Chirurgia estetica: quando va evitata?
La chirurgia estetica è sempre più diffusa e sempre più frequenti sono le richieste di donne, anche di giovane età, di rifarsi per ” compensare ” alle mancanze che madre natura ha, ingiustamente, causato…
Chirurgia estetica, trattamenti con botulino o acido ialuronico, sono la prassi per qualsiasi centro di chirurgia estetica. Certamente non vi è nessun problema se una persona vuole correggere eventuali difetti estetici che, come è evidente, non piacciono a nessuno. Vi è però un confine sottile tra il correggere un difetto e l’andare ad intervenire, tal volta in modo esagerato, laddove difetti non ce ne sono. A questo proposito è intervenuto il Comitato nazionale di bioetica (Cnb), che in un nuovo documento richiama i medici al rispetto della deontologia.
Chirurgia estetica: Il richiamo deriva da alcuni comportamenti irresponsabili del mondo della chirurgia estetica, comportamenti derivanti dall’accettazione passiva delle richieste dei clienti che, molto spesso, sono estremamente eccessive e dannose sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista fisico. Gli esperti avvisano che non bisogna dire sì ad ogni richiesta, le richieste fatte dai clienti vanno ponderate perché possono risultare eccessive e causare più rischi che benefici. È proprio questo aspetto che i medici sottolineano, e cioè quello di valutare i rischi e i benefici che sarebbero ottenuto se si accondiscendesse alla richiesta del cliente, richiesta che, spesse volte, non considera i possibili danni che un intervento di chirurgia estetica troppo invasivo possa causare. Molte donne, ma anche ultimamente uomini, potrebbero formulare la loro richiesta non per ragioni rilevanti ma per motivi di disadattamento che, chiaramente, non vanno risolti con un intervento di chirurgia estetica laddove non ve ne sia un bisogno concreto. Voler aumentare in modo sproporzionato il proprio seno è un chiaro segnale che la persona che ne fa richiesta ha, non un problema fisico, ma un problema psichico, pertanto il chirurgo plastico dovrebbe indirizzare il paziente a risolvere il problema utilizzando il giusto mezzo che, in questo caso, è rappresentato dalla figura dello psicologo.
CHIRURGIA ESTETICA: LA BIOETICA DEL CHIRURGO
Chirurgia estetica: Il documento sugli aspetti bioetici della chirurgia estetica e ricostruttiva verrà approvato la prossima settimana, questo prevede anche riflessioni sulla chirurgia estetica utilizzata su minori e incapaci. Molti infatti sono stati gli interventi di chirurgia estetica fatti su bambini Down con il solo scopo di modificare chirurgicamente i tratti somatici degli stessi, omologandoli a quelli dei bambini sani.
Anche questo aspetto della chirurgia estetica va combattuto e sconsigliato, modificare i tratti del viso non rende certamente un bambino Down diverso dagli altri bambini Down, semmai può creare ancora più disagi per il bambino, inoltre il rapporto rischi e benefici non sarebbe a favore del cliente.
Chirurgia estetica: Un altro aspetto da trattare in campo di chirurgia estetica riguarda gli interventi di mastoplastica additiva. Molte sono infatti le richieste eccessive di ingrandimento di seni e labbra da parte di donne che presentano, indubbi, problemi di natura psicologica. Il chirurgo plastico, in questi casi, non dovrebbe dire no, ma dovrebbe tentare di dissuadere il cliente ragionando insieme a lui riguardo ai rischi e ai benefici derivanti da interventi di questo tipo, del tutto superflui. Inoltre, nel caso in cui non vi sia modo di dissuadere il cliente si può comunque fare ricorso a metodi meno invasivi come il trattamento con botulino e acido ialuronico. Per quanto riguarda invece richieste di interventi al seno non necessari allora l’unica via resta quella della garbata e giustificata dissuasione.
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