Quando gli antibiotici sono utili e quando è meglio evitarli
A lanciare l’allarme sono stati per primi i medici, poi le associazioni dei consumatori: In Italia assumiamo ancora troppi antibiotici! Basti pensare che secondo alcune ricerche solamente nei primi nove mesi del 2012 sono state consumate ben 21 dosi giornaliere di antibiotico ogni mille abitanti, ossia quasi quattro in più rispetto alla media di tutta l’Unione Europea. In molti usano l’antibiotico per curare qualsiasi malattia, ma in pochi sanno quale sia veramente il giusto uso di questo farmaco e soprattutto il suo funzionamento, l’antibiotico infatti è un potente farmaco in grado di uccidere in modo pressochè immediato tutti i batteri che si trovano all’interno del nostro organismo e che causano le malatti e di impedirne la duplicazione inibendone al tempo stesso la crescita. L’antibiotico dunque può rivelarsi fondamentale per combattere alcune malattie e diverse volte è servito addirittura a salvare delle vite, ma al contrario quando si devono contrastare delle patologie siano di origine virale, ossia causate da virus, l‘antibiotico si rivela assolutamente inefficace.
Dunque viene da chiedersi: quando è fondamentale prendere l’antibiotico per sconfiggere una malattia e quando invece questo è solamente superfluo? La questione è di fondamentale importanza, innanzitutto perchè gli antibiotici, come gli altri farmaci, possono avere degli effetti collaterali e dunque possono apportare dei problemi al sistema immunitario, quando vengono assunti ed utilizzati in modo eccessivo e sbagliato. Un altro punto fondamentale è la cosiddetta resistenza antibiotica, causato da un uso eccessivo di questi farmaci. La resistenza infatti è un fenomeno biologico per cui i batteri quando vengono spesso a contatto con l’antibiotico sviluppano delle varianti che sono in grado di resistere all’azione dell’antibiotico. In tali casi l’antibiotico diventa addirittura inutile e inefficace per sconfiggere la malattia.
La pennicillina: la nascita dell’antibiotico
Il primo antibiotico che fu isolato fu la penicillina, scoperta dallo scozzese Alexander Fleming nel 1929. Questo ricercatore infatti, con i suoi studi, ha letteralmente rivoluzionato la medicina, allungando la vita media delle persone. Da allora sono stati ideati tantissimi antibiotici, prodotti per sintesi o apportando delle modifiche alla struttura chimica di alcuni composti naturali. La pennicillina fu però anche il primo antibiotico che perse di efficacia, proprio a causa della sua enorme diffusione infatti perse di efficacia verso certi tipi di batteri che hanno sviluppato una resistenza.
Usare gli antibiotici nel modo giusto
Per non sbagliare e utilizzare solo gli antibiotici quando servono davvero senza rischiare di sviluppare un’assuefazione al farmaco ti basterà ricordarti alcune regole fondamentali. Per prima cosa gli antibiotici vanno usati soltanto in seguito ad una prescrizione medica, e devono essere somministrati per curare le infezioni causate da batteri e non dai virus. Quando avete iniziato la terapia antibiotica dovete per forza portarla a termine come da prescrizione medica, perchè se non seguite questa regola rischiate delle complicazioni o peggio delle ricadute. Rispettate sempre rigorosamente il dosaggio che vi è stato prescritto dal medico, non saltate mai una somministrazione e seguite le indicazioni del foglietto illustrativo perchè l’antibiotico possa essere efficace. Infine prendete il farmaco sempre alla stessa ora, se dovete assumere più pastiglie nell’arco della giornata, non assumetele mai nello stesso momento, ma rispettare una scansione oraria pari a 8 o 12 o 24 ore.
Gli antibiotici presenti sul mercato sono davvero tantissimi e le azioni dell’antibiotico possono essere diverse. Per prima l’azione dell’antibiotico può essere di tipo battericida ossia in grado di uccidere i batteri o batteriostatico, cioè in grado di inibire lo sviluppo batterico. Tutto dipende dalla malattia che volete curare, ad esempio le infezioni gravi richiedono sempre l’uso di antibiotici battericidi, molto più rapidi. Inoltre ogni antibiotico ha un proprio spettro d’azione costituito da tutti quei batteri che reagiscono positivamente al farmaco. Esistono anche degli antibiotici che sono definiti ad ampio spettro la cui azione si estende alla maggioranza dei batteri che possono colpire l’uomo. Ad esempio l’Augmentin, un antibiotico ad ampio spettro a base di amoxicillina e acido clavulanico.
Solitamente gli antibiotici vengono prescritti in via preventiva da dentisti e chirurghi soprattutto in caso di intervento, per evitare che si verifichino delle complicazioni post-operatorie. Inoltre gli antibiotici si somministrano per curare le malattie provocate da oltre 200 specie di batteri patogeni che conosciamo. Quasi sempre il farmaco viene prescritto per via orale e la cura di solito non è inferiore a cinque giorni. Esistono però anche degli antibiotici di ultima generazione che prevedono una cura più breve della durata complessiva di circa tre giorni.
Ci sono però alcuni casi in cui gli antibiotici si rivelano totalmente inutili, ad esempio nei casi delle infezioni che sono di origine virale. Stiamo parlando ad esempio dell’influenza, ma anche del raffreddore. Se siete in incinte evitate gli antibiotici ad azione non selettiva. Infine alcuni tipi di antibiotici, come ad esempio i fluorochinoloni, devono essere ben dosati e controllati nei pazienti che presentano dei problemi cardiologici (sindrome del Q-T), perché potrebbero avere un effetto cardio-tossico.
per approfondimenti
Antibiotici