Chitosano, la verità sul ‘magnete del grasso’

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Il Chitosano è una sostanza che si ricava dal trattamento della chitina contenuta nell’esoscheletro dei crostacei con la soluzione acquosa basica. Il principale meccanismo di azione del Chitosano risiede nella capacità di legare grassi e sostanze oleose.

Origine chitosano- foto vivodibenessere.it

L’uso di questo polisaccaride risale alla fine degli anni 80, periodo in cui Bentech Labs lo brevettò in soluzioni saline per quelle colture che richiedevano una protezione antigelo, riscontrando un netto miglioramento e aprendo nuove possibilità di utilizzo, soprattutto se si pensa che nel 1997 la NASA produsse un esperimento per proteggere i fagioli in coltivazione nello Space Shuttle e nella stazione spaziale Mir.

A cosa serve?

Le proprietà di questa molecola naturale sono state sfruttate da sempre in ambiti diversi. Negli ultimi anni, l’importanza del Chitosano si è tradotta in evidenti effetti benefici e un grande valore commerciale.

In ambito medico, il Chitosano viene utilizzato come ottimo integratore, soprattutto nelle diete ipocaloriche di persone in sovrappeso. In sostanza l’organismo umano, pur non essendo in grado di digerire questa fibra, può sfruttare la sua capacità di assorbire i grassi ed evitare l’accumulo di grasso adiposo.

In campo industriale questo polimero viene utilizzato per purificare le acque marine da componenti oleosi come il petrolio.

Nell’industria farmaceutica, le proprietà molecolari del Chitosano potenziano l’efficienza dei farmaci in quanto riescono a veicolare meglio il principio attivo della formula.

Nell’industria agricola, le proprietà antibatteriche e di scarsa permeabilità dell’ossigeno della molecola vengono utilizzate per trattare semi e frutti.

Nel settore tessile, il polisaccaride viene sfruttato per migliorare la qualità della tinteggiatura dei tessuti.

Nel campo alimentare, le caratteristiche antibatteriche e anallergiche del Chitosano esaudiscono un eccellente produzione di imballaggi.

Proprietà ed efficacia

Chetosano per dimagrire- foto freefarma.it

Gli studi sperimentali e la recente letteratura in merito al Chitosano dimostrano come funziona il corredo di proprietà ed effetti benefici:

  • Metabolismo lipidico: il polisaccaride eserciterebbe un’azione inibitrice nei confronti dell’assorbimento di trigliceridi, garantendo una riduzione delle concentrazioni ematiche di trigliceridi e colesterolo LDL, oltre a permettere un miglior controllo delle dimensioni della placca ateromasica.
  • Insufficienza renale: la particolare molecola porterebbe notevoli vantaggi nel corso di patologie renali. Una dieta equilibrata che gode dell’aggiunta di Chitosano in soggetti nefropatici potrebbe determinare una riduzione delle concentrazioni ematiche di urea e di creatinina, uno stimolo a nutrirsi, un aumento della forza muscolare e un miglior riposo notturno.
  • Peso corporeo: esistono diverse voci in controtendenza secondo cui non vi sarebbero particolari o evidenti effetti dimagranti. Eppure il Chitosano, forte del suo potere ‘lega grassi’, continua a essere utilizzato nella preparazione di integratori per la perdita di peso e nei piani alimentari degli sportivi.

Come usare il Chitosano?

In commercio esistono numerosissimi supplementi a base di Chitosano. Generalmente per gestire al meglio l’attività metabolica della molecola sarebbe necessario un dosaggio giornaliero di compresse di Chitosano da 8001.200 mg , assunti subito prima dei pasti con un bicchiere di acqua.

Effetti collaterali

Esattamente come per ogni integratore o molecola, anche per il Chitosano esistono degli effetti collaterali che potrebbero manifestarsi dopo una sua assunzione.

Partiamo dal presupposto che si tratta di un integratore alimentare e quindi con effetti collaterali minimali ma legati alla durata del trattamento. In linea generale è raccomandabile non assumere il Chitosano per un periodo superiore ai 6 mesi o più e in concomitanza con altre prescrizioni mediche in atto per evitare l’insorgenza di effetti collaterali come:

  • leggera costipazione e flatulenze;
  • disturbi gastrointestinali;
  • dolori a livello toracico.

Ad ogni modo la comparsa di effetti collaterali risulta prontamente regredita una volta sospesa l’assunzione.

Chitosano: le controindicazioni

Esistono dei casi tuttavia in cui l’uso di Chitosano risulta fortemente sconsigliato. Quali? Diciamo pure che risulta controindicato per:

  • donne che attendono un bambino o allattano per via delle tracce di metalli pesanti
  • persone che soffrono di patologie assumono farmaci salvavita per via della possibile interferenza nel processo di assorbimento del farmaco.
  • tutti i soggetti ipersensibili al principio attivo o allergici ai crostacei perché in fondo è un prodotto derivante dai crostacei!

La lista dei farmaci o alimenti che possono modificare l’effetto del Chitosano si basa sostanzialmente proprio sul potere legante del polimero nel lume intestinale con principi attivi di natura lipofila, vitamine liposolubili, antiossidanti e componenti minerali: questa proprietà potrebbe ridurre la loro biodisponibilità.

Dove trovare il ‘magnete del grasso’

Integratori a base di chitosano- foto doppiobenessere.it

In commercio il ‘magnete del grasso’ si trova sotto forma di compresse per dimagrire e integratori alimentari, diverse per tipologie e prezzi. È possibile scegliere tra tavolette, compresse o capsule, differenti più che altro per la quantità del principio attivo contenuto.

Questi integratori per dimagrire si trovano in farmacia o in erboristeria, luoghi in cui il personale competente può consigliare la formula vincente declinata caso per caso.

Ma quanto costano? I prezzi degli integratori a base di Chitosano variano da un minimo di 8 euro per una confezione da 60 unità a un massimo di 30 euro per una scatola da 200 capsule.

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