Corsa in gravidanza: si o no?
Molte appassionate di running che aspettano un bambino si chiedono se è possibile conciliare gravidanza e corsa, senza doversi preoccupare di fare qualcosa di sbagliato. Ma la corsa in gravidanza è pericolosa?
Innanzitutto è necessario guardare alle dolci gravidanze come momenti bellissimi, particolari e transitori, non come condizioni invalidanti.
In questo senso, gravidanza e corsa trovano il loro equilibrio in un pizzico di sano buon senso e una grande consapevolezza di sé.
Correre in gravidanza: si o no?
È fondamentale valutare in maniera obiettiva quanto il corpo sia allenato all’attività sportiva e in particolare alla corsa per capire se è il caso di praticare la corsa in gravidanza.
Ovviamente se la corsa era inserita nella routine settimanale prima della gravidanza allora non ci saranno problemi nel continuare a praticare running durante la gravidanza, ma senza esagerare.
Contrariamente, invece, è sconsigliato iniziare a correre in questa particolare fase della vita, specialmente se si è abituato il corpo a un tipo di vita sedentaria.
E così gravidanza e sport possono coesistere, ma non senza aver effettuato un consulto dal ginecologo per valutare le condizioni di salute e stilare un programma di allenamento per ogni singolo caso per non affaticare schiena, fianchi, ginocchia e muscoli.
Quali sono i rischi?
La corsa mette a dura prova la parete pelvica e i muscoli addominali già compromessi dalla gravidanza e per questo è necessario valutare molti fattori prima di iniziare a correre per non danneggiare il bambino.
Quali sono i fattori che possono creare problemi?
- Battiti alti in gravidanza durante la corsa – 155 battiti al minuto per le donne sotto i 20 anni, 150 battiti al minuto per le donne dai 20 ai 30 anni, 145 battiti al minuto per le donne dai 30 ai 40 e 140 battiti al minuto per le donne over 40.
- Innalzamento temperatura corporea – Correre nelle ore più fresche e fermarsi prima di sentirsi mancare il fiato assicurano una buona ossigenazione al feto.
Le pulsazioni in gravidanza aumentano in modo naturale e il corpo percepisce più calore e per questo il corpo manifesta prima gli eventuali segnali di sofferenza.
Darsi alla corsa in gravidanza è possibile a patto che si goda di una buona forma fisica, non si soffra di particolari condizioni e si riesca ad ascoltare il proprio corpo.
Gravidanza e sport: Frequenza
Le appassionate di running possono correre in gravidanza fino a un massimo di quattro sessioni a settimana di massimo 30 minuti, un principio guida che deve essere confermato da verifiche e controlli medici specifici.
Corsa in gravidanza: Accorgimenti
Correre in gravidanza impone una serie di piccoli e nuovi accorgimenti. Quali?
- Prestare attenzione al terreno (fondi regolari, senza buche e privi di ostacoli)
- Scegliere scarpe da running ben ammortizzate
- Evitare luoghi trafficati
- Fare attenzione al rischio di disidratazione
Fino a che mese di gravidanza si può correre?
Il terzo trimestre rappresenta il periodo in cui diventa più faticoso fare jogging a causa dell’aumento di peso e dell’eccessiva sollecitazioni di articolazioni, fasce muscolari e tendini.
In questa fase continuare ad allenarsi significa dedicarsi ad altre attività come il nuoto, uno sport che consente un allenamento in assenza di gravità e allenta i pericoli dell’aumento di peso.
E il running? Durante il terzo trimestre è preferibile interrompere le uscite outdoor e ricominciare a correre dopo il parto (40 giorni di puerperio in caso di parto naturale e 2 mesi e mezzo in caso di parto cesareo).