Dislessia: cause, sintomi, test, come riconoscere la dislessia in età adulta ed esercizi
La dislessia è un disturbo caratterizzato dalla difficoltà ad automatizzare meccanismi alla base della lettura e della scrittura. Scopriamolo meglio.
Per qualcuno sin da bambino leggere e scrivere in modo corretto e fluente è sembrato qualcosa di naturale e privo di difficoltà.
In realtà la dislessia, vale a dire un disturbo specifico dell’apprendimento di lettura e scrittura (SDA), dimostra il contrario.
La prima cosa da sapere è che non ha nulla a che fare con il quoziente intellettivo, il livello di istruzione, l’ambiente socio-culturale o i problemi di natura sensoriale e neurologica.
D’altronde ad ammettere di soffrire di dislessia sono stati personaggi famosi e grandi nomi della storia tra i più insospettabili.
Tra i dislessici famosi ci sono Albert Einstein, Leonardo Da Vinci, Winston Churchill, Napoleone Bonaparte, Marlon Brando, Orlando Bloom, Jennifer Aniston, Whoopi Goldberg e tanti altri.
È un disturbo che accompagna il bambino dislessico dall’infanzia lungo tutto il periodo scolastico e permane nell’età adulta senza una diagnosi o un allenamento costante.
Che cos’è la dislessia?
Il termine “dislessia” racchiude il significato del disturbo: la parola “dys” che significa “mancante” e la parola “lexis” che vuol dire “parola”.
Cos’è la dislessia in parole povere? È un disturbo comune dell’apprendimento caratterizzato nella difficoltà a decodificare i simboli linguistici e a trasformare il grafema in fonema.
Spesso tale difficoltà si accompagna ad altri disturbi specifici dell’apprendimento come la disortografia (difficoltà ortografica), la disgrafia (difficoltà nella scrittura) e la discalculia (difficoltà di calcolo).
I bambini dislessici possono sopperire ai problemi di scrittura e lettura attraverso un approccio diverso e un allenamento continuo.
È un disturbo che non sempre viene diagnosticato in età scolare ma che, anche se individuato, permane anche in età adulta.
Il vantaggio della diagnosi è una terapia in grado di fornire gli strumenti giusti per affrontare la vita scolastica e il mondo del lavoro (dislessia compensata).
Tipi di dislessia
Prima di approfondire le cause e i sintomi della dislessia è importante capire quali sono le diverse forme di dislessia:
- Dislessia evolutiva – Il disturbo compare dalle prime fasi dell’apprendimento scolastico e si manifesta in maniera diversa nelle fasi di sviluppo (fonologica, lessicale, mista, iperlessia)
- Dislessia acquisita – La dislessia è l’espressione di lesioni a livello cerebrale che compromettono la capacità di parlare e leggere.
Dislessia: Cause
Le cause della dislessia non sono ancora note, ma si esclude la responsabilità di traumi, problemi cognitivi o shock emotivi.
Questo significa che il meccanismo di apprendimento si manifesta anche in presenza di un quoziente intellettivo, un’istruzione e una vita sociale nella media.
Negli ultimi anni si è fatta strada l’ipotesi insistente di una familiarità del disturbo: il figlio di un genitore dislessico ha maggiori possibilità di essere affetto da dislessia.
A livello cerebrale c’è un’alterazione delle connessioni cerebrali che ostacola il collegamento corretto tra simboli e suoni.
In pratica i bambini dislessici possono scrivere e leggere, ma ci riescono soltanto sforzandosi e impegnandosi. Non è qualcosa che arriva in modo automatico.
Le regole di decodificazione grafema-fonema usano due strade: quella del riconoscimento delle parole conosciute e quella di trasformazione dei segni in suoni anche di parole nuove.
Come legge un dislessico? Le persone dislessiche non automatizzano queste regole e riescono a leggere più che altro costruendo una specie di dizionario visivo da aiuto alla dislessia.
Dislessia: Sintomi
La dislessia non è una malattia, ma un disturbo dell’apprendimento che può portare con se altri tipi di sintomi. Che problemi hanno i dislessici?
Che sia un bambino o un adulto dislessico, infatti, quasi sempre i sintomi sono un’estrema lentezza ed errori nella lettura.
Per quanto riguarda i sintomi della dislessia infantile troviamo la difficoltà a memorizzare i giorni della settimana o i mesi dell’anno, a leggere l’ora o a riconoscere la sinistra dalla destra.
A proposito di dislessia tra gli esempi di errori più frequenti ci sono l’inversione dei numeri (56 anziché 65) e l’inversione delle lettere (b anziché d).
Chi si chiede come vede un bambino dislessico deve sapere che ha una visione nitida, ma non riesce ad avere contezza della profondità e della visione al di fuori del centro dello sguardo.
Come riconoscere la dislessia in età adulta? I sintomi della dislessia negli adulti non sono troppo diversi da quelli della dislessia infantile.
In età adulta, salvo un esercizio costante, la dislessia viene accompagnata da difficoltà a concentrarsi, fatica di ascoltare e prendere appunti e problemi a imparare una lingua straniera o a decifrare altri simboli.
A questi sintomi che chiariscono cosa significa dislessico si accompagnano la difficoltà a mantenere i ritmi lavorativi, i problemi di autostima, il disagio e i problemi a relazionarsi.
Diagnosi
Come si fa a capire se un bambino è dislessico? Il bambino ha difficoltà a scuola e commette errori di scrittura e lettura.
La diagnosi viene effettuata solitamente in età scolare (secondo anno della scuola primaria), ma può essere individuata anche in età adulta.
Per facilitare l’individuazione delle difficoltà e fornire un sopporto adeguato è nata anche Dislessia Amica con corsi di formazione aperti a tutti gli istituti scolastici e accessibile al corpo docente.
La dislessia viene diagnosticata da psicologi, neuropsichiatri e logopedisti ma, a seconda del caso, possono intervenire anche altri specialisti come il pedagogista.
Per richiedere una diagnosi è necessario rivolgersi alla ASL di riferimento o a uno specialista privato convenzionato o accreditato ASL.
Gli specialisti effettuano la diagnosi di dislessia attraverso test appositamente studiati per far luce su tale disturbo.
In età infantile si possono utilizzare le Prove di lettura M.T. per determinare la velocità e la correttezza della lettura e la comprensione del testo o il test DDE per valutare l’eventuale presenza di disortografia.
I test della dislessia in età adulta sono leggermente diversi e spingono più verso l’interpretazione del testo perché considerano le capacità guadagnate nel tempo.
Invalidità civile
Il disturbo accompagna le persone dislessiche per tutta la vita e per questo la dislessia certificata permette l’accesso alla Legge 104/92 e alle sue agevolazioni (acquisto beni, benefici fiscali e altro).
Al riconoscimento dell’invalidità civile si affianca un’opera di sensibilizzazione sociale promossa dall’Associazione Italiana Dislessia (AID) che si occupa di Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Dislessia: Terapia
La dislessia non può essere curata e non sparisce: l’alterazione di natura neurobiologica dà vita a un disturbo cronico e permanente.
Tuttavia la diagnosi tempestiva di dislessia serve a sottoporre la persona dislessica a un training logopedico e neuropsicologico in grado di migliorare la qualità di vita.
Tra gli esercizi per dislessici più comuni ci sono quelli che stimolano la composizione e la divisione dei suoni e quelli che allenano all’identificazione visiva dei vocaboli.