Come togliere la poppata notturna, alcuni consigli

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L’errore più comune che una mamma può compiere è quello di precipitarsi subito nella stanza del bimbo al minimo rumore e se il piccolo piange, ricorrere alla poppata. Spesso però non si tratta di fame ma solo di un bisogno di suzione. Se si seguono alcune buone regole, la poppata notturna non sarà più necessaria.

Per facilitare il riposo di vostro figlio, e soprattutto per eliminare la poppata notturna, è necessario come prima cosa assicurarsi che abbia mangiato a sufficienza prima di metterlo a nanna. Quando il neonato arriva alle sei settimane di vita dovresti cercare di ravvicinare le poppate serali in modo tale che ne faccia una verso le sei di sera, un’altra intorno alle 20 e poi un’ultima intorno alle dieci quando probabilmente sta già dormendo.

Come togliere la poppata notturna

 

L’uso del ciuccio

Se usate il ciuccio in modo consapevole, potrebbe risultarvi molto utile per eliminare la poppata notturna. Se siete certe che vostro figlio ha un peso nella norma e che durante il giorno ha mangiato sufficientemente, durante la notte non dovrebbe avere bisogno di aggiunte. L’errore di molte mamme è forse quello di attaccare subito il piccolo al seno quando la notte si sveglia, senza cercare di capire se il risveglio è legato ad altri fattori, come la mancanza di sonno ad esempio.

I segnali della fame sono riconoscibili più dal pianto che da piccoli versetti, si fa via via più forte e persistente senza riuscire a calmarlo in alcun modo. Un bimbo che ha fame continuerà a piangere fino a quando non lo avrete soddisfatto. Inoltre, inizierà a tirare fuori la lingua avvicinando i pugnetti alla bocca.

Se invece notate che si lamenta ma non fa altro, provate a prenderlo in braccio e dategli il ciuccio. Cercate di calmarlo e aiutatelo ad addormentarsi. Nei primi tempi il bambino non lo rifiuterà anche se viene allattato al seno perché la dipendenza da capezzolo nasce un po’ più avanti. Dovreste notare che il bambino succhia il ciuccio per una decina di minuti e poi si calma riaddormentandosi. La seconda notte provate a dargli il ciuccio senza prenderlo in braccio ma direttamente nel suo lettino. La terza notte provate ad aspettare qualche minuto prima di intervenire. Il bimbo, dopo qualche lamento, dovrebbe riaddormentarsi.

Autonomia non abbandono

Non correre subito in suo aiuto non significa infatti “abbandonarlo” ma renderlo “autonomo”. Anche se ancora molto piccolo vostro figlio deve sviluppare la capacità di autoconsolarsi, senza la vostra presenza costante. Se accorrete ogni volta non gli date la possibilità di sviluppare questa sua potenzialità e potreste renderlo, un domani, un bambino insicuro di sé.

Ricordatevi che…

Togliere le poppate notturne in modo troppo “irruento” può essere dannoso. Si perché il piccolo può sentir crescere in lui una specie di stato ansioso. E’ vero anche che alcuni bambini sono molto dormiglioni e già durante i primissimi mesi salteranno la poppata notturna, saziandosi bene durante l’ultimo pasto della giornata. Questi bambini hanno anche la fortuna di soffrire meno di coliche. Quando invece il bambino è vorace, ha un rischio maggiore di soffrirne, tende ad ingrossare e spesso non vuole proprio saperne di rinunciare al pasto notturno. Accetterà questo compromesso quando inizierà la fase dello svezzamento. Il fatto è che ogni bambino ha i propri ritmi naturali.

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