Encefalite giapponese: cause, sintomi e trattamenti
Si chiama encefalite giapponese e si presenta come una malattia infettiva trasmessa all’uomo attraverso la puntura di zanzare del genere Culex infette, un’infiammazione che colpisce il cervello e deve essere gestita tempestivamente per evitare danni permanenti!
Le zanzare Culex vengono infettate dal virus del genere Flavivirus solo dopo aver punto ed essersi nutrite del sangue di uccelli migratori o animali domestici che ospitano il virus responsabile dell’encefalite giapponese.
Nonostante l’encefalite giapponese si manifesti solo da 1 a 20 casi su 1000 infezioni con una serie di sintomi, il livello di decesso raggiunge soglie del 20-30%.
Chi riesce a sopravvivere, però, può riportare una serie di disturbi neurologici permanenti che vanno dalla difficoltà a deglutire alla tetraparesi spastica.
Encefalite giapponese: Cause
La malattia infettiva nota come encefalite giapponese è causata dalla veicolazione del virus appartenente al genere Flavivirus, lo stesso a cui appartengono i virus della Dengue e della Febbre gialla.
Il genoma del virus a singola catena di RNA virale, antigenicamente correlato al virus dell’encefalite St. Louis e a West Nile Virus, è avvolto nel capside proteico.
L’involucro è formato da proteine, alcune delle quali costituiscono antigeni particolarmente attivi che flottano all’interno della parete e promuovono l’entrata del virus nelle cellule bersaglio degli organismi.
L’incubazione della malattia può durare un periodo che varia dai 5 ai 15 giorni e può presentare un quadro sintomatologico ben preciso o dare vita a disturbi di lieve entità come meningite asettica o stati febbrili.
Di fatto la trasmissione di questa malattia infettiva non avviene da uomo a uomo ma da zanzare infette a che sfruttano risaie, stagni, paludi e bacini idrici per la deposizione delle uova oppure colture agricole presenti in ambienti urbani che presentano condizioni favorevoli al loro sviluppo.
I soggetti più a rischio sono per l’appunto i viaggiatori che soggiornano all’aperto in aree endemiche dell’Asia e di alcune regioni dell’Oceania per tempo prolungato.
Il rischio di ammalarsi è presente tutto l’anno, con picchi in corrispondenza delle piogge monsoniche fino all’inizio della stagione secca.
Encefalite giapponese: Sintomi
L’infezione veicolata dalle zanzare Culex risulta quasi sempre asintomatica, ma resta possibile ravvisare un pool di sintomi dell’encefalite giapponese:
- Agnosia
- Aprassia
- Capogiri
- Coma
- Conati di vomito
- Convulsioni
- Disfagia
- Disorientamento temporale e spaziale
- Emiplegia
- Febbre
- Intorpidimento dei muscoli del dorso e del collo
- Letargia
- Mal di testa
- Mancanza di coordinazione dei movimenti
- Perdita dei sensi
- Stanchezza
- Stato confusionale
- Tetraparesi spastica
- Tetraplegia
- Tremori
Diagnosi
La comparsa dei sintomi dell’encefalite giapponese richiede il consulto immediato di un medico che, attraverso analisi ed esami specifici, può stabilire la diagnosi e la giusta terapia.
Più in particolare l’opera di diagnosi richiede le analisi del sangue e un’indagine approfondita su siero e liquido cerebrospinale per gli antigeni del virus.
Encefalite giapponese: Cura
Non esiste un trattamento specifico per questa encefalite virale, ma il paziente viene sottoposto a una terapia a base di analgesici, antipiretici e liquidi per alleviare i sintomi e un attento monitoraggio fino alla scomparsa dell’infezione.
Purtroppo il trattamento può non essere sufficiente a provocare l’inabilità permanente sotto forma di problemi cerebrali e instabilità mentale.
Chi sopravvive può non essere in grado di parlare, soffrire di convulsioni, restare paralizzato o vivere stati di alterazione mentale.
Encefalite giapponese: Prevenzione
Evitare l’insorgenza di questa malattia infettiva e gli eventuali risvolti negativi rimane la priorità assoluta. Ovviamente è essenziale mettere in pratica alcune misure di prevenzione individuale e procedere con il vaccino di JE.
Regole di prevenzione personale
Chiunque si appresti a visitare il Sud Est Asiatico durante la stagione delle piogge o le regioni temperate di Cina, Giappone, penisola coreana e parti orientali della Russia durante l’estate e l’autunno deve mettere in pratica alcuni accorgimenti:
- Usare manicotti e pantaloni lunghi
- Spalmare una crema repellente
- Non stazionare in zone paludose di prima serata e mattina
- Mantenere le stanze con l’aria condizionata
- Sostare in locali e sale con finestre e porte schermate
Encefalite giapponese: Vaccino
La FDA (Food and Drug Amministration) e l’EMEA (Agenzia Europea dei Farmaci) hanno approvato la somministrazione del vaccino Ixiaro per via intramuscolare nella regione deltoidea in 2 dosi, la seconda delle quali è iniettata a 4 settimane di distanza dalla prima.
Il vaccino per encefalite giapponese conserva una buona immunizzazione attiva solo se il suo ciclo viene completato almeno una settimana prima del viaggio intercontinentale o del possibile contatto con il virus responsabile.
Farsi vaccinare non comporta particolari rischi, salvo lievi effetti collaterali quali rossori, febbre e dolori.