Datteri: proprietà, usi in cucina e controindicazioni
I datteri sono frutti ricchi di proprietà nutritive e virtù antinfiammatorie e remineralizzanti che non tutti conoscono. Scopriamo insieme perché mangiarli.
Il nome deriva dal termine greco “daktilos” che significa dito, un modo appunto per indicare la loro forma.
Questi frutti, da non confondere con i datteri di mare, nascono dalla Phoenix dactylifera delle Arecaceae o Palmaceae tipica delle zone del Nord Africa e del Sud-Ovest asiatico.
Esistono oltre 200 varietà di datteri albero, anche se le più conosciute sono Khalas, Khodry, Sukkary, Ruthana, Segae, Sefri, Hilali, Ajwa e Munifi.
Una sola palma da dattero può raggiungere i 30 metri in altezza e produrre quasi 50 Kg di frutti durante un solo anno.
Da sempre fanno parte dell’alimentazione di molte popolazioni del Medio Oriente e dell’Africa settentrionale. Da quando la pianta fu esportata in America, poi, i frutti sono stati apprezzati anche lì.
Datteri freschi e datteri secchi
I datteri freschi si presentano cilindrici, lisci e brillanti e vengono consumati come frutti durante tutto l’anno.
La maggior parte dei frutti, fatta eccezione per le varietà Berhi e Hiann, viene sottoposta al processo di essiccazione che aumenta la quota di zuccheri e riduce la deperibilità.
Esternamente, invece, i datteri secchi mostrano una forma cilindrica, un colore più scuro e una pelle quasi raggrinzita.
In realtà i frutti freschi sono molto più ricchi in termini di vitamine e sali minerali e contengono un apporto calorico ridotto rispetto alla versione essiccata (100 g di datteri per calorie pari a 270).
Datteri: Proprietà e benefici
Che siano freschi o secchi, i datteri vantano valori nutrizionali eccezionali tra acqua, carboidrati, zuccheri, fibre, aminoacidi, minerali e vitamine.
- Radicali liberi – Le sostanze antiossidanti contrastano l’azione dei radicali liberi e impediscono l’invecchiamento precoce.
- Calo di vitalità – Il mix di minerali sviluppa un’azione reintegrativa ed energizzante che promette di sostenere la vita attiva e le performance sportive. In più gli zuccheri donano uno sprint in più.
- Sistema nervoso – Il potassio riequilibra i liquidi nel corpo e migliora il funzionamento del sistema nervoso, soprattutto nelle persone anziane.
- Colesterolo – Questi frutti non contengono colesterolo e per questo non incidono sulla percentuale di colesterolo nel sangue, anzi. Il loro consumo riesce a ridurre i livelli di colesterolo “cattivo”.
- Sistema cardiovascolare – Le fibre aiutano ad abbassare il colesterolo LDL ed evitano il blocco dell’afflusso di sangue ossigenato e l’accumulo di placche che minano la salute del sistema cardiovascolare.
- Pressione sanguigna – La bassa percentuale di sodio e le virtù del potassio riequilibrano la pressione sanguigna e migliorano l’attività del sistema cardiocircolatorio.
- Digestione – Le fibre hanno il potere di stimolare il sistema gastrointestinale ed evitare episodi di stipsi.
- Vista – La presenza di carotenoidi sviluppa un’attività positiva nei confronti della vista e protegge gli occhi dall’azione dannosa dei raggi solari.
- Infiammazione – Le proprietà antinfiammatorie si rivelano benefiche per la salute delle vie respiratorie e in caso di raffreddore è utile preparare un decotto di datteri.
- Allergie – La percentuale di zolfo presente sembrerebbe sufficiente a migliorare le condizioni ddi chi soffre di rinite allergica durante la stagione dei pollini.
- Anemia – Il ferro contenuto rende questi frutti perfetti per aumentare l’energia in caso di forme anemiche lievi.
- Batteri – I componenti di foglie e datteri della pianta Phoenix dactylifera possono essere usati come rimedi naturali contro le infezioni batteriche.
Datteri in cucina
Il dattero, in arabo “balah” o “tamr”, può essere consumato fresco o secco e si presta per diventare uno spuntino ricco, un ingrediente per dolci o un accompagnamento particolare per formaggi stagionati.
È possibile usare il frutto come dolcificante naturale semplicemente immergendolo nel tè, meglio se si tratta di tè nero.
Chi ama sperimentare può provare i datteri ripieni con una farcia al mascarpone e noci che promette di stupire i palati più esigenti.
In ogni caso se si sceglie di usare la variante secca allora è sempre meglio usare un prodotto non ricoperto di zucchero perché aiuterebbe a diminuire la quota di zuccheri.
Controindicazioni
Il loro consumo risulta privo di particolari controindicazioni, anche se bisogna fare attenzione alla percentuale di zuccheri e all’apporto calorico.
E allora per i datteri, qual è la quantità giornaliera consigliata? In linea di massima è preferibile non esagerare e rimanere sui 3 datteri al giorno.
Ma attenzione perché mangiare due datteri al giorno potrebbe essere rischioso per le persone che soffrono di obesità o sovrappeso, insulino-resistenza o diabete.
Oltre alle calorie dei datteri, infatti, dobbiamo ricordare che la versione secca dei datteri ha un indice glicemico piuttosto elevato (120), un vero problema per chi deve fare i conti con i valori della glicemia.