Disturbi del sonno, sintomi e tipologie principali
I disturbi del sonno possono colpire chiunque. Impediscono a una persona di riposarsi correttamente. Rendono quindi impossibile una quantità di sonno necessaria al benessere psicofisico della persona.
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Secondo gli esperti questi disturbi possono colpire indistintamente tutti, sia le donne che gli uomini, qualsiasi sia l’età o la provenienza geografica. Un calcolo approssimativo ha portato a stabilire che, anche se solo in modo occasionale, circa il 25% degli adulti ne soffre e anche il 21% dei bambini.
Oggi, vediamo quali sono i sintomi e le cause dei disturbi del sonno. Cercando di far chiarezza su questo argomento che interessa moltissime persone al mondo.
Quali sono i sintomi del disturbo del sonno?
I disturbi del sonno portano a sintomi sia fisici che psicologici. Chi se soffre infatti, noterà una maggior predisposizione alla stanchezza cronica, la tachicardia e una tensione muscolare generalizzata. Non solo, chi ne soffre ammette di sperimentare anche un certo abbassamento della soglia del dolore e un malessere fisico generale. Questo disturbo può provocare, tra gli altri sintomi fisici più comuni, anche astenia.
Tra i sintomi psicologici più comuni invece, troviamo la difficoltà a concentrarsi sulle faccende quotidiane, un umore instabile, apatia, irritabilità, nervosismo e inerzia.
Cause del disturbo del sonno
Non è possibile indicare una causa unica per i disturbi del sonno, cambiano in base al problema specifico. Esistono infatti varie tipologie di disturbi del sonno e li vedremo tra poco.
Spesso comunque alla base vi è un problema di ansia, la quale è coinvolta in problemi d’insonnia. Allo stesso tempo, alcuni esperti sottolineano, anche i disturbi del sonno possono essere i promotori dell’ansia. Quando vi è la mancanza di sonno, il cervello viene stimolato in quella parte associata alla depressione e altri disturbi. Alcune ricerche hanno avuto modo di dimostrare che quasi tutti i disturbi psichiatrici, sono correlati a un disturbo del sonno.
Per chi invece soffre d’ansia, l’insonnia fa parte del gioco. Non solo, queste persone hanno pensieri ossessivi, preoccupazioni perenni, stress eccessivo oltre che problemi gastrointestinali e incubi in quelle poche ore che riescono a dormire.
Un’altra causa correlata, sembra essere quella di provare ricorrenti emozioni negative e pensieri ossessivi che impediscono di dormire con tranquillità.
Cosa s’intende per disturbo del sonno?
Con disturbo del sonno s’intende una situazione in cui il ritmo del sonno è anormale e interferisc con il funzionamento fisico, quello emotivo e mentale. Di tutti i disturbi del sonno, quello più comune è l’insonnia. Chi ne soffre trova difficoltà sia ad addormentarsi, sia a mantenere il sonno. Queste persone si svegliano presto la mattina, ma non sono mai riposati.
L’insonnia in realtà non è l’unico disturbo del sonno, ci sono anche l’apnea nel sonno, il sonnambulismo e la narcolessia. Tra questi disturbi c’è anche il bruxismo.
Tipologie di disturbi del sonno
Pare che i disturbi del sonno si suddividono in due grandi categorie. Le dissonnie, disturbi che vanno a incidere su qualità e quantità del sonno. Le parasonnie, in questo caso sono disturbi anomali durante le ore notturne. Vediamole adesso nel dettaglio.
Insonnia
Appartiene al gruppo delle dissonnie. E’ uno dei più diffusi e indica l’incapacità di dormire per un giusto periodo di tempo (secondo le esigenze personali). L’insonnia può essere:
- Iniziale: quando la persona fa fatica ad addormentarsi.
- Centrale: se il sonno viene interrotto da continui risvegli, delle volte anche molto prolungati
- Tardiva: interessa la persona che si sveglia nella notte e, da quel momento in poi, non è più capace di riprendere sonno.
L’insonnia non dura sempre uguale. Può essere un disturbo transitorio, che non dura quindi più di una settimana. Può essere breve, cioè per un periodo massimo di tre settimane, oppure a lungo termine, che va oltre le tre settimane.
Secondo le statistiche, sono soprattutto le donne a soffrirne. L’insonnia è spesso causata da uno stato d’ansia, la quale a sua volta deriva spesso da situazioni interne o esterne all’individuo. Può derivare da una situazione ambientale etc.
Ipersonnia
Il secondo dei disturbi del sonno appartenenti al grupppo delle dissonnie. E’ il contrario dell’insonnia e si chiama ipersonnia. La persona ha un bisogno praticamente cronico di dorimire e soffre quindi di sonnolenza diurna.
In pratica, chi ne soffre riesce a dormire bene la notte ma, al mattino ha difficoltà a svegliarsi e resta tutto il giorno molto stanco, a tal punto che man a mano che le ore passano, la stanchezza aumenta. Sembra che possa colpire tra i 15 ed i 30 anni e ne soffre quasi il 7% delle persone in Italia. Sia i pazienti che i medici spesso sottovalutano il problema, ed ecco che non vi è una corretta diagnosi. La persona soffre di apatia, inerzia e cattivo umore.
Nascolessia
Questa è una malattia neurologica poco diffusa. Si stima che, su 100.000 abitanti, 47 persone ne soffrono. In pratica, l’individuo viene colpito improvvisamente dal sonno ed è obbligato a frequenti pisolini, i quali devono durare almeno 40 minuti l’uno.
Il problema della narcolessia è che colpisce in modo talmente repentino che, chi ne soffre, può arrivare ad addormentarsi anche mentre cammina, mangia o parla. Il narcolettico non riesce a dormire bene, durante la notte si sveglia spesso.
