Sindrome di Menière: cause, sintomi e trattamenti
La sindrome di Menière è una patologia scoperta nel 1861 che colpisce l’orecchio interno e più di preciso la zona chiamata labirinto e può avere dei risvolti negativi su udito ed equilibrio.
Il medico francese Prosper Menière fu il primo a descrivere per la prima volta la sintomatologia complessa provocata da un aumento di pressione dei fluidi del labirinto auricolare, una condizione che con i suoi 40 – 400 casi l’ su 1.000.000 di persone ogni anno risulta ancora poco comune.
I dati più precisi che arrivano degli Stati Uniti parlano di una malattia dell’orecchio che colpisce circa 50.000 persone per lo più tra i 40 e i 50 anni senza distinzione di razza o sesso.
Fondamentalmente la sindrome di Menière fa la sua comparsa tra i 20 e i 60 anni e col passare del tempo rischia di diventare bilaterale ossia di estendersi a entrambe le orecchie.
Meccanismo fisiologico
Non è ancora chiaro il meccanismo che innesca la malattia di Menière, ma sembra sempre più probabile che tutto si ricolleghi ai liquidi presenti all’interno del labirinto auricolare.
La descrizione anatomica dell’orecchio svela una composizione a tre livelli suddividibile nel seguente modo:
- Orecchio esterno – Il padiglione auricolare, il condotto uditivo esterno e la superficie laterale o esterna della membrana timpanica formano la “barriera” su cui si infrangono i suoni che vengono trasmessi all’orecchio medio.
- Orecchio medio – La superficie mediale della membrana timpanica, la cavità timpanica, le cellule mastoidee e la tuba uditiva compensano o annullano le variazioni pressorie dell’aria sulle due superfici del timpano.
- Orecchio interno – La parte interna dell’orecchio contiene il labirinto osseo (cavità interna) e il labirinto membranoso (interno al labirinto osseo), parti che condividono un liquido detto perilinfa contrariamente alla parte del labirinto membranoso in cui è presente l’endolinfa.
La sindrome di Menière provocherebbe l’aumento di volume e pressione proprio dell’endolinfa, un liquido che si muove con i movimenti della testa e spinge i recettori a trasmette al cervello il segnale di tale movimenti.
L’idrope vestibolare finisce per compromettere la funzionalità dell’endolinfa e dei recettori e provocare gravi disturbi su equilibrio e udito.
Sindrome di Menière: Cause
Le cause che provocano un aumento di volume e pressione del liquido nell’orecchio interno non sono ancora state chiarite da evidenze scientifiche.
È possibile ipotizzare alcune possibili cause scatenati:
- Infezioni – I processi infettivi che coinvolgono l’orecchio interno e le vie aeree superiori possono pregiudicare il normale funzionamento dell’apparato.
- Ereditarietà – In questi casi la componente ereditaria potrebbe essere un fattore di alta incidenza della malattia di Menière.
- Patologie – È possibile che esista una correlazione tra malattie autoimmuni, leucemia e sifilide e aumento di endolinfa.
- Stress – Lo stress e gli stati d’asia possono avviare meccanismi dai risvolti negativi.
La definizione delle possibili cause della sindrome di Menière non può escludere altre condizioni quali l’otosclerosi (ispessimento orecchio medio), i diversi cambi di quota, la velocità, l’assunzione di alcuni farmaci oppure i cambiamenti ormonali.
Sindrome di Menière: Sintomi
Il quadro sintomatologico della sindrome di Menière si presenta talmente vasto che risulta molto spesso invalidante (invalidità civile):
- Acufeni (ronzii, fruscii o soffi)
- Diarrea
- Fastidio
- Fitte all’orecchio
- Ipoacusia fluttuante (alterazioni dell’udito)
- Nausea
- Nistagmo (movimento involontario degli occhi)
- Sudorazione intensa
- Vertigini oggettive (ambiente che gira vorticosamente)
- Vertigini soggettive (sensazione di instabilità)
- Vomito
Gradi malattia di Menière
Il complesso sintomatologico della sindrome di Menière riesce a definire diverse tipologie e differenti stadi della patologia:
- Tipica – I disturbi possono trovare origine dalla coclea oppure dal vestibolo e sviluppare un insieme di classici sintomi come perdita dell’udito e vertigini.
