Paralisi del sonno: cause, sintomi, esperienze, rimedi e cure
I disturbi del sonno sono molto frequenti, ma ne esistono alcuni ancora poco conosciuti. È il caso della paralisi del sonno. Scopriamo di più di questo fenomeno!
Cos’è la paralisi del sonno? Conosciuta anche come paralisi ipnagogica si definisce come disturbo caratterizzato dall’incapacità di muoversi o pronunciare parole nel momento prima di addormentarsi e poco prima di svegliarsi.
Questo disturbo è legato al prolungamento o all’anticipo dello stadio REM, vale a dire quella fase del sonno profondo in cui l’attività cerebrale è funzionante.
Le persone che vivono la paralisi del sonno possono provare ansia e paura perché sono vigili e consapevoli senza avere controllo sul corpo. In realtà è condizione che possono risolvere facilmente.
Le fasi del sonno
Prima di proseguire con l’analisi della paralisi del sonno è bene tenere a mente quali sono le fasi del sonno e cosa caratterizza lo stadio REM.
Il sonno è suddiviso in fasi cicliche che si alternano 4-5 volte durante il sonno, ma fanno riferimento a due macrocategorie: lo stadio NREM (Non Rapid Eye Movement) e lo stadio Rem (Rapid Eye Movement).
Nello stadio NREM si alternano varie fasi durante le quali ci si approccia al sonno profondo vero e proprio: dalla fase di addormentamento in cui l’organismo rallenta le funzioni vitali e il cervello emana onde Alpha al posto delle onde Beta a seguito del rilassamento si arriva alla fase dell’addormentamento in cui il respiro è profondo, la muscolatura è rilassata e gli occhi non si muovono. Questa condizione spinge il cervello a emanare le onde Theta legate all’immaginazione.
In questo modo si raggiunge la fase del sonno profondo, vale a dire quel momento in cui il cervello emana onde Theta e Delta legate alle attività basilari di natura involontaria. Non a caso svegliarsi in questo momento causerebbe un senso di confusione.
Dopo un’ora circa dall’addormentamento si ripropone nuovamente il ciclo, creando la cosiddetta fase REM: l’organismo vive un rilassamento profondo mentre il cervello emana le onde Delta e le onde Theta in una sequenza veloce.
Si concretizza così il cosiddetto “sonno paradosso”, cioè una fase che implica un’incapacità di muovere i muscoli di gamba e braccia e un’attività oculare piuttosto considerevole.
Paralisi del sonno: Cause
A cosa è dovuta la paralisi del sonno? Le cause della paralisi del sonno vanno ricercate nei fenomeni e nelle problematiche che prolungano o anticipano la fase REM del sonno.
Ancor oggi purtroppo non sono state accertate le cause effettive di questo fenomeno, ma gli esperti hanno evidenziato alcuni fattori predisponenti.
Alla base della paralisi del sonno ci sono cause psicologiche come lo stress, l’insonnia e l’ansia oppure cause più oggettive come i disturbi del sonno, il consumo di bevande stimolanti e l’assunzione di medicinali a base del principio attivo galantamina.
Dal punto di vista clinico, invece, le persone più predisposte a soffrire di paralisi del sonno hanno alle spalle traumi, attacchi di panico, ansia e stress post-traumatico.
Paralisi del sonno: Sintomi
La paralisi del sonno si manifesta durante uno stato di veglia (e quindi di consapevolezza), ma il corpo non risponde agli stimoli.
Tra i sintomi della paralisi del sonno ci sono l’incapacità di muoversi, la tachicardia, la difficoltà respiratoria, l’arrivo di allucinazioni e la sensazione della presenza di qualcuno.
Perché la paralisi del sonno porta allucinazioni? Questo fenomeno avviene in concomitanza di una paralisi muscolare e una dimensione onirica. In pratica è come fare un sogno ad occhi aperti.
Cosa si vede in una paralisi del sonno? La risposta alla domanda “Nella paralisi del sonno cosa vedi?” si lega all’ipotesi dell’attivazione di un’aria del cervello deputata alla formazione e alla memorizzazione dei ricordi legati a eventi emotivi e quindi alla creazione di contenuti paurosi o comunque violenti.
Diagnosi
La paralisi del sonno non è pericolosa, ma gli episodi possono incutere inquietudine e ansia e avere ripercussioni sulla qualità del sonno. Tutto ciò a lungo andare incide negativamente sullo stile di vita.
Per questo è necessaria una diagnosi da parte di un medico in grado di formularla attraverso l’anamnesi e il racconto dettagliato.
Lo specialista stabilisce la durata e l’entità degli episodi della paralisi del sonno in modo da capire la causa scatenante (anche se spesso è associata all’ansia).
Paralisi del sonno: Rimedi e cure
Come combattere la paralisi del sonno? La paralisi del sonno si cura individuando il fattore scatenante che, quasi sempre, coincide con un’ansia generalizzata o un periodo di stress intenso.
Chi non vuole rivivere la paralisi del sonno e si chiede come evitarla dovrebbe allontanare la fonte di stress (anche con un eventuale supporto) e tornare a una vita sana ed equilibrata (no a caffè, tè, pasti abbondanti e sigarette).
Anche il ciclo sonno/veglia ricopre un ruolo importante nell’ottica della cura perché scongiura l’insonnia e quindi il potenziale arrivo della paralisi del sonno.
Per quanto riguarda l’approccio farmacologico, invece, il medico può ritenere necessario prescrivere dei farmaci inibitori della ricaptazione del neurotrasmettitore serotonina in modo da promuovere il rilassamento dei muscoli.
I consigli e l’eventuale cura farmacologica deve andare di pari passo ad alcuni consigli pratici di sopravvivenza alla paralisi del sonno: evitare di svincolarsi dall’episodio, assecondare la ripresa del controllo stringendo i pugni e muovendo le dita dei piedi e respirare in modo profondo.