Come attivare il metabolismo con lo yoga
È ormai risaputo che lo yoga influenzi positivamente l’organismo e promuova il benessere psicofisico, anche se i suoi benefici in termini di dimagrimento vengono ancora sottovalutati. Come attivare il metabolismo con lo yoga?
Sembra proprio che non sia necessario praticare un’attività fisica pesante per riuscire a stimolare il metabolismo, visto che lo yoga permette di allenare il corpo nel modo giusto senza grandi sforzi fisici.
Yoga e metabolismo
Le posizioni asana, nonostante l’apparente semplicità, sollecitano gli organi interni e promuovono la funzionalità della tiroide, l’organo deputato alla regolazione del metabolismo.
È proprio dalla tiroide che dipendono molti processi fisici e biologici come la corretta assimilazione degli alimenti, la comparsa di ammassi di grasso e l’accumulo di liquidi nei tessuti.
Attivare il metabolismo con lo yoga diventa una questione di esercizio fisico calmo e rilassato che non necessita di grandi attrezzi per riattivare il quinto chajra laringeo.
Come attivare il metabolismo con lo yoga
Il modo migliore per attivare il metabolismo con lo yoga e spingere il corpo a bruciare grassi è effettuare pochi esercizi a digiuno almeno 3 volte a settimana.
La pratica degli asana yoga promette di riattivare il metabolismo, tonificare il corpo e lavorare sulla flessibilità muscolo-articolare.
Ogni posizione yoga, però, deve essere ripetuta lentamente in modo da sincronizzare corpo e respiro e non sovraccaricare la schiena!
Non resta che scoprire le migliori posizioni per sollecitare la tiroide e come attivare il metabolismo con lo yoga!
Posizione della candela
La posizione richiede di stendersi supini con gambe distese, braccia lungo i fianchi e palmi verso terra, tenere la schiena appoggiata a terra, sollevare le gambe distese, portarle in verticale rispetto al pavimento e reggere la schiena con le mani respirando lentamente.
Posizione del cammello
Tutto quello che bisogna fare è mettersi in ginocchio, posizionare le mani dietro la schiena facendo toccare i pollici, spingere il petto in fuori, far scivolare la tesa, le spalle e il busto indietro, portare le mani sui talloni e mantenere la posizione per qualche respiro.
Posizione del vascello
In questo caso è necessario mettersi seduti con gambe tese e busto perpendicolare al pavimento, piegare le ginocchia e stendere le gambe fino a formare un angolo retto con il busto mentre si sollevano le braccia e si allunga il busto.
Posizione dell’aratro
Non bisogna far altro che mettersi supini, staccare il bacino dal pavimento, sollevare le gambe verso l’alto, spingere i piedi indietro, facendolo scendere fino a terra ma sopra la testa e mantenere la posizione per qualche minuto.
Posizione ad arco
È sufficiente sdraiarsi a pancia ingiù, piegare le gambe, afferrare le caviglie con le mani e spingere verso l’alto mantenendo la posizione per un paio di minuti.
Posizione dell’aquila
Bisogna piegarsi sulle gambe, alzare la gamba destra e appoggiarla sulla coscia sinistra sistemando il collo del piede destro a diretto contatto con il polpaccio sinistro, intrecciare le braccia e mantenere la posizione per un minuto.