Epatite B: cause, sintomi e terapie

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L‘epatite B è causata dall‘HBV. E’ un’infezione molto grave del fegato che in alcuni casi può diventare cronica e causare: cancro al fegato, cirrosi epatica, insufficienza epatica.

doliri addominali

Secondo le statistiche tale virus è molto diffuso in tutto il mondo. Solo in Italia si conta che la malattia colpisce 2 persone ogni 100.000. In pratica all’anno, solo in Italia, 1000 persone soffrono di epatite acuta. In tutto il mondo viene stimato che il 2% della popolazione è portatore cronico.

L‘epatite B si suddivide in due diverse categorie, quella acuta (breve) e quella cronica (lunga). Gli adulti che entrano in contatto con l’HBV si riprendono quasi sempre del tutto, cioè attraverseranno la fase acuta. Quando sono i bambini invece a contrarlo, solitamente l’infezione si rivelerà cronica.

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Infezione acuta e cronica

Epatite B Acuta: solitamente ha una durata inferiore ai sei mesi. Il sistema immunitario riesce a eliminare il virus e, nel giro di pochi mesi, la persona dovrebbe essersi ripresa del tutto. Solitamente si manifesta come un’infezione. Il periodo di incubazione, può variare dai 60 ai 180 giorni e possono non esservi disturbi. Altre volte invece compare in una forma sintomatica. La persona quindi avrà: febbre, malessere fisico e stanchezza, nausea, vomito, dolori muscolari e articolari. In alcuni casi alcune persone manifestano la comparsa di ittero, cioè una colorazione giallastra dovuta dall’aumento di bilirubina nel sangue.

Molto raramente l’epatite B Acuta porta all’insufficienza epatica grave, l’epatite fulminante, problemi renali, paricardite, pacreatite, nefropatite.

Tra tutte le complicanze, quella maggiore è l’epatite fulminante entro le 8 settimane da quando iniziano di sintomi. E’ un condizione rara ma pericolosa e deve essere curata in modo tempestivo, spesso con trapianto di fegato.

La persona dopo aver avuto l’ epatite B acuta rimane contagiosa per sei mesi.

Epatite B Cronica: ha una durata molto superiore ai sei mesi. In questo caso il sistema immunitario non ha i mezzi necessari per combattere l’HBV a tal punto che questa infezione può non scomparire più. L’Epatite B Cronica può portare la persona verso molte malattie come ad esempio il cancro al fegato e la cirrosi. Quando un bambino con età inferiore ai 5 anni entra a contatto con il virus, non è quasi mai capace di debellarlo e per tanto la malattia si cronicizza. Tale malattia però può essere ignorata anche per interi decenni e in pratica la persona si rende conto della sua salute solo quando viene colpita da una malattia molto grave.

Il motivo per cui l’epatite B si può cronicizzare è l’età di acquisizione e qual è la situazione dal punto di vista del “sistema immunitario” del soggetto. E’ difficile che ad esempio si cronicizzi per gli adulti immunocompetenti, con sistema immunitario efficace. Quei pazienti che invece sono in difficili condizioni mediche come ad esempio coloro che seguono cure di chemioterapia, che hanno subito un trapianto o sono in condizioni difficili, hanno molta più difficoltà a eliminare il virus. Anche nei neonati il rischio arriva al 90% a causa probabilmente del sistema immunitario immaturo.

La persona rimane contagiosa per tutta la vita.

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Epatite B: Cause

Il virus HBV che causa epatite B può essere trasmesso in diversi modi, tutti comunque hanno in comune il fatto che la persona sana deve entrare in contatto stretto con l’individuo affetto da epatite B.

L’epatite B viene trasmessa da: saliva, sangue, secrezioni vaginali e sperma.

Vediamo nel dettaglio le cause e i principali motivi di trasmissione.

  • Rapporti sessuali non protetti (vaginali, anali e orali)con una persona affetta da HBV. Il rischio aumenta proporzionalmente al numero di partner con il quale la persona ha avuto rapporti sessuali.

  • Quando la persona ha malattie come la clamidia e la gonorrea.

