Artrosi dell’anca: cause, sintomi e trattamenti
L’artrosi dell’anca è una patologia dovuta alla degenerazione della cartilagine che ricopre i capi articolare delle ossa dell’anca. Scopriamola meglio!
La malattia cronico degenerativa chiamata artrosi o coxartrosi dell’anca colpisce la cartilagine che riveste i margini delle ossa dell’anca e ne compromette la normale funzionalità.
Questa patologia interessa il 30% delle persone dopo i 50 anni di età, con una predilezione per il sesso femminile, anche se può colpire giovani e bambini con una patologia sottostante.
Si tratta, infatti, di una malattia degenerativa che evolve lentamente e non offre molte possibilità di diagnosi tempestiva.
Articolazione dell’anca
Prima di capire fino in fondo perché e come si sviluppa l’artrosi dell’anca è importante conoscere la conformazione dell’articolazione dell’anca o coxo femorale.
Questa articolazione è formata dall’acetabolo dell’osso iliaco e dalla testa del femore e possiede cartilagini che ricoprono le teste delle due ossa, liquido lubrificante e ammortizzante e capsula che racchiude il tutto.
L’artrosi non fa altro che usurare e assottigliare la cartilagine creando una riduzione del liquido sinoviale e riducendo lo spazio tra le ossa.
L’articolazione mobile, quindi, si irrigidisce fino al punto in cui si blocca e impedisce la normale deambulazione.
Cause dell’artrosi dell’anca
Le cause che scatenano la patologia degenerativa all’anca possono determinare due tipi diversi di artrosi: artrosi primaria dovuta più che altro a fattori predisponenti e artrosi secondaria legata a patologie vere e proprie.
Artrosi primaria
- Età (invecchiamento e usura dell’articolazione)
- Sovrappeso (peso eccessivo che sollecita l’articolazione)
- Ereditarietà (casi in famiglia)
Artrosi secondaria
- Eventi traumatici (fratture o difetti posturali)
- Patologie (diabete o colesterolemia)
- Malformazioni dello scheletro (ginocchia valghe, piedi piatti, scoliosi e altro)
- Difetti congeniti (es. displasia dell’anca o osteonecrosi cefalica femorale)
Artrosi dell’anca: Sintomi
Abbiamo accennato al fatto che la coxartrosi non si manifesta in maniera improvvisa e mantiene un decorso lento e progressivo.
I sintomi che accompagnano l’artrosi dell’anca interessano principalmente l’articolazione e la sua normale funzionalità:
- Dolore che provoca il movimento – È possibile avvertire dolore all’inguine, alla parte interna della coscia o alla parte interna del ginocchio.
- Limitazione del movimento – L’inceppamento meccanico e la contrazione della muscolatura non lavorano più in modo ineccepibile.
Se nelle prime battute, però, il dolore all’anca promette di andare via con il riposo, non si può dire la stessa cosa quando l’artrosi diventa avanzata perché anche salire e scendere le scale o alzarsi dalla sedia diventa un’impresa.
Artrosi all’anca bilaterale
Quando l’artrosi interessa la cartilagine dei capi articolari delle ossa sia dell’articolazione destra che dell’articolazione sinistra allora la mobilità viene compromessa sensibilmente e la deambulazione risulta davvero difficoltosa.
Diagnosi
Il decorso lento e progressivo non rende facile diagnosticare l’artrosi all’anca nelle primissime fasi della malattia.
In effetti il medico non può basarsi soltanto sui sintomi riportati dal paziente perché le cause che possono dare vita ai dolori all’anca possono essere diverse e non lasciare presagire un’artrosi in atto.
La diagnosi precisa deve passare da esami strumentali specifici:
- Radiografia del bacino
- Radiografia assiale dell’anca
- Esami di laboratorio (controllo del liquido sinoviale)
- Esami del sangue (velocità di sedimentazione)
- Tac
- Risonanza magnetica
Artrosi dell’anca: Cure e terapie alternative
La medicina non è ancora riuscita a elaborare cure definitive, anche se è riuscita a compiere importanti progressi.
Terapia generale
La terapia generale si basa sul riposo e su diversi rimedi fisici e fisioterapici come i fanghi, le cure termali, la ginnastica mirata.
Il paziente può accedere a diverse terapie, meno efficaci ma ugualmente importanti per recuperare una buona qualità di vita:
- Marconiterapia – Le onde elettromagnetiche ad alta frequenza generano un calore sufficiente a provocare la vasodilatazione e la riduzione del dolore alla gamba sinistra, all’inguine o alla parte interna del ginocchio.
- Laser terapia – Il raggio laser determina la vasodilatazione, migliora il drenaggio linfatico e attica il microcircolo.
- Terapia a ultrasuoni – Le vibrazioni sonore a frequenze elevate provocano calore e riducono il dolore all’anca.
- Ozonoterapia – Le infiltrazione di ozono in punti precisi attivano la rigenerazione osteoarticolare e sviluppano un’azione antinfiammatoria e analgesica.
Terapia farmacologia
Il trattamento farmacologico a base di FANS (farmaci antinfiammatori non cortisonici) viene prescritto nell’ottica di sedare il dolore.
I farmaci, unitamente ai farmaci condroprotettori, possono rallentare la degenerazione della cartilagine mentre, in concomitanza all’utilizzo di un bastone, riescono a ridurre i microtraumi che continuano a danneggiare la cartilagine.
Terapia chirurgica
Quando la coxartrosi risulta molto avanzata e il dolore impedisce una buon qualità di vita allora la soluzione migliore è l’intervento chirurgico.
La terapia chirurgica per l’artrosi dell’anca può essere di tipo correttivo (sostituzione parziale della testa del femore) o sostitutivo (impianto di una protesi in titanio o ceramica).
L’intervento chirurgico viene effettuato in anestesia (generale o peridurale) e prevede un decorso post-operatorio piuttosto breve visto che torna a camminare con le stampelle dopo 4-5 giorni e autonomamente dopo 3 settimane grazie alla fisioterapia.
Le protesi installate durano orientativamente dodici anni e devono essere ricontrollate per evitare ulteriori problematiche.
Terapie alternative
Esistono delle terapie alternative che promettono di riuscire a gestire i sintomi dell’artrosi dell’anca in modo più naturale come l’agopuntura, i braccialetti di rame o il consumo di tisane alle erbe o integratori.
I rimedi naturali puntano a lenire la sintomatologia della patologia degenerativa nei casi più lievi, ma non possono nulla contro il deterioramento dell’anca.