dispnea, seguendo diversi parametri:

  • Pressione parziale dell’ossigeno – Il valore regola il legame dell’ossigeno all’emoglobina e favorisce la distribuzione in circolo (valore normale a livello plasmatico di 80-100 mm Hg)
  • Pressione parziale dell’anidride carbonica – Segnala la concentrazione di anidride carbonica nel sangue, un valore che deve essere compreso a livello plasmatico tra i 35 e i 45 mm Hg.
  • Livello di PH del sangue arterioso – È essenziale tenere sotto controllo i valori di acidità e alcalinità del sangue (compreso tra 7,35 e 7,45).
  • Frequenza respiratoria – Consiste nella valutazione degli atti respiratori effettuati in un determinato lasso di tempo e della capacità di ventilazione polmonare.

Fame d’aria: cure e rimedi naturali

Rimedi e trattamenti- foto tgcom24.mediaset.it

È possibile trattare la fame d’aria con rimedi naturali, terapie farmacologiche o dispositivi medici. Ovviamente i trattamenti dipendono dalle cause sottostanti.

Va da se che se la dispnea è provocata da un problema di tipo patologico è necessario il consulto medico, una diagnosi precisa e immediata e un intervento farmacologico e medico.

  • Farmaci broncodilatatori – Vengono usati in caso di allergie, asma e BPCO perché dilatano i bronchi e fanno entrare in circolo più ossigeno (cortisonici, antistaminici, adrenergici, beta stimolanti, anticolinergici e anti muscarinici).
  • Ventilazione assistita – I dispositivi forniscono aria compressa a pressione positiva mediante una mascherina in caso di insufficienza respiratoria, scompenso cardiaco o apnee notturne.

I rimedi naturali possono essere utilizzati per contrastare la fame d’aria causata da stati ansiosi o stati come la gravidanza:

  • Riposo – L’eliminazione dello sforzo e dell’affanno (cause annesse) è  un ottimo modo per porre fine al respiro affannoso.
  • Omeopatia – Alcuni preparati e rimedi fisioterapici possono aiutare a gestire la fatica a respirare causata da ansia e stress: Fiori di Bach, Arnica, Carbo Vegetabilis, Ignatia, Grindelia e altro.
  • Stile di vita – Un cambiamento di stile di vita a colpi di attività fisica e un’alimentazione sana può essere più efficace di mille rimedi naturali, specialmente con una fame d’aria prima di dormire.

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