Frangola pianta: proprietà, benefici, usi e controindicazioni
La frangola o Rhamnus frangula è una pianta appartenente alla famiglia delle Rhamnaceae sfruttata per le sue proprietà lassative e la sua influenza positiva sulla peristalsi intestinale. Scopriamola meglio.
Questa pianta è molto comune nei boschi italiani e si presenta come un arbusto con pochi rami alterni, corteccia grigio-viola o grigio-piombo con lenticelle bianche nei rami, foglie alterne caduche con leggera peluria, fiori bianco-giallastri racconti in fascette e frutti maturi dal colore nero-bluastro e semi di colore giallo quasi rotondi.
Non si conosce molto delle origini della frangola pianta, ma sembra proprio che il carbone ottenuto dalla pianta veniva usato per produrre polvere pirica nell’est europeo mentre i suoi rami venivano impiegati per produrre cannucce per pipe a Bologna.
Costituenti chimici
Il campo fitoterapico sfrutta i costituenti chimici della frangola per ottenere un rimedio naturale perfetto per i problemi di stitichezza o disturbi della peristalsi:
- Glucosidi antrachinonici (franguline e glucofranguline A e B e i loro agliconi)
- Saponine
- Tannini
- Triterpeni
Rhamnus frangula: Proprietà
È proprio il prezioso pool di glicosidi antrachinonici racchiuso nella corteccia di frangola a diventare un rimedio naturale per il corretto funzionamento dell’intestino, uno dei lassativi naturali più efficaci.
In particolare, diversamente dai frutti lassativi, il principio attivo frangulina svolge un’azione dolce e allo stesso tempo rivitalizzante per i vasi e le fibre muscolari dell’intestino e stimola la peristalsi intestinale.
L’uso della frangola non provoca mai irritazioni o assuefazioni anche in caso di uso prolungato del rimedio naturale e non espone il corpo alla sindrome dell’intestino pigro.
I glicosidi antrachinonici, poi, arrivano a livello dello stomaco e dell’intestino tenue senza essere assorbiti e passano nell’intestino crasso dove vengono metabolizzati e diventano biologicamente attivi.
La flora batterica dell’intestino crasso trasforma i glicosidi antrachinonici in antroni e attivano la loro capacità lassativa.
Questo spiega il tempo che passa tra l’assunzione dei preparati a base di frangola corteccia e la manifestazione dell’azione lassativa (12-16 ore).
C’è da dire che gli glicosidi antrachinonici, grazie alla capacità di ridurre il riassorbimento di acqua, sodio e cloro della muscosa intestinale, consentono una maggiore idratazione della massa fecale e una maggiore morbidezza delle feci.
La frangola è consigliata in tutti i casi in cui le feci devono essere molli, nelle situazioni in cui il processo fisiologico di evacuazione viene reso doloroso dall’infiammazione della zona dell’ano (ragadi, emorroidi o interventi rettali) e nei casi di assunzione pregressa di lassativi forti che hanno provocato inerzia intestinale.
Modalità d’uso
La frangola viene venduta sotto forma di preparato pro tisana per stitichezza o tisana per intestino pigro a uso interno oppure come estratto standardizzato e purificato a scopo lassativo.
- Decotto – Basta versare un cucchiaino raso di radice in una tazza di acqua fredda, portare a ebollizione e spegnere il fuoco per poi coprire, lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e bere il decotto di frangola dopo cena.
- Polvere – È sufficiente assumere due o quattro dosi di polvere, a seconda dei casi, prima di andare a dormire per ottenere l’effetto lassativo desiderato.
- Tintura vinosa – Tutto quello che bisogna fare è versare 2 g in 100 ml di vino rosso, lasciare macerare per 10 giorni e assumere due bicchierini prima di mettersi a letto.
- Tintura – In questo caso occorre versare 20 g in 100 ml di alcool da 20 gradi, far macerare per 10 giorni e consumare uno o quattro cucchiaini di tintura prima di coricarsi.
Effetti collaterali e controindicazioni
L’uso prolungato della frangola, nonostante l’assenza di problemi gravi, viene sconsigliato per via dei possibili effetti collaterali (intestino pigro e incapacità di muovere le feci senza una stimolazione chimica esterna).
In caso di sovra dosaggio di preparato di frangola è possibile incorrere in episodi diarroici con dolori addominali, vomito e perdita di liquidi.
La frangola arbusto viene controindicata in caso di gravidanza, allattamento, gastriti, coliti, diverticolosi intestinale, appendiciti, occlusioni intestinale o in generale in caso di ipersensibilità accertata a uno o più componenti e nei bambini al disotto dei 12 anni di età.
La Rhamnus frangula potrebbe entrare in interazione con i farmaci cardiotonici (assorbimento ridotto farmaci), liquirizia (carenza di potassio nel sangue), diuretici (aumento ipopotassiemia), antiaritmici (aumento tossicità), analgesici (incremento della nefropatia da analgesici), alofantrina (rischio di aritmia ventricolare), betabloccanti (torsione di punta), cortisonici (perdita di potassio), macrolidi e vincamina (rischio aritmie ventricolari).