- Atipica – L’origine del problema risiede solo nel vestibolo (sindrome vestibolare) oppure nella coclea.
La classificazione della sindrome di Menière può avvenire anche sulla base dei metodi diagnostici usati:
- Certa – La diagnosi avviene post mortem a seguito di un’autopsia a cranio aperto.
- Definita – L’esame audiometrico segnala il disturbo dopo due crisi sintomatiche.
- Probabile – La manifestazione della sindrome vertiginosa o acufeni non duratura può portare a una diagnosi ragionevole.
In ultimo il grado della sindrome di Menière può essere effettuata sulla base dei sintomi avvertiti dal paziente:
- Stadio I – La crisi con vertigini di tipo oggettivo, nausea, vomito e sudorazione intensa può durare da 20 minuti a 3 ore.
- Stadio II – L’aspetto fluttuante delle anomalie della ricezione dei toni a bassa frequenza può perdurare per più tempo e avere tempi di remissione più brevi.
- Stadio III – La capacità uditiva risulta compromessa e le vertigini vengono sostituite da un senso di instabilità che conduce a percezioni alterate dell’equilibrio.
Sindrome di Menière: Specialisti e diagnosi
Lo specialista mediante l’anamnesi e l’esame obiettivo dell’orecchio può riuscire a interpretare la condizione del paziente. Come si esegue la diagnosi della sindrome di Menière nei centri specializzati?
- Test neurologico (valutazione neurologica del paziente)
- Esame audiometrico (analisi di quantità e qualità dell’orecchio)
- Elettrococleografia (indagine delle attività elettriche del nervo acustico)
- Risonanza magnetica (ricerca di tumore del nervo vestibolo cocleare o patologia neuro vascolare)
Sindrome di Menière: Cure e trattamenti
La sindrome di Menière può essere gestita con un trattamento farmacologico diretto ad abbassare la pressione dell’orecchio e combattere i diversi sintomi oppure con rimedi naturali volti ad alleviare i sintomi che abbassano la qualità di vita.
Trattamento farmacologico
La terapia farmacologica a cui uno specialista potrebbe ricorrere comprende:
- Diuretici (eliminazione acqua dall’organismo)
- Steroidi (ridurre lo stato infiammatorio)
- Antistaminici (fermare il rilascio di istamina legato ai fenomeni allergici)
- Antiemetici (controllare vertigini, nausea e vomito)
- Benzodiazepine (gestire vertigini)
- Antibiotici (limitare gli impulsi al nervo vestibolare)
- Farmaci osmotici (eliminare endolinfa in eccesso)
Terapie chirurgiche
È possibile trattare la malattia di Menière sia con dispositivi medico-chirurgici destinati a drenare l’endolinfa eccedente che con l’installazione di apparecchi acustici o impianti cocleare che consentono al soggetto di sentire nuovamente i suoni.
Il medico può decidere di intervenire chirurgicamente per mettere fine ai sintomi che rendono la vita del paziente particolarmente difficoltosa:
- Neurectomia vestibolare – L’intervento in anestesia totale prevede la rimozione di parte del nervo vestibolare per interrompere i segnali distorti che raggiungono al cervello.
- Labirintectomia – La soluzione estrema prevede la rimozione del labirinto, un’operazione che provoca la perdita dell’udito.
Rimedi naturali
È possibile gestire la sindrome di Menière con dieta, sistemi alternativi e principi attivi di piante officinali per lenire il complesso di disturbi:
- Alimentazione – La sindrome di Menière impone una dieta fatta di molta acqua e scelte alimentari poveri di sale per ridurre l’aumento pressorio del liquido dell’orecchio.
- Vitamine – L’integrazione di vitamine del gruppo B (vitamina B1, vitamina B2 e vitamina B6) e vitamina E può migliorare il quadro clinico del paziente.
- Agopuntura – L’applicazione di aghi in punti particolari (cancello nervoso, simpatico, renale e occipitale) potrebbe attenuare i sintomi.
- Fisioterapia – Le manipolazioni di collo, capo, mandibola e fondoschiena possono aiutare a gestire i sintomi di sindrome di Menière e cervicale.
- Fitoterapia – Tisane a base di ginkgo biloba o rosmarino possono favorire i processi circolatori e promuovere l’eliminazione di liquido in eccesso.
- Omeopatia – Il consiglio di un bravo omeopata può aiutare a lenire i vari sintomi.