  • Il contatto ematico. Molte persone contraggono l’HBV quando utilizzano per l’iniezione di droga in via endovenosa lo stesso ago di una persona malata.

  • Maggiori probabilità quando viene condivisa la casa con una persona che ha infezione cronica da HBV. Questo perché lo scambio di oggetti è più semplice, come ad esempio quello di rasoi e spazzolini.

  • Maggior rischio per quelle persone che, per motivi lavorativi, entrano spesso a contatto con il sangue umano.

  • L’epatite B possono essere contratto quando si riceve emodialisi durante lo stadio finale di una malattia renale.

  • Viaggi in luoghi dove il tasso di infezione è alto, come ad esempio Europa Orientale, Sud-Est Asiatico, Africa…

  • Farsi fare tatuaggi con strumenti non sterili.

  • Sembra che, proprio relativamente al fatto che anche la saliva può trasmettere epatite B, anche il bacio profondo sia un possibile veicolo di trasmissione.

  • Rischio alto di contagio da madre a figlio al momento della nascita.

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Sintomi epatite B

dolori addominali 2

In linea generale i sintomi dell’epatite B non compaiono prima dei due o tre mesi. In pratica, da quando la persona contrae l’infezione, possono passare dai 60 ai 90 giorni prima che i sintomi si manifestino. E’ bene ricordare che l’epatite B può colpire le persone anche in forma asintomatica. Quando invece si palesano, possono essere più o meno intensi e sono:

  • Urina molto scura

  • Dolori diffusi in tutto il corpo

  • Dolore addominale molto intenso

  • Nausea

  • Vomito

  • Inappetenza

  • Debolezza diffusa accompagnata da un continuo senso di stanchezza

  • Pelle e bianco degli occhi ingialliti, quindi ittero.

  • Feci chiare

  • Dolore che parte dal fianco destro e in alcuni casi si diffonde anche alla schiena.

Difficilmente in bambini e neonati si manifestano sintomi. Negli adulti invece, c’è quasi un 50 e 50.

[anchor-link id=”pericoli e complicazioni epatite b”]

Pericoli e complicazioni epatite B

L’epatite B acuta difficilmente porta alle complicazioni mentre quella cronica, cioè che dura anche tutta la vita, in modo più semplice. Vediamo quali sono i pericoli e le complicazioni.

  • Cancro del fegato. Coloro che soffrono di epatite B cronica hanno un rischio superiore di scontrarsi con il cancro al fegato.

  • Cirrosi. Si tratta della cicatrizzazione del fegato. Quando un corpo entra in contatto con il virus HBV può veder scatenare una grazie reazione infiammatoria che porta il tessuto del fegato a cicatrizzarsi e di conseguenza, compromettere le funzioni di questo organo.

  • Insufficienza epatica. Quando si manifesta l’insufficienza epatica acuta, vi è una condizione patologica dove le funzioni vitali del fegato sono compromesse. Sarà necessario il trapianto del fegato.

  • Contrazione delle epatite D. Coloro che soffrono di epatite B possono contrarre anche l’epatite D, le quali non possono essere prese in altro modo. Quando una persona soffre di entrambe, la percentuale che si verifichi una complicanza è superiore.

  • Problemi renali. L’epatite B può compromettere sensibilmente la salute dei reni fino a provocare l’insufficienza renale.

  • Vasculite. Cioè l’infiammazione dei vasi sanguigni. Tale problema può essere la causa di altri. Si tratta comunque di una complicazione davvero molto rara.

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Diagnosi epatite B

La maggior parte delle persone che manifesta i sintomi sopra elencati, molto comuni tra l’altro, in modo piuttosto continuo, ecco che probabilmente chiederà un primo consulto al medico di famiglia o comunque a un medico generico. Qualora il medico dovesse sospettare che il paziente è stato infettato dal virus dell’epatite B, ecco che indicherà uno specialista per fare controlli approfonditi.

Solitamente gli specialisti ai quali è bene rivolgersi sono i gastroenterologi (coloro che si occupano di curare le malattie dell’apparato digerente), gli epatologi (chi si occupa delle malattie del fegato) e infettivologi (chi cura le malattie infettive).

