Aminoacidi ramificati: Curare la sclerosi laterale amiotrofica e non solo
Gli aminoacidi ramificati, tra cui la leucina, l’isoleucina e la valina, sono degli aminoacidi di particolare importanza per gli atleti perché vengono metabolizzati nel muscolo, piuttosto che nel fegato. Si tratta di nutrienti essenziali che il corpo ottiene dalle proteine presenti negli alimenti, soprattutto nella carne, nei latticini e nei legumi.
Gli aminoacidi ramificati vengono usati in medicina per trattare alcune patologie quali la sclerosi laterale amiotrofica (SLA, la malattia di Lou Gehrig), malattie del cervello, malattie del fegato (encefalopatia epatica cronica, encefalopatia epatica latente), una malattia genetica chiamata malattia di McArdle, una malattia denominata degenerazione spino cerebellare e lo scarso appetito in pazienti anziani con insufficienza renale o pazienti oncologici.
Gli aminoacidi a catena ramificata sono utilizzati anche per aiutare a contrastare il deperimento muscolare nei soggetti costretti a letto. Alcune persone usano gli aminoacidi ramificati anche per prevenire la fatica e migliorare la concentrazione. Gli atleti usano gli aminoacidi a catena ramificata per migliorare l’esercizio e le prestazioni e ridurre l’affaticamento muscolare durante l’esercizio fisico intenso.
Come funzionano?
Gli aminoacidi ramificati stimolano la costruzione di proteine nei muscoli e, inoltre, riducono la disgregazione muscolare. Gli aminoacidi a catena ramificata sembrano prevenire la trasmissione difettosa del messaggio dalle cellule al cervello, in tutte quelle persone afflitte da una malattia epatica avanzata, mania, discinesia tardiva e anoressia.
In teoria, dopo la digestione delle proteine il cibo viene suddiviso in singoli aminoacidi, questi, possono essere utilizzati per costruire nuove proteine o essere bruciati come combustibile per produrre energia.
Alcune ricerche hanno mostrato che una ingestione orale di una miscela di aminoacidi ramificati favorisce il recupero della forza muscolare dopo l’esercizio fisico con aumenti significativi della forza, della potenza e della resistenza alla fatica. Questi dati testimoniano che gli aminoacidi ramificati possono essere molto utili agli atleti che cercano di migliorare le proprie prestazioni.
Ci sono altri studi, inoltre, che dimostrano come a ridotti livelli plasmatici di aminoacidi ramificati, in particolare della leucina, siano correlati un aumento dei livelli di marcatori della fatica con conseguenti riduzioni nelle prestazioni fisiche, il che significa che oltre ad aumentare le prestazioni sportive, gli aminoacidi ramificati, hanno anche la funzione di diminuire la percezione del dolore e della fatica stessi.
In genere gli aminoacidi ramificati vengono assunti insieme a proteine intere, come quelle provenienti dalla carne magra o dal pollame, così come vengono assunte assieme alle vitamine e ai sali minerali, in particolare alle vitamine del gruppo B.
Quando è necessaria una sua integrazione
E ‘stato dimostrato che aminoacidi a catena ramificata aiutano a combattere la sclerosi laterale amiotrofica, mantenendo la forza muscolare, mentre gli individui con malattia epatica (encefalopatia epatica) possono trarre beneficio dalla somministrazione endovenosa di aminoacidi ramificati.
Inoltre, durante i periodi di stress fisico, come il allenamenti intensi con sollevamento di pesi, il corpo può entrare in uno stato catabolico, quando questo accade, gli integratori di aminoacidi, specialmente la leucina e suoi derivati, possono essere utili nel ridurre la disgregazione proteica.
Anche un uso post-operatorio di aminoacidi a catena ramificata può essere utile e può contribuire a ridurre la perdita muscolare. Gli aminoacidi ramificati si trovano nei latticini, nelle carni rosse, così come nel siero del latte, nelle proteine e nelle uova.