Quasi tutti i pazienti narcolettici, hanno una carenza di ipocreatina. Questa sostanza ha lo scopo di stimolare il cervello alla veglia. Il motivo di tale carenza non è invece chiaro. Secondo i ricercatori, le possibili cause sono: ereditarietà, presenza di infezioni, lesioni cerebrali, patologie autoimmuni e carenza d’istamina. Altre invece, arrivano a ipotissare che alcune tossine ambientali possono scatenare la narcolessia, come il fumo passivo, i metalli pesanti o i pesticidi.
La narcolessia appartiene sempre al gruppo delle dissonnie.
Apnee notturne
In realtà si parla di disturbi del sonno correlati alla respirazione ma, l’apnea notturna è la più frequente. Durante il sonno vi sono ripetute interruzioni del sonno, un attacco di soffocamento oppure un russare molto rumoroso. Solitamente le cause delle apnee notturne non sono psicologiche ma fisiologiche. Anche questa dissonnia non è molto comune, ma comunque sia più di quanto si pensi. Sembra che interessi quasi il 2% delle donne e il 4% degli uomini. Chi soffre di scompensi cardiaci, ne soffre nel 40% dei casi.
Si parla di apnea notturna quando la persona durante il sonno smette di respirare per più di dieci secondi. Altra alterazione della respirazione durante il sonno, è l‘apnea ostruttiva, in pratica la faringe collassa nelle ore di riposo a causa del rilassamento del tono musicale oppure per una predisposizione fisica. Il fattore di maggior rischio è l’obesità.
Pseudo Insonnia
Quando la persona ha l’impressione di non aver dormito abbastanza e sentono quei fastidi soliti dell’insonnia ma, il medico che monitorizza non nota disturbi durante il sonno. Questo almeno in apparenza. Ultimamente è stato dimostrato che, chi soffre di pseudo insonnia non soffre dei sintomi classici dell’insonnia ma tuttavia le sue ore di riposo sono frastagliate da tanti microrisvegli, i quali durano per pochi secondi ma, sono sufficienti a impedire un riposo sano. Tale problema può essere legato a stati si fobia e ansia
Disturbo del ritmo carcadiano del sonno
Eccoci al sesto ed ultimo dei disturbi del sonno catalogati come “dissonnie”, cioè l’alterazione del ritmo sonno-veglia. Esistono vari tipologie di disturbo del ritmo carcadiano del sonno. Vediamo i principali:
- Fase del sonno ritardata: la persona non si addormenta o sveglia quando desideta
- Effetto Jet Lag: la persona si sveglia o ha sonno in orari insoliti, differenti dal fuso orario del proprio paese.
- Turni lavorativi: è soggetto a questo disturbo chi fa orari lavorativi anomali, cioè chi lavora di notte
Incubi notturni
Da qui parte l’elenco delle parasonnie, quei disturbi del sonno che coinvolgono eventi fuori dal comune durante il sonno. Gli incubi notturni sono sogni vividi e angoscianti che provocano il risveglio anche più volte durante la notte. Spesso l’incubo ha una trama ricorrente, può essere “a puntate” o sempre diverso. Non è detto che l’incubo sia legato a fatti accaduti. Chi si risveglia è angosciato e riesce a ricostruire perfettamente il sogno. Può insorgere già tra i 3 ed i 6 anni.
Terrori notturni
Il terrore notturno è molto più intenso dell’incubo. Si manifestano durante la prima metà della notte e, chi è ne è colpito, provoca profonde agitazioni ma anche sintomi fisici come la tachicardia, la sudorazione eccessiva e il pallore. La persona ecco che si sveglia dal terrore notturno urlando, singhiozzando e senza ricordare il sogno, del quale può ricordare solo alcuni frammenti. Colpisce soprattutto i bambini dai 3 agli 8 anni, ma anche gli adulti possono soffrirne.
Sonnambulismo
Il corpo ma movimenti automatici che possono essere più o meno seri. Chi è sonnambulo ad esempio può sedersi sul letto, camminare per casa o mangiare. Solitamente questo episodio dura circa 15 minuti, poi la persona torna a letto in modo spontaneo. Se viene interrotto durante le sue attività, può diventare aggressivo. Solitamente compare tra i 4 e gli 8 anni, ha un picco verso i 12 e di solito con l’adolescenza scompare. In rari casi prosegue anche in età adulta e, a questo punto è bene cercare una soluzione.
Sindrome da gambe senza riposo
Le gambe hanno spasmi, scosse brevi ogni 50 o 90 secondi. La persona può lamentare al risveglio prurito o fastidio agli arti. E’ molto frequente nelle persone di una certa età o tra le donne in gravidanza. L’unica soluzione poi, è muoversi. Questo è un disturbo senso-motorio e si presenta come intorpidimento, formicolio e pizzicore. Arriva sollievo solo muovendosi. Nei casi più gravi la sindrome da gambe senza riposo può portare alla depressione. Viene associata alla carenza di ferro. Gli esperti hanno scoperto che entrano in ballo anche fattori genetici.
Bruxismo
Il bruxismo è il digrignamento dei denti. Si tratta della contrazione involontaria dei muscoli della masticazione, avviene più volte nella stessa giornata. Di giorno il problema è più facile da prevenire ma, di notte, diventa particolarmente difficile, anche perché essendo involontario la persona non si rende conto di farlo. Può durare dai 5 ai 15 secondi a volta. Il movimento alla lunga danneggia i denti e arriva a provocare problemi mandibolari. La causa principale è lo stress.
Enuresi notturna
Perdita di urina nella notte che interessa bambini con più di 5-6 anni ma in coloro che hanno un apparato urinario sano. Sono cause psicologiche solitamente, come stati di forte ansia.