Prima di andare dal medico informatevi se ad esempio dovete in qualche modo ridurre la vostra dieta prima dell’esame, anche se comunque è un’informazione che dovrebbero darvi già loro al momento in cui prendete un appuntamento, è bene sincerarsene. Ricordatevi durante tutto il periodo dal momento in cui avete preso l’appuntamento al giorno in cui dovrete presentarvi di prendere nota dei sintomi. Sarà bene poterli infatti riferire al medico insieme magari ad alcuni cambiamenti di vita significativi. Preparate in anticipo anche la lista dei farmaci che state assumendo.

Quando una persona arriva dal medico specialista, la prima cosa che verrà controllata è se effettivamente soffre di epatite B. Molto spesso infatti può capitare che questa malattia provochi danni al fegato prima ancora che si manifestino dei sintomi specifici.

Effettuando il test, il medico qualora dovesse effettivamente riscontrare la presenza del virus, potrà consigliare al paziente alcuni cambiamenti nello stile di vita e il trattamento da iniziare.

Dovrebbero comunque sottoporsi ad esami più o meno regolari quelle persone che ad esempio vivono con una persona che è infetta da epatite B, coloro che hanno avuto rapporti sessuali con una persona che ha l’infezione, chi ha anomali livelli nel fegato degli enzimi, quei bambini nati da donne che hanno epatite B, coloro che provengono da zone dove il rischio è elevato, sieropositivi, chi utilizza droghe, omosessuali, detenuti, donne incinte, persone in dialisi.

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Epatite B e esami del sangue

Quali sono gli esami del sangue utilizzati per la diagnosi dell’epatite B? Ecco una lista che cerca di essere esaustiva, ma che comunque non può sostituire in alcun modo (e non intende farlo) il consulto del medico e le sue indicazioni.

  • Il primo test serve per capire se la persona ha avuto o ha tutt’ora l’infezione da epatite B. Se il test è positivo può trattarsi di infezione cronica, trasmissibile. Tuttavia è anche possibile che l’organismo si stia riprendendo da un’infezione molto grave e vi sia un’immunità lieve anche per il virus HBV. Tale test infatti può dare alcune volte dei risultati ambigui. Per capire meglio, è importante fare altre due prove.

  • Il secondo test è necessario per capire se la persona può trasmettere l’HBV. Permette di individuare l’antigene di superficie del virus HBV. Se vengono riscontrati vuol dire che vi è un’infezione attiva e può essere trasmessa. Altrimenti potrebbe significare che al momento non siete infetti.

  • Il terzo test serve per capire se vi è l’immunità da HBV. Tale test permette di capire se la persona possiede gli anticorpi contro HBV. Se essi sono presenti può significare appunto che non è presente il virus perché il corpo è già riuscito a debellarlo. Altrimenti può dipendere dal fatto che si ha il vaccino. In questo caso la persona non può infettare ne essere contagiata in quanto è protetto in modo naturale o da un vaccino.

Qualora invece venisse diagnosticata l’epatite il B, il medico dovrà proseguire con l’analisi per capire qual è la situazione attuale e quanto è grave. Il tutto ovviamente è essenziale perché come abbiamo già accennato, l’epatite B colpisce il fegato. I test che verranno richiesti sono:

  • Test per capire la probabilità di diffusione. Tale esame rivela la presenza della proteina che viene secreta da quelle cellule che sono state infettate dal virus HBV. Qualora il risultato fosse positivo significa che i livelli sono molto alti nel sangue e per tanto, la possibilità di contagiare altre persone è elevata. Qualora invece il test fosse negativo, i livelli sono più bassi e le probabilità di diffondere l’HBV è molto più basso.

  • Test per capire quanto HBV è nel sangue. Indica in pratica la carica virale e può aiutare a capire come sta procedendo la terapia.

  • Misurazione della funzionalità epatica. Test fondamentale che permette di capire a che punto è il danno nei confronti delle cellule del fegato.

  • Biopsia: viene prelevato un campione del tessuto epatico. Il medico va a inserire un ago dalla pelle per prelevare tale campione da analizzare in laboratorio. I questo modo è possibile capire l’entità dei possibili danni e vedere quindi quale trattamento deve essere seguito.

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Prevenzione epatite B

Il miglior modo per prevenire il contagio da epatite B è quello di fare il vaccino. In pratica consiste in una serie di tre iniezioni. Devono passare sei mesi l’una dall’altra. Il vaccino non espone al rischio di contagio. Possono assumerlo tutte le persone, dai tre mesi in poi. Possono vaccinarsi anche anziani o pazienti immunocompromessi.

Il vaccino per l’epatite B in Italia è obbligatorio per tutti coloro che sono nati dal 1991 in poi. E’ inoltre caldamente consigliato a quelle persone che convivono con soggetti HbsAg positivi o persone politrasfusi, emodialzzati e emofilici. Coloro che sono state accidentalmente punte con aghi con potenziale rischio di infezione. Persone affette da lesioni croniche psoriasiche e eczematose alle mani.

E’ raccomandato poi ai Detenuti, persone che vanno all’esterno in quei paesi a alto rischio, soggetti che hanno spesso partner diversi, tossicodipendenti, sieropositivi, persone che lavorano in posti a rischio di contagio come rianimazione, oncologia, emodialisi, chirurgia, ostetricia, ematologia, centri trasfusionali, studi dentistici, sale operatorie, pronto soccorso, laboratori di analisi… in linea generale tutti coloro che lavorano nella sanità. Dovrebbero farsi vaccinare anche coloro che lavorano nel trasporto e smaltimento rifiuti, nella Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, l’Arma dei Carabinieri etc.

Qualora invece una persona sospettasse o avesse la certezza di esser stato esposto al virus, dovrebbe chiamare il medico così da ricevere l’iniezione di immunoglobuline anti-epatiche nel giro di 24 ore dal contatto. In questo modo è possibile eliminare quasi del tutto il rischio di epatite B.

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Precauzioni epatite B

Le persone che soffrono di epatite B dovrebbero prendere alcune precauzioni verso quelle persone che sono vicine a loro, così da diminuire il più possibile il rischio di contagio.

La prima cosa da fare ovviamente è utilizzare le dovute precauzioni durante il rapporto sessuale. Il preservativo è l’unica barriera valida, anche se comunque il rischio non è completamente eliminato. Come i medici ricordano, l’unico modo per evitare la trasmissione a livello sessuale, è l’astinenza. E’ importante comunque informare il partner della malattia. In questo modo potranno fare controlli frequenti.

Per evitare la trasmissione non devono essere condivisi siringhe e aghi. Non dovete donare organi o sangue. Non condividete spazzolini, lame o altri oggetti che possono lasciare tracce di sangue. Chi aspetta un figlio deve avvertire il medico in modo che il bambino possa essere trattato da subito.

Per chi invece deve difendersi dal rischio valgono in linea di massima gli stessi accorgimenti, ma dovrà far molta attenzione ad esempio anche ai piercing e i tatuaggi e che siano rispettate le principali norme di protezione.

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Trattamenti epatite B

Il trattamento per l’epatite b acuta. Qualora il medico riscontrasse la presenza di tale infiammazione, vuol dire che il problema sarà di breve durata e si risolverà spontaneamente. Nella maggior parte dei casi non c’è bisogno di un trattamento. Tuttavia il medico darà consigli per cercare di ridurre i sintomi che si verificano durante la “lotta interna” tra il sistema immunitario e l’infezione. Ecco che potrà poi raccomandare controlli periodici per capire se il virus è stato sconfitto.

Il trattamento per l’epatite b cronica. Il medico in questo caso può raccomandare l’assunzione di farmaci antivirali, i quali aiutano a combattere il virus e impediscano che esso danneggi in alcun modo il fegato.

Qualora invece, in caso di epatite b cronica, il fegato fosse già stato danneggiato in modo grave, è possibile che sia necessario il trapianto di fegato.

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