L’albero della vita: studio del simbolismo

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I simboli, proprio come l’ albero della vita, sono la rappresentazione concreta delle forze archetipiche, un collegamento tra il mondo dell’essere e quello delle idee. Un simbolo ha la funzione di un codice, non solo di mero segno riconoscibile all’interno di una determinata cultura che ignora il significato più profondo.

albero della vita

Tra gli archetipi più antichi e comuni a varie religioni, l’albero della vita occupa sicuramente un posto d’onore. La sua forma, le sue radici, il tronco che va a diramarsi in una moltitudine di rami, hanno un significato mistico ricollegabile al concetto cosmico di Creazione.

Secondo la Cabala, l’ albero della Vita è un’immagine dell’emanazione del divino, della prima Sephira, che è il seme da cui tutto il resto si crea. La struttura stessa dell’Albero della Vita richiama il concetto di emanazione dell’energia creativa in tutte le direzioni, sia verso l’alto, con i suoi rami, che verso il basso, con le sue radici, stabilendo così uno stretto collegamento con la realtà fisica di questo mondo e con i suoi appartenenti.

L’albero, quindi, come simbolo cosmico sul quale ognuno di noi deve simbolicamente arrampicarsi per cercare il contatto con l’essenza stessa della divinità.

Secondo alcune correnti di pensiero risalenti al periodo pre cristiano, l’ albero è il simbolo della stretta connessione tra la Madre Terra e l’universo.

Albero della vita: significato nelle varie culture

La mitologia nordica fa suo il concetto di “Albero Cosmico” riconducendolo alla figura di Yggdrasil, il gigantesco albero che si staglia al Centro dell’Universo; le sue 3 immense radici hanno origine dalle tre realtà dell’esistenza, ovvero la dimora degli Dei inferiori, quella dei Giganti del Ghiaccio padroni della Terra prima dell’avvento dell’uomo e quella del Nifhleim, il Regno dei morti.

Il colossale tronco di Yggdrasil funge da collegamento tra il piano terreno e quello celeste e si collega idealmente alla terra degli Uomini tramite l’arcobaleno chiamato Bifrost.

La sua chioma era protesa verso Asgard, la Casa degli Dei, mentre tra le sue radici si annidava il perfido Nidhogg, il Serpente in lotta con l’Aquila che aveva il suo nido sulle fronde più alte, a simboleggiare il perenne conflitto tra Bene e Male, tra forza creatrice e forza distruttrice.

In questo dualismo, molti hanno voluto vedere anche la dicotomia tra maschile e femminile, rappresentati rispettivamente dall’Aquila e dal Serpente; questa teoria è riscontrabile anche nelle antiche credenze sumere, dove ritroviamo una stretta correlazione tra il mondo del femminino e quello della natura attraverso il mito di Inanna, la Regina del Cielo e della Terra, colei che ha piantato nel Giardino sacro l’albero di Huluppu, metafora dell’unione tra il Signore delle acque e la Regina dell’aldilà.

Gli indiani d’America, legano il significato dell’ Albero della vita ad una leggenda molto antica che risale alle origini del popolo Cherokee. Questa antica tribù, spaventata dalla discesa delle tenebre sulla Terra, pregò Ouga, il Creatore di tutte le cose, al fine di avere luce eterna.

Ouga ascoltò la preghiera del suo popolo e cancellò la notte; ben presto, la foresta si riempì di alberi così fitti che nessun uomo osava più attraversarla, anche per via del caldo crescente originato dalla perenne presenza del sole. I Cherokee, allora, implorarono nuovamente Ouga affinché facesse scendere sulla terra una notte perenne. .

Il Creatore decise di accontentare ancora una volta le preghiere degli uomini e accondiscese al loro desiderio. Ma le giornate divennero fredde e il gelo ricoprì tutto, causando morti e miseria.
I sopravvissuti alla carestia, alzarono per l’ennesima volta il loro grido al Cielo e supplicarono il Creatore di riportare tutto come Lui l’aveva creato, perché non può esserci equilibrio senza due parti opposte e non può esserci Luce laddove non esiste Ombra.

Ouga ristabilì l’ordine e la pace tornò ad abitare tra i cuori degli uomini; per commemorare coloro che erano morti alla ricerca della perfezione, il Creatore trasferì i loro spiriti all’interno di un albero appena creato, un cedro chiamato a-tsi-na tlu-gv.

L’albero è un simbolo presente anche nella tradizione cristiana, dove lo ritroviamo come simbolo della Conoscenza nel Giardino dell’Eden; l’uomo e la donna creati da Dio, Adamo ed Eva, ne colgono il frutto, aspirando alla sapienza divina e conoscendo, di contro, le pene terrene.

Interessante notare come anche nella simbologia cristiana legato all’ Albero della Vita, sia presente la figura del Serpente come energia maligna, proprio come abbiamo già riscontrato nella mitologia nordica dell’Albero di Yggdrasil.

Desirée Pucci

Fonte immagine: Wikipedia

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