La Dea Smembrata

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la dea smembrataLa Dea Smembrata – Molte culture antiche facevano ruotare la società intorno alla donna. Era lei che deteneva il potere socio-spirituale. I figli prendevano il cognome della madre la quale possedeva il potere di decidere all’interno del nucleo famigliare sotto ogni punto di vista.

In quel periodo storico, la Dea della Terra veniva venerata come guardiana e madre di tutti gli esseri umani, animali, vegetali e minerali. Il mondo viveva in pace, le guerre erano inferiori rispetto a oggi e la vita si muoveva in base ai cicli naturali.
Con l’avvento delle culture patriarcali, iniziarono le guerre, i genocidi e il terrore si diffuse. Questo cambiamento storico e culturale è stato rappresentato dalle più grandi civiltà passate con il simbolo della Dea Smembrata.

L’atto dello smembramento, visto come gesto simbolico, veniva raffigurato quando una società passava  (non propriamente in maniera positiva) una cultura prettamente matriarcale ad una patriarcale. In India, la leggenda che Mitra fece a pezzi il corpo della propria consorte, mettendo i pezzi del suo corpo sparsi per tutta la campagna.

In Messico il Dio Huitzilipotli, padrone della guerra, fece a pezzi il corpo di Coyolxauhqui, sua sorella Luna, mettendo i suoi resti sulla punta più alta della montagna, così da simboleggiare e rendere ben visibile la sua vittoria.
Anche a Babilonia l’eroe/dio Gilgamesh uccide Timat, la Dea Oscura, sembrando il suo corpo.

L’atto dello smembramento era si un simbolo per indicare la predominanza maschile sulla donna, ma la Dea Smembrata rappresentava veramente la decadenza del femminino. La donna iniziò a perdere il proprio potere, venne confinata agli estremi della società. Psicologicamente distrutta si vide togliere il potere e vide la propria Dea Madre cadere con lei. Il cielo era governato da divinità feroci, assetate di sangue e di guerre.

L’uomo iniziò a colonizzare terre lontane, uccidendo e seminando le basi del panico tra i popoli vicini. La repressione prese il posto della tolleranza, l’odio quello dell’amore. La Dea Madre venne soppiantata dalla Dea della Bellezza, per compiacere i desideri sessuali dell’uomo come oggetto e non più come parte integrante di un amore divino e fecondo.

Nonostante con il tempo la donna sia riuscita a ritrovare in parte il proprio posto nella società, acquisendo buona parte dei diritti perduti in passato, si trova ancora in una situazione critica. Oggi la donna, per sentirsi accettata e a proprio agio è costretta a sopprimere la propria natura. A tal punto da non rendersi più conto di tale gesto che ci è stato dato in eredità dai nostri antenati più prossimi.

La maggior parte delle donne continua ad ignorare il vero significato della parola “donna”, associandolo solo all’immagine corrotta che l’uomo si è fatta di lei. Da una parte deve dimenticare la propria femminilità, soprattutto nell’ambito lavorativo. Quante volte, nella prospettiva di un nuovo lavoro, la donna si vede letteralmente chiudere la porta in faccia solo perché “potrebbe rimanere incinta e non essere quindi produttiva”?

Dall’altra parte è costretta ad accentuarla all’estremo, vendendo il proprio corpo per essere apprezzata e ammirata. Se prima la donna era simbolo di fecondità, rappresentata quindi con ventre e seni enormi, oggi è privilegiata la magrezza, l’assenza delle carni femminili.

La Dea Smembrata esiste sempre. Fa parte di noi fino a quando non riusciremo a ricrearci completamente. Le religioni femminili stanno uscendo allo scoperto solo negli ultimi anni, dimenticate per centinaia di anni a causa di chi detiene il potere. La donna, di pari passo alla Dea, ha subito questa mutilazione psicologica

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Prendere consapevolezza della propria natura, accettare il proprio ruolo e smettere di sottostare alle pretese maschiliste, smettere di voler essere “come l’uomo” per trovare un posto che in realtà non è nostro, significa mettere il punto di fine allo smembramento della Dea.

Fonte Immagine: it.wikipedia